LA DESTABILIZZAZIONE DI SOROS ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI MICRO-NAZIONI

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DI WAYNE MADSEN

strategic-culture.org

La comparsa di una “micro-nazione” chiamata “Liberland” sul confine croato-serbo potrebbe indicare che gli specialisti della provocazione e della destabilizzazione, finanziati dal miliardario piantagrane mondiale George Soros, abbiano scoperto che le “micro-nazioni” possano servire come ultimo strumento per un’ ulteriore “balcanizzazione” di una già oltremodo segmentata penisola balcanica.

Questa comparsa di piccoli Stati, difensori del libertarianismo, potrebbe anche essere il precursore di un più grande coinvolgimento, a livello internazionale, da parte dei fratelli miliardari libertariani dalle “profondissime tasche”, Charles e David Koch, che tanto hanno fatto per giungere a trasformare il governo degli Stati Uniti in una “corporazione”.

Il politico ceco, Vit Jedlicka, ha proclamato la micro-nazione di Liberland situata in un territorio (non reclamato) sulla riva occidentale del fiume Danubio tra la Croazia e la Serbia adiacente però alla Croazia via terra. Quest’ appezzamento di terra non è l’ unico territorio controverso sorto dal crollo della ex-Jugoslavia. Infatti Vukovar e Sarengrad, isole lungo il corso del Danubio, sono anch’ esse territori contesi, reclamati dalla Croazia benchè siano nei fatti occupati dalla Serbia.

Jedlicka supporta le sue pretese su Liberland chiamando in causa la legge di “terra nullius” che significa “terra che appartiene a nessuno”. Jedlicka è un membro del partito Czech Free Citizens (partito dei Liberi Cittadini della Repubblica Ceca). Questo partito sposa le politiche libertariane di orientamento di destra e, pur sostenendo l’ Organizzazione del Patto del Nord Atlantico (NATO), si oppone alla regolamentazione dell’ Unione Europea. Il partito è per i diritti LGBT (diritti per le persone lesbiche, gay, omosessuali, bisessuali o transgender; ndtr), per la privatizzazione di massa di agenzie statali, per la legalizzazione delle droghe, ed è contro la maggior parte delle imposte opponendosi inoltre all’ ambientalismo. Mentre la sua posizione verso l’ UE e l’ ambiente va contro quelle adottate e sostenute dai partiti e le ONG in Europa orientale finanziate da George Soros, il sostegno al Partito dei Liberi Cittadini e il progetto di Liberland sono esattamente il tipo di operazioni per creare problemi che Soros e i suoi tirapiedi amano sostenere. Soros e il suo sostegno per rivoluzioni “colorate”, si è affidato a espedienti come le manifestazioni e proteste di strada su varie tematiche, a simboli come il “pugno chiuso”, ad alcuni colori come il rosso, arancio, bianco e giallo, e a gruppi di disturbo come le Pussy Riot e FEMEN per seminare dissenso e caos nei paesi presi di mira al fine di provocare al loro interno un “cambio di regime”. Tuttavia, qualora Soros, così come i gruppi sostenuti dai fratelli Koch, avessero scoperto le micro-nazioni come un nuovo mezzo per perturbare gli affari di altre nazioni, del mondo, in particolare in quei paesi con territori contesi, potrebbero esserci in serbo più grandi problemi.

La Convenzione di Montevideo del 1933 sui Diritti e Doveri degli Stati prevede sia necessario soddisfare quattro criteri per raggiungere la condizione di “stato”: a) una popolazione permanente; b) un territorio definito; c) il governo; d) la capacità di entrare in relazione con altri stati. Con l’ascesa di Liberland sulle sponde del Danubio, le forze di destabilizzazione, come quelle rappresentate da Soros e i suoi amici interventisti all’ interno dell’ amministrazione Obama e dell’ l’ UE, potrebbero aver scoperto che le micro-nazioni potrebbero essere utilizzati per sconvolgere le regole internazionali. Tuttavia c’è fragilità nel caso Liberland, al fine di raggiungere lo status di “nazione”. Liberland possiede tre dei quattro requisiti per esser considerato uno stato: un territorio definito, una “popolazione” e un “governo”. Il quarto requisito, ovvero la capacità di entrare in relazione con gli altri paesi, può però essere soddisfatto dai contatti ufficiali tra Liberland e gli amichevoli funzionari del governo ceco. C’è anche la possibilità che il nuovo presidente della Croazia, ex funzionario della NATO, Kolinda Grabar Kotarovic, già autore di disagevole rumore circa progetti croati irredentisti nei confronti del territorio serbo, possa fare l’ “occhiolino”, in modo non ufficiale, a Liberland al fine di creare problemi tra Zagabria e Belgrado.

La maggior parte delle micro-nazioni che sono state create nel corso degli ultimi 50 anni sono risultati innocui eventi tanto da sembrare quasi umoristiche imprese. Il “Principato di Sealand”, dichiarato tale da un cittadino britannico nel 1972, su una fortificazione di cemento costruita dalla Gran Bretagna e abbandonata durante la seconda guerra mondiale nel Mare del Nord in acque internazionali, può essere un esempio calzante. Questo “novello” stato, insieme con il Principato di Seborga nel nord-ovest d’ Italia, la Provincia di Hutt River in Australia e la Repubblica Conch nelle Florida Keys, hanno più che altro attirato l’ interesse di collezionisti di francobolli e monete, turisti e novità per richiedenti passaporto, ma non quello di facinorosi internazionali legati a Soros e alla CIA. Tuttavia, sfruttare le opportunità irredentiste lungo l’ esplosivo confine croato-serbo invocando la dottrina della “terra nullius” risulta un gioco pericoloso che si svolge in una regione già afflitta oltremodo da richieste di ulteriori e potenzialmente sanguinose “balcanizzazioni”. Ci sono, ad esempio, movimenti, nella ex Jugoslavia, con l’ obiettivo di suddividere la provincia serba Vojvodina alla stregua di uno stato multi-etnico indipendente, di tagliuzzare via regioni a maggioranza albanese della Macedonia e unirle o al Kosovo o una “Grande Albania”, e di sostenere l’ indipendenza a favore dei musulmani nella provincia serba del Sandjak.

Gli interessi dietro Liberland hanno ricevuto anche il sostegno del Czech Civic Democratic Party (Partito Civico Democratico Ceco) dell’ex presidente ceco Vaclav Klaus e del Czech Pirate Party (Partito Pirata Ceco). Il Partito Pirata, che è parte del più ampio European Pirate Party (Partito Pirata Europeo), non si allinea con la maggior parte degli obiettivi di George Soros. Ciononostante i partiti Pirata europei hanno beneficiato della generosità finanziaria offerta loro dalla Open Society Institute e dalla Fondazione di Soros.

Anche se i sostenitori di Liberland dichiarano che essi governeranno il loro territorio dalla loro “capitale” di Liberpolis come il Liechtenstein e Monaco, non opereranno nelle loro “reclamate terre” alla maniera di uno stato-nazione tradizionale come sono, appunto, il Liechtenstein e Monaco. I promotori di Liberland hanno adottato il Bitcoin come moneta nazionale corrente impedendo i diritto di cittadinanza ai “comunisti”, decisioni queste molto preziose sia per Soros che per i fratelli Koch.

I promotori e gli agitatori dietro la creazione di Liberland sembrano avere gli stessi obiettivi del miliardario e co-fondatore di PayPal, Peter Thiel, che ha annunciato l’ intenzione di creare una “nazione-stato fluttuante” 200 miglia al largo dalla costa di San Francisco che servirà come un “paradiso libertariano”. Una iniziale piattaforma galleggiante alimentata da motori diesel fornirebbe una casa per circa 270 residenti ma i piani per la “Libertarian Island,” che suona terribilmente come “Liberland”, rivelano di voler collegare centinaia di tali piattaforme con l’ obiettivo di raggiungere una popolazione di milioni entro il 2050. L’ Isola Libertariana non avrà alcuna restrizione sulla pistole, nessun sistema sul welfare, nessun regime fiscale, e nessun salario minimo.

Una simile micro-nazione “frode” si verificò nell’ Oceano Pacifico nel 1972, quando un milionario immobiliare di Las Vegas e emigrato dalla Lituania dal nome Michael Oliver, il quale gestiva un’ organizzazione chiamata Fondazione Phoenix, annunciò che stava per costruire un’isola artificiale sulla, normalmente sommersa, Minerva Reefs (barriera corallina) nel sud dell’ Oceano Pacifico. Come per Liberland, la “Repubblica di Minerva” non prevedeva caratterizzarsi di alcuna tassazione, ne di welfare o sussidi da parte del proprio governo. Minerva sarebbe il paradiso ideale di un libertario. Nel 1971, delle chiatte scaricarono sabbia sulla barriera corallina e fornirono sufficiente quantità di terra per costruire una torre e sollevarci una bandiera. Minerva, come Liberland, emise anche una propria moneta. Il Regno di Tonga fece un reclamo riguardo alla barr
iera e inviò una piccola forza di polizia che strappò la bandiera Minerva e sollevando la bandiera di Tonga. Un gruppo di americani tentò di rioccupare Minerva nel 1982, ma vennero presto allontanati dalle forze di Tonga.

La Phoenix Foundation di Oliver fù accusata di avere legami con la CIA. Dopo il fallimento del progetto Minerva, la Phoenix tentò di dividere le Abaco Island dalle Bahamas nel 1973. La maggior parte dei residenti bianchi di Abaco erano risentiti e amareggiati per essere governati da un governo nero in Nassau ma tuttavia, la ribellione Abaco non ebbe successo. Nel 1980, dato che le Vanuatu nel Pacifico stavano per ottenere l’ indipendenza dalla Gran Bretagna e la Francia, Oliver e le sue coorti si lanciarono in un infruttuoso tentativo secessionista sull’ isola di Espiritu Santo dichiarando così Repubblica di Vemerana. La rivolta fù di breve durata, ma i congiurati avevano collegamenti ad altri gruppi americani di orientamento di destra che erano stato collegati ad altri sforzi di destabilizzazione della CIA nei Caraibi e in Africa. La CIA era profondamente diffidente nei confronti del primo Primo Ministro di Vanuatu, Padre Walter Lini, perché sposava convinzioni di sinistra e sosteneva con forza di non allinearsi con la sua nuova nazione.

La comparsa del Liberland lungo il confine serbo-croato, una frontiera che alcuni espansionisti NATO considerano “prima linea” de-facto tra NATO e Russia, potrebbe far presagire l’ uso di micro-nazioni e applicando i criteri con un’ interpretazione lassista della Convenzione di Montevideo veder sorgere una nuova arma “a potere morbido” nelle mani della rete di Soros nell’ Europa orientale. A Soros e i suoi sponsor di intelligence degli Stati Uniti deve non esser permesso di adottare le micro-nazioni come la loro ultima arma per destabilizzare l’ Europa orientale e le altre regioni dove sussista una situazione di “terra nullius”.

Wayne Madsen

Fonte: www.strategic-culture.org

Link; http://www.strategic-culture.org/news/2015/04/19/increased-soros-destabilization-through-appearance-micro-nations.html

19.04.215

TRADUZIONE PER www.comedonchisciotte.org a cura di GIULIANO MONTELEONE

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