LA MUCCA NEL CORRIDOIO E LE GELATINE FOSFORESCENTI

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DI ROSANNA SPADINI

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Miserie europee equivalgono a miserie italiane, dove l’olezzo nauseante si sarebbe dovuto sentire da lontano, tanto spargeva fragranze disgustose lungo il corridoio, ma le gelatine fosforescenti non si sono accorte di nulla … detto fatto, le ultime amministrative hanno confermato che c’è un problema piuttosto ingombrante nel Pd e nel governo, chiamiamolo un elefante che vuol essere immerso nelle acque del Lete (George Lakoff), oppure una trave nel nostro occhio, che però appare meno visibile di una pagliuzza nell’occhio altrui (Matteo, 7/3-5), o meglio ancora una “mucca nel corridoio” (Pier Luigi Bersani), il cui fetore impestava palazzo Chigi e Montecitorio … manco fosse esalato dallo Stige.

Negli ultimi tempi le metafore si sprecano, simulacri di un mondo in repentina decomposizione, dove le parole stanno perdendo il loro consueto significato, perché investite del compito osceno di trasferire messaggi ambigui e depistanti, slogan rapidi e insipienti, privi di un progetto di società serena, e invece carichi di tensioni politiche e sociali ormai difficilmente sostenibili, e prossime ad un’implosione dai risvolti imprevedibili.

Un cronista gli chiede se sia vera la frase sulla “mucca nel corridoio” che Matteo Renzi e i suoi non avrebbero visto e l’ex segretario replica: “Sia chiaro, io non invento metafore, le mie metafore sono orecchiate dal popolo. In questo caso, se non si vede nemmeno una mucca nel corridoio… non c’era bisogno di aspettare le elezioni per vedere la mucca nel corridoio” … “Sì, però ora starò zitto fino ai ballottaggi”.

Gelatina fosforescente, l’ex segretario di un partito che vuole celare la definitiva decomposizione di una forza politica che ha subito diverse mutazioni ontologiche nell’arco della sua storia, ma sempre dirette verso l’approdo ad una dimensione neoliberista, ad una svendita di se stesso al mercato … aperture politiche demenziali quali il compromesso storico di Berlinguer … oppure la svolta della Bolognina e il pianto di un Ochetto, coccodrillo impenitente … e poi la fusione tra il partito comunista con la Margherita, il partito del Vaticano … fino ad arrivare all’attuale realtà di un partito sedicente di “sinistra”, che sta svendendo l’Italia agli interessi del mercato, demolendo lavoro, welfare, diritti … e permettendo la diffusione della metastasi neoliberista che si sta diffondendo in tutto l’organismo della società e della politica.

Gelatina fosforescente il misero Stefano Fassina, candidato di Sinistra italiana al Campidoglio, che si dispiace del fatto che oggi non ci sarebbero le condizioni per una convergenza programmatica col PD, quindi nessun appoggio a Roberto Giachetti al ballottaggio … capra espiatoria dalla scialba parvenza sessantottina, con barba e giacchette sgualcite. Però intanto l’Italia è arrivata fin qui grazie anche al suo prezioso contributo, e grazie alla sua troppo tardiva catabasi.

Gelatina fosforescente l’insostenibile leggerezza di Piero Fassino, che solo gli interessi dei banksters sorreggono ancora, il quale dal doloroso trascorso di “Dunque abbiamo una banca?” … fino a questa ultima e disperata impresa, ha dato prova del suo essere disposto a tutto, pur di stringere in pugno Torino, da sempre roccaforte del centrosinistra … tant’è vero che da 25 anni è governata dal Pd, e da 15 anni dal nostro Piero Gump, che sembra avere percorso tutta la storia del Pd senza accorgersi della putrefazione ontologica del partito, e che ha sempre vinto al primo turno senza bisogno di ballottaggio … ma i ballottaggi, si sa, sono rischiosi per la vecchia partitocrazia e oggi sembrano favorire i famigerati populismi … e poi il nostro Forrest ha fatto il pieno di voti al primo turno, tant’è che nel suo cerchio magico contavano già di stappare un Dom Pérignon alla chiusura dei seggi … mannaggia, ora la bottiglia è rimasta in frigo e chissà se potrà essere degustata ipso facto.

Ma Piero Gump ha fatto il pieno coinvolgendo nel solito caos delle larghe intese, sia destra che sinistra, e al ballottaggio sembra che non gliene restino più da raccattare … mentre la sua lunga esperienza di potere si sta dissolvendo di fronte al nuovo maledetto 5 Stelle che avanza …

Questo dannato populismo, affetto da natura compulsiva di tipo moralistico sociale, dominato da parole di una lingua incomprensibile, che sembra scesa direttamente dalla terra dei visitors … quali onestà, legalità, incorruttibilità, lavoro, benessere, welfare, sanità pubblica, fiscalità sostenibile, reddito minimo garantito, rispetto per l’ambiente, sviluppo urbanistico zero, tutela del patrimonio pubblico, energie rinnovabili e pulite, difesa della costituzione, sovranità …

E poi anche quella gelatina fosforescente del nostro maschio alfa dominante, preso dalla fregola del riformismo, che tira fuori all’occasione sempre la solita litania di “Casaleggio Associati”, sorvolando con distratta nonchalance sulla questione della Sua Fondazione Open, una vera e propria cassaforte ad libitum, prezioso ricettacolo dei numerosi finanziamenti, di policroma provenienza … dal colosso del tabacco British American Tobacco, e da una lunga lista di finanziatori, noti e meno noti, dichiarati e occulti … spuntano anche nomi politici come Maria Elena Boschi, duchessa d’Etruria (che ne è la segretaria generale), Ernesto Carbone, Simona Bonafè (quella fotografata con Buzzi) e addirittura Dario Nardella, Davide Serra … mentre il Comitato candidatura Matteo Renzi avrebbe ricevuto 15mila euro da una società legata alla Banca della duchessa ... e l’avvocato di Renzi, Alberto Bianchi (condannato in primo grado), non solo sarebbe il presidente della Fondazione, ma è diventato anche Consigliere Enel … eFabrizio Landi, che finanziò con 10.000 euro è diventato poi Consigliere di Finmeccanica.

Dei nomi dei finanziatori però, come rileva anche il Fatto, ne conosciamo meno del 50 per cento. Tra quelli pubblicati sul sito ci sono parlamentari, varie case di cura e ospedali privati, fondi di capitali (come l’argentino Corporación América, che vanta interessi anche nel settore aeroportuale) e molte società. Alcune di queste, come la Bassilichi s.p.a., lavorano per la pubblica amministrazione in Toscana, ma non solo. Molte, comunque, operano nel campo dell’aeronautica e della gestione di aeroporti e ciò non stupisce, dato che l’amico Marco Carrai è presidente della quotata Aeroporto di Firenze.

Il finanziamento più grande dichiarato, sempre stando a quanto scritto sul sito della Fondazione Open, arriva quindi dalla British American Tobacco: 100mila euro è il contributo lasciato dalla seconda più grande società produttrice di sigarette al mondo che, essendosi aggiudicata la privatizzazioni dell’Ente Tabacchi Italiani nel 2004, vanta marchi nazionali come Ms oltre ai planetari Lucky Strike e Pall Mall.

50mila euro è invece il contributo di Davide Serra, che si aggiungono ai 175mila versati precedentemente insieme alla moglie Anna Barassi … mentre per i finanziatori non dichiarati, dalla Fondazione ricordano che vale il principio della riservatezza. E infine il motto della Fondazione dice ” Non si ferma il vento con le mani” … certo … se mai con lo sterco del diavolo … Comunque il vento sta cambiando veramente, e i ballottaggi dovrebbero portare aria fresca e nuova …

Che il nostro premier ha cercato di oscurare, perché si è reso perfettamente conto che la sua sconfitta nelle grandi città può preludere a una debacle nelle prossime politiche. Il Pd infatti ha raccolto un risultato deludente nelle principali città. A Roma Giachetti ha preso il 25%, contro il 35% della Raggi, a Milano Sala è in testa (41,7%) ma ha un distacco minimo con il candidato del centrodestra, Parisi (40,78%), mentre a Napoli Valeria Valente si è fermata al 21,13% e non è riuscita nemmeno ad arrivare al ballottaggio.

Quindi la battaglia delle comunali rischia di trasformarsi nell’occhio del ciclone anche per il referendum di ottobre e per le prossime politiche … infatti tutti i fronti nelle diverse città sono aperti, per di più a sfidare il Pd sono candidature femminili come la Raggi a Roma, la Appendino a Torino e la Borgonzoni a Bologna … il maschio alfa rischia di perdere addirittura a confronto con donne molto dotate.

E mentre a Roma la partita sembra ormai decisa, a Milano Sala, l’uomo dell’Expo, sembrava vincere facile, finché la trovata cazzuta del Berlu ha candidato Parisi, un manager della stessa caratura di Sala, per giunta con un maggiore appeal mediatico, che ha riaperto la partita … infine a Torino la Appendino è un’avversaria molto più temibile della Raggi, in quanto ha fatto cinque anni di consiglio comunale ed è molto determinata.

A tutto ciò si aggiungono altre questioni piuttosto imbarazzanti, perché il partitino di governo di Angelino Alfano nel primo turno amministrativo non è andato oltre l’un per cento … un dato piuttosto deludente, visto che Ncd è la seconda stampella del governo Renzi, con tre ministri (Alfano, Lorenzin e Costa) e ben dieci fra viceministri e sottosegretari … dato che il governo Renzi è, in pratica, il secondo governo delle larghe intese di questa legislatura e che si regge sui voti degli ex berlusconiani, alfaniani e verdiniani, provenienti da due scissioni parlamentari da Forza Italia.

Del resto Roma si porta appresso un debito di 22 miliardi, quasi una manovra finanziaria governativa, che è stato lungamente oscurato da propagande politiche depistanti, che cercavano appunto di gettare la polvere sotto il tappeto … i servizi pubblici e sociali sono stati falcidiati, tutte le erogazioni dei servizi venivano concesse attraverso formule senza evidenza pubblica, taglio degli alberi a trattativa privata, pulizia delle spiagge ecc. … quindi dall’attuale sistema infernale di potere, che su l’emissione di servizi guadagna un fiume di denaro pubblico, sono sparite alcune parole d’ordine come trasparenza, legalità e rispetto delle leggi … l’esternalizzazione dei servizi si è rivelata una truffa clamorosa, mentre la castacorruzzzzioneeee di mafia-capitale si sarebbe impadronita dei gangli della città e dei soldi dei cittadini, gravandola di un debito illegittimo ed inesigibile.

Intanto le altre gelatine politiche si stanno posizionando sullo scacchiere dei prossimi ballottaggi … Marino ha detto che voterà la Raggi a pieni polmoni … Salvini ha affermato che sosterrà i 5 stelle sia a Roma che a Torino … e si vocifera di un accordo segreto per far vincere la Borgonzoni a Bologna, e Parisi a Milano … ma più che accordi, credo che siano consonanze …

Ma anche Matteo Renzi esce dalle elezioni clamorosamente sconfitto, quali che siano gli esiti dei ballottaggi … così come lo è clamorosamente anche Silvio Berlusconi, sconfitto, ammalato e prossimo ad un intervento al cuore. Il Partito della Nazione è naufragato, insieme alla nascita di una nuova destra, libera dal lepenismo salviniano e dal neofascismo, anche se Forza Italia a Milano ha superato la Lega di Salvini.

Il M5s è l’unico vero vincitore politico di queste elezioni comunali, per il buon esito e il buon livello dei candidati proposti, soprattutto per lo schierarsi in campo di donne politicamente valide, fruibili per la loro abilità di bucare lo schermo, capaci di affrontare sfide coraggiose … in modo particolare durante il confronto tra Fassino e Chiara Appendino, lei si è rivelata, decisa, competente, giovane, appassionata … mentre il sindaco uscente è apparso vecchio, lento, sguardo rugoso e triste … mai un sorriso … sappiamo invece che la casalinga di Voghera non si lascia incantare tanto dalle parole, quanto dalle emozioni … indotte da sguardi, sorrisi, colore degli occhi.

Le prossime scadenze saranno comunque esplosive per varie ragioni … lo dice Nigel Farage in un’intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo … «Il Paese-chiave, l’ anello debole della catena che imprigiona i popoli del continente, è l’ Italia. Fine anni 90: Prodi e Ciampi portano Roma nell’ euro. Io tengo il mio primo discorso a Strasburgo e dico: “L’ euro è fatto per il Nord Europa, non per i Paesi mediterranei: li getterà in rovina”… 2004: Prodi porta in Europa i Paesi ex comunisti, che non sono ancora diventati vere democrazie; e oggi la seconda lingua di Londra è il polacco.
2008: Berlusconi viene eletto in libere elezioni e prende le distanze da Bruxelles e da Berlino.
2011: un colpo di Stato destituisce Berlusconi e lo rimpiazza con un governo fantoccio, affidato a un uomo della Goldman Sachs» …

«Mario Monti appunto. E al governo ha fatto quello che la Merkel gli ha detto di fare. Ricordo quando arrivò a Strasburgo: tutti si alzarono ad applaudire, come se fosse entrato il messia. Io rimasi seduto. Mi dicevo: l’ Italia è un grande Paese, non può farsi trattare come una colonia tedesca. Infatti alle elezioni del 2013 Grillo è il primo partito. 2015: referendum in Grecia; il popolo vota no all’ Europa, ma Tsipras si piega. Il 2016 è l’ anno della svolta. Viviamo un momento cruciale della storia» …

«Grillo è un uomo straordinario. Totale disinteresse personale, amore autentico per la sua gente. Un patriota. Dalla politica non ha preso un penny, ha solo dato: tutto, anche se stesso. Insieme stiamo combattendo la guerra di indipendenza dei nostri Paesi. Purtroppo Beppe ha perso Gianroberto Casaleggio».

«Ma Grillo e io distruggeremo la vecchia Unione Europea. Il 19 giugno i 5 Stelle eleggono il sindaco della capitale e cambiano l’ Italia. Il 23 giugno la Gran Bretagna esce dall’ Unione e cambia l’ Europa. Avremo un effetto domino. Dopo di noi gli altri Paesi del Nord se ne andranno uno dopo l’ altro. Per prima la Danimarca; poi l’ Olanda, la Svezia, l’ Austria. Questo referendum è l’ evento più importante dal 1957: l’ Ue sta per crollare. Disintegrata in tanti pezzi».

(Aldo Cazzullo, Corriere della Sera)

Rosanna Spadini

Fonte: www.comedonchisciotte.org

12.06.2016

Riferimenti

http://tg24.sky.it/tg24/politica/2016/06/09/elezioni-comunali-torino-ballottaggio-confronto-fassino-apendino.html

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