IL CROLLO DELL'ECONOMIA E IL PANICO DEI LEADER GLOBALI

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DI MICHAEL SNYDER

activistpost.com

Le agenzie stampa mainstrem stanno già cominciando a usare la frase “collasso economico” per descrivere quanto sta accadendo in questo momento in alcune aree del mondo. Per molti americani potrà sembrare strano, ma la verità è che il rallentamento economico a livello mondiale – che ha avuto inizio nella seconda metà dello scorso anno – sta cominciando a prendere velocità. Con questo articolo andiamo a vederne le prove dal Sud America, all’Europa, all’Asia e al Nord America. Finito il giro dovrebbe essere ovvio per tutti che non c’è assolutamente nessun motivo per essere ottimisti sulla direzione che ha preso l’economia globale. Gli allarmi lanciati da tanti eminenti esperti stanno diventando una realtà, e quello che abbiamo visto finora sono solo i primi capitoli di una schiacciante crisi economica che interesserà ogni uomo, donna e bambino in tutto il mondo.

Cominciamo con il Brasile. E’ la 7° economia del pianeta, e sta già in “depressione.”

Ma ora la crisi in Brasile è significativamente peggiorata.

Voglio condividere con voi un estratto di un recente articolo intitolato “Brasile: Il crollo economico è peggio di quanto si temeva“. So che il titolo sembra copiato da The Economic Collapse Blog, ma non l’ho scritto io.

Ecco come la racconta la CNN

Nel bel mezzo di un caos politico, il collasso economico del Brasile è peggiore di quello che aveva creduto il suo governo. Oltre ai tentativi di mettere sotto accusa il Presidente Dilma Rousseff, c’è anche la Banca Centrale del Brasile che giovedì scorso ha annunciato che quest’anno l’economia del paese si ridurrà del 3,5%.

Peggiore della precedente stima che prevedeva una contrazione dell’1,9% ma in linea con le nere previsioni fatte dal Fondo Monetario Internazionale per il Brasile – il più grande paese dell’America Latina – e come sospettato anche da molti economisti indipendenti.

Ma una cosa è se Michael Snyder vi dice che il Brasile è in un “collasso economico”, ben altra cosa se a dirlo è la CNN.

Naturalmente, è parecchio tempo che metto in guardia sulla crisi del Brasile, come ho scrittoi sul mio precedente articolo dal titolo “Il collasso Economico del Sud America è sulla buona strada.

Nel frattempo, le cose stanno andando veramente peggio in Venezuela che in Brasile. Cibo e generi di prima necessità scarseggiano, il tasso di inflazione è arrivato al 720% e la criminalità è completamente fuori controllo.

Ecco come ne parla un articolo del Independent dal titolo “Venezuela sull’orlo di un vero crollo economico” …

Ormai l’unica domanda da farsi è se crollerà completamente prima il governo o l’economia del Venezuela.

La parola chiave è “completamente”. Sia il governo che l’economia stanno in agonia. Infatti, il partito al governo in Venezuela ha appena perso le elezioni del Congresso, cosa che ha concesso all’opposizione una maggioranza che può mettere di veto e, per questo sarà difficile vedere sintomi di miglioramento ……

Gli indicatori storici, dopo tutto, non lasciano sperare bene quando, secondo il Fondo Monetario Internazionale, l’economia si ridurrà del 10% quest’anno e di un altro 6% il prossimo anno, mentre l’inflazione è esplosa al 720%. Non c’è da meravigliarsi, quindi del fatto che i mercati si aspettino il default del debito del Venezuela molto presto. Il paese è praticamente alla bancarotta.

Dunque un altro mainstram – molto quotato – che usa la frase “collasso economico” per descrivere ciò che sta accadendo in Sud America.

QUI possiamo vedere scene incredibili da “Armageddon economico” che accadono in Venezuela. Consiglierei di guardarseli, questi video, perché quello che sta accadendo li, potrebbe accadere anche da noi.

Nel frattempo, in Europa il collasso del sistema bancario italiano è entrato in un nuovo inquietante capitolo . Il Ministro delle Finanze per lunedì prossimo ha convocato a Roma una riunione che si concentrerà su un piano di salvataggio di “ultima istanza” per le banche in difficoltà …

Il Ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan ha convocato un incontro con i dirigenti dalle più grandi istituzioni finanziarie italiane per concordare gli ultimi dettagli su un piano di salvataggio, come “ultima spiaggia”.

Eppure, alla vigilia di quella riunione, permangono le preoccupazioni sul fatto se questo piano sarà sufficiente per evitare contaggi sull’ anello più debole delle grandi banche italiane, il Monte dei Paschi di Siena.

Finora quest’anno i titoli bancari italiani hanno perso quasi metà del loro valore a causa delle preoccupazioni degli investitori per € 360 miliardi di prestiti non performing – pari a circa un quinto del PIL e per la redditività degli Istituti di Credito che è stata colpita da una paralisi di tre anni di recessione.

Se l’Italia piomba nel caos finanziario, sarebbe bene che anche il resto del continente stia ben attento.

Ci ricordiamo di quanto sia stato difficile per il resto dell’Europa salvare la Grecia?

Ebbene, la Grecia è la 44° economia del pianeta.

L’Italia è l’8°.

Sarebbe difficile esagerare la gravità di quello che sta accadendo in Europa, e non solo in Italia. In tutto il continente, le grandi banche sono in guai seri, e il Presidente della seconda banca di Francia ha detto ai giornalisti ” Sono molto più preoccupato di quanto lo fossi nel 2009.”

E ci sono buone ragioni per preoccuparsi. Domenica scorsa, abbiamo appreso che era appena stato annunciato un importante “bail-in” per una delle più importanti banche austriache. Ne parla Zero Hedge

E poi oggi, a seguito di una decisione delle autorità di controllo delle Banche austriache, il Finanzmarktaufsicht, l’Austria è diventato ufficialmente il primo paese europeo ad utilizzare una nuova legge nel quadro imposto alle Banche dalle Direttive Europee per condividere le perdite – di una banca fallita – con i creditori, per effetto della diminuzione di valore del debito dovuto dalla Heta Asset Resolution AG.

La parte principale dell’ annuncio:

Oggi, l’Autorità per il Mercato Finanziario Austriaco (FMA) nelle sue funzioni di autorità risolutiva ai sensi della risoluzione delle leggi bancarie (BaSAG – Bundesgesetz über die Sanierung und Abwicklung von Banken) ha pubblicato le modalità da intraprendere per la risoluzione della HETA ASSET RESOLUTION AG.

Le misure più importanti sono:

  • 100% bail-in per tutte le passività subordinate,
  • 53.98% bail-in, con conseguente quota 46.02%, per tutte le passività preferenziali ammissibili,
  • cancellazione di tutti i pagamenti di interessi dal 1.3.2015 quando HETA è stata messa in commissariamento ai sensi della BaSAG,
  • inoltre saranno armonizzate le scadenze di tutte le passività soggette al 31.12.2023.

Secondo il presente piano di commisariamento per HETA, il processo di definizione dovrebbe essere concluso entro il 2020, anche se il rimborso di tutti i crediti, nonché la conclusione giuridicamente vincolante per tutte le controversie legali attualmente in circolazione sarà realisticamente stipulato solo entro la fine del 2023. Solo a quel punto sarà possibile distribuire finalmente i beni e di liquidare l’azienda.

In Europa stanno cominciando a cadere i primi tasselli del domino e mi aspetto annunci ancora più importanti nelle settimane e nei mesi a venire.

Ma anche in Asia, il caos economico sta cominciando a diffondersi.

In Cina, il mercato azionario è già sceso più del 40% rispetto al suo massimo, le esportazioni cinesi sono diminuite del 25,4% – anno su un anno – a febbraio scorso, e numeri dell’economia cinese nel complesso non sono mai stati tanto negtivi da quando è cominciata quest’ultima recessione globale .

Ma anche il Giappone sta lottando con i denti …. come ho scritto qualche giorno fa, il PIL giapponese si è ridotto della metà negli ultimi tre trimestri, nell’ultimo mese abbiamo appena assistito al maggior declino della produzione industriale del Giappone dallo tsunami del 2011, e la fiducia nelle imprese è scesa al livello più basso degli ultimi tre anni. Il Nikkei è sceso di circa 5.000 punti dall’estate scorsa, e alcuni analisti ritengono che i mercati giapponesi “vengono distrutti ” per effetto dell’ intervento massiccio della Banca del Giappone.

Qui negli Stati Uniti, nessuno ha ancora subito un impatto tanto duro come in tante altre parti del mondo, ma ci sono parecchi segnali premonitori molto inquietanti.

Alla fine della scorsa settimana, ci hanno detto che il PIL degli Stati Uniti è cresciuto di appena lo 0.1 or 0.2 % nel primo trimestre del 2016. E lunedì gli indicatori sugli utili societari hanno fatto previsioni molto, molto negative. Di seguito quanto scrive Business Insider

Stiamo per avere la conferma che la crescita degli utili per le più grandi aziende americane è stata negativa nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Quando lunedì prossimo ALCOA, gigante dell’alluminio, comunicherà i suoi risultati, sarà l’inizio ufficiale della stagione più pesante per i reporting delle aziende S & P 500 .

Si prevede che il quadro di valutazione finale mostrerà un calo degli utili del 9,1% nel trimestre, secondo John Butters, analista sr. della FactSet.

Se queste proiezioni dovessero essere esatte, questo sarebbe il quarto trimestre consecutivo di calo degli utili. Qualcosa che non riusciamo a chiamare in altro modo, se non recessione.

Ma ci sono anche un sacco più numeri che indicano che l’economia USA è in guai molto seri, come si può vedere nel mio precedente articolo dal titolo “19 Fatti che provano che in America sei mesi fa si stava meglio.”

Naturalmente la mia è solo una voce tra la folla che prevede tempi duri per l’economia americana, ad esempio, basta sentire quello che dice Albert Edwards, economista della Societe Generale …

Un’onda anomala sta arrivando sull’economia degli Stati Uniti e quando si abbatterà l’economia sarà gettata dentro la recessione.

… e la diminuzione dei profitti delle grandi società americane porterà al collasso del credito aziendale.

“Nonostante che le attività di rischio godano di un paio di settimane di respiro, il giallo del semaforo della recessione ha smesso di lampeggiare ed ora è diventato rosso”.

E continua:

I profitti del’intera economia non hanno mai raggiunto – in sutuazioni normali – punti tanto bassi senza che ne seguisse una recessione. E con un settore delle imprese USA che è arrivato ad indebitarsi fino al collo, quello che si deve assolutamente evitare – ancor di più che un mercato azionario tanto ridicolmente sopravvalutato – è il debito societario USA, quindi l’economia sarà sicuramente spazzata via da una marea di fallimenti delle imprese.

Vi prenderete a calci da soli per non aver preso l’argento a questi prezzi (Ad)

Come si può vedere, non è solo una nazione o una regione del mondo per cui dobbiamo essere preoccupati.

Il caos economico sta scoppiando letteralmente in tutto il pianeta e i leader del mondoi stanno cominciando a lasciarsi prendere dal panico.

Purtroppo, dopo l’ultima recessione globale, hanno avuto ben sette anni per cercare di sistemare le cose e non hanno fatto niente. Chiunque voglia credere che, questa volta, per qualche miracolo riusciranno a tirarci fuori dal fuoco e che tutto, in qualche modo, tornerà al suo posto, semplicemente vuol credere ad un suo pio desiderio.

Michael Snyder ha fondato e scrive su The Economic Collapse Blog, dove è stato pubblicato originalmente questo articolo. L’ultimo controverso libro sulla Bibbia, di Michael “The Rapture Verdict” è disponbile in paperback e su Kindle on Amazon.com.*

Fonte: http://www.activistpost.com/

Link: http://www.activistpost.com/2016/04/economic-collapse-erupting-all-over-planet-global-leaders-begin-to-panic.html

11.04.2016

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

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