I SOLITI SOSPETTI: CRIMINALI E POI TERRORISTI. E NEL MEZZO RECLUTATI

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DI FEDERICO DEZZANI

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È stato dato un nome ed un’identità a quasi tutti gli attentatori di Bruxelles e si possono, di conseguenza, trarre le prime conclusioni: come nel caso della strage del 13/11 non si tratta di sconosciuti alle forze dell’ordine, ma di piccoli criminali noti alle forze dell’ordine per reati comuni, caduti, come il franco-algerino Mohammed Merah, in quella zona grigia tra islamismo e servizi segreti. Sorge l’interrogativo in che misura i “kamikaze” del 22 marzo fossero “martiri” consapevoli ed in quale semplici rotelle di un meccanismo di cui non afferravano il funzionamento: il testamento audio trovato tra i rifiuti in strada stona, come pure il terzo, superfluo, uomo all’aeroporto poi dileguatosi. Come nel romanzo “Dieci piccoli indiani” i terroristi della nidiata franco-belga sono eliminati uno ad uno, cancellando così ogni collegamento con i servizi segreti: l’unica incognita è Salah Abdeslam, vivo ed in carcere. Occhio al caffè!

La quantità di informazioni riversata a strage avvenuta sui terroristi del 22 marzo è tale da domandarsi come sia possibile che le autorità belghe non abbiano saputo prevenire l’attacco, soprattutto considerato che è da un anno (il raid della polizia a Verviers del gennaio 2015 sull’onda di Charlie Hebdo) che il Belgio vive in perenne stato d’emergenza. Come per gli attacchi del 13/11, si è presto scoperto che la totalità degli attentatori sinora identificati era nota alle forze dell’ordine. L’elemento, unito al fatto che i servizi d’informazione belgi erano consapevoli dell’imminenza di un attacco terroristico1 e che l’aeroporto e la metropolitana sono due obbiettivi di per sé sensibili, avrebbe dovuto fornire alle autorità una quantità sufficiente di dati per sventare l’attacco, almeno allo scalo aereo di Zaventem. A posteriori, il profluvio di informazioni si rivela solo utile per tracciare un profilo ragionato degli attentatori ed azzardare qualche ipotesi su chi abbia consentito loro di agire indisturbati.

In base alle ultime ricostruzioni i terroristi del 22 marzo erano in totale cinque: due alla stazione metropolitana di Maelbeek e tre all’aeroporto di Zaventem. Per ognuno dei luoghi dell’attacco, permane il mistero sull’identità di un attentatore, mentre si conosce l’identità degli altri tre:

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