Hybris in terra

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DI PANAGIOTIS GRIGORIOU

greekcrisis.fr

L’inverno e la neve permettono alla stampa greca di non parlare dei negoziati (per modo di dire) in corso sulla soluzione del dilemma di Cipro, al cui tavolo non siede la Grecia, ma la UE, ed il “mediatore” è un ultrà dell’elite euro-fanatica globalizzatrice. Intanto, l’economista no-euro Lapavitsas pubblica l’ennesimo dettagliato piano che spiega come un’uscita dall’euro sia possibile ed esistano tutte le esperienze e le conoscenze necessarie. Ma l’hybris dei governanti non conosce redenzione e nel dibattito pubblico, i politici fantasticano di improbabili “Grexit di velluto”.

[NDT: DEFINIZIONE DI HYBRIS: DA WIKIPEDIA Hybris (ˈhyːbris, in greco antico: ὕβϱις, Ýbris) è un topos (tema ricorrente) della tragedia greca (…) letteralmente “tracotanza”, “eccesso”, “superbia”, “orgoglio” o “prevaricazione”. Si riferisce in generale a un’azione ingiusta o empia avvenuta nel passato, che produce conseguenze negative su persone ed eventi del presente. È un antefatto che vale come causa a monte che condurrà alla catastrofe della tragedia.]

L’inverno insiste, l’hybris, l’arroganza domina. Ad Atene, la mattina del giorno 11 gennaio gli abitanti sono stati anche sollevati dal ritorno di semplice pioggia … in questo mondo così complicato. Questa settimana difficile, mio cugino Kostas, il vicino di casa Christos, l’amico Leonida, tutti parlavano in modo molto specifico, della loro impotenza, così comune, di fronte all’ormai leggendaria impossibilità di riscaldare gli appartamenti, nel paese di Efesto e di Prometeo.


Atene sotto la neve. 10 Gennaio 2017 (foto stampa greca)
Atene sotto la neve. 10 Gennaio 2017 (foto stampa greca)


Essendo divenuti un’oasi di calore, ben riscaldata va detto, i caffè sono pieni di gente, l’atmosfera … è tanto di stagione. In un bistrot del centro, frequentato dai nostri vecchi, l’alcol e la crisi hanno finito per creare una certa familiarità, un cocktail esplosivo … che porta alcuni avventori alla lotta. “Basta ragazzi, qui non è un caffè, è un vero e proprio circo, solo che io sono il capo, quindi basta stronzate o vi butto nella neve” intervento del padrone, devo dire efficace.

Quotidianità continuamente masticata, situazionismo sobrio, quello degli umani. Quelli vulnerabili, così come quelli coraggiosi ed energici, si impegnano in un vagabondaggio spirituale e fisico, camminando per le strade con loro amarezza tenuta al guinzaglio, come anche nei caffè. E quanto agli altri, idioti finalizzati, occupano le loro posizioni come previsto … fino al prossimo ribaltone, quello del loro “governo”.

La neve cadeva, e noi vediamo il mondo attraverso le finestre dei bar. All’esterno, i nostri instancabili animali adespoti si fermano giusto il tempo di una fotografia, ultimo strato di epidermide a protezione di un mondo ormai finito, in questi tempi ondivaghi, in cui regnano le mostruosità, e gli artifici più prodigiosi. E comunque siamo lucidi, alla fine, quindi speriamo!


Nel vecchio pub. Atene, gennaio 2017
Nel vecchio pub. Atene, gennaio 2017

 

Vista dal di fuori, dal bistrot. Atene, gennaio 2017
Vista dal di fuori, dal bistrot. Atene, gennaio 2017

 

animale adespota fotografato. Atene, gennaio 2017
animale adespota fotografato. Atene, gennaio 2017


Il maltempo è tempestivo. I media si concentrano più sui fiocchi effimeri, che sulla presunta soluzione che va assumendo il problema di Cipro (si vedano i miei precedenti articoli su questo blog), impotenti e paralizzati (una volta ancora), ci aspettiamo i “risultati” delle “trattative” che continueranno il Giovedi 12 gennaio a Ginevra.[ndt: l’articolo è dell’11/1]

Il “socialdemocratico” lussemburghese Jean-Claude Juncker – che ha guidato per 18 anni il paradiso fiscale dove, tra l’altro, ha sede Clearstream – oggi Presidente della Commissione europea, rappresenterà in quella sede la cosiddetta Unione. Il metodo è noto: nella cosiddetta “UE” “Non ci può essere alcuna scelta democratica che vada contro i trattati europei” (Jean-Claude Juncker, “Le Figaro”, 2015/01/28).

Come ha scritto in modo più ampio il mio amico storico, politologo e scrittore Olivier Delorme, ma purtroppo il suo pensiero si applica al menu … ben preparato anche per “la soluzione a Cipro” attualmente, “l’Ue, fin dall’origine e come voleva Monnet, non poteva essere immaginata se non come un sottoinsieme dell’integrazione euro-atlantica (…) “.

Neve sulle isole greche. Stampa greca 10 gennaio
Neve sulle isole greche. Stampa greca 10 gennaio

 

Neve sulle isole greche. Stampa greca 10 gennaio
Neve sulle isole greche. Stampa greca 10 gennaio

 

Neve sulle isole greche (Creta). Stampa greca, il 10 Gennaio
Neve sulle isole greche (Creta). Stampa greca, il 10 Gennaio


Queste “trattative” … “made in Victoria Nuland”, arrivano proprio in questi giorni, durante il periodo della neve su Atene e sulle isole greche, e sono paragonabili a “questa stessa grande tradizione di Monnet, e dell’Unione europea “che circonda se stessa” con uno spreco di precauzioni al fine di proteggere la riservatezza delle riunioni segrete e mantenere la gente nell’ignoranza più a lungo possibile. Poi, una volta completato il pacchetto, la casta politica locale sarà impegnata nel compito di imporlo in ogni paese – sotto la spinta dell’emergenza, a di colpi pressioni e minacce (…) “, Olivier Delorme,” 30 buoni motivi per uscire Europe “(H & O Editions, Francia 2017).

Come ha detto la sera del 11 gennaio 2017 il norvegese inviato delle Nazioni Unite Espen Barth Eide, “Non c’è bisogno di lasciare Ginevra con la data precisa di un referendum” (stampa greca il 11 gennaio). Il pacchetto di Cipro è pronto, e la casta politica locale, a partire dal Presidente cipriota Anastasiadis le cui dipendenze etiliche ed euroatlantiche sono note (il che ricorda, mutatis mutandis, il funesto precedente di Boris Eltsin in Russia) sarà impegnata nel compito di imporre a Cipro … la propria dissoluzione. Una prima assoluta.

Quello di cui i giornali greci (e non solo) evitano sempre di parlare nella loro puntuale cronaca è che, in questo caso, come in altri casi analoghi, il norvegese inviato delle Nazioni Unite Espen Barth Eide non è una figura politica neutrale, nella migliore delle ipotesi, né, nella peggiore, incompetente, ma un agente attivo della casta di globalisti europei. Nel 1994, egli gestì la campagna del Movimento ‘europei per la Norvegia’(un’organizzazione ombrello, associata ai movimenti in favore dell’integrazione al totalitarismo-europeista) a favore del ‘sì ‘al referendum sull’adesione del suo paese verso l’Unione europea.


Neve sulle isole greche. Stampa greca 10 gennaio
Neve sulle isole greche. Stampa greca 10 gennaio

 

Un senzatetto su una spiaggia vicino ad Atene. Stampa greca il giorno 10 Gennaio
Un senzatetto su una spiaggia vicino ad Atene. Stampa greca il giorno 10 Gennaio
Atene sotto la neve. Il 10 gennaio, (foto stampa greca)
Atene sotto la neve. Il 10 gennaio, (foto stampa greca)


Il 52,4% dei voti norvegesi andò al ‘no’, espressione di sentimenti profondamente anti-UE … il che ha fatto cambiare alcuni … piani. Tranne che gli epigoni postmoderna di Vidkun Quisling che trovano comunque il modo di … mettere a profitto come lui … l’invasione tedesca (europeista e atlantista) prendendo il potere attraverso un colpo di stato senza sostegno popolare o istituzionale, restano di gran lunga … i dipendenti migliori e più versatili. Non dimentichiamolo, l’Unione europea, come la globalizzazione, incarna il colpo di Stato permanente.

Se insisto sul caso-cipriota … e crudeltà a parte, è perché colpisce tutti noi, sì, tutti i cittadini dei paesi (ancora) parte della cosiddetta UE. Perchè la nostra inqualificabile classe metapolitica, imbevuto e accecato dal suo attivismo ordo-liberale, europeista e atlantista, finirà per dilapidare le ultime risorse del patrimonio delle persone a favore dei GO (Globalizzatori Oligarchi). Il caso greco e poi anche, a suo modo, quello cipriota, sono le espressioni estreme di ciò che accade quando i principali partiti politici, il magma dei media, e il terrario universitario (eurotrofico ed euròtropo) etc diventano i principali strumenti di neutralizzazione oligarchica della (già debole) democrazia nel 21 ° secolo … degno erede dei due precedenti.

La neve cade ancora in Grecia, la Tessaglia occidentale è paralizzata, alcune isole dell’Egeo subiscono significative interruzioni di corrente, tre persone sono morte nel paese e anche i migranti a Lesbo ci sono andati vicini. Una nave della Marina è arrivata sul posto per aiutarli, alcuni sono stati trasferiti in alberghi, giusto per ricordare che queste persone sono anche corpi … ed anime. Nel frattempo, alcuni dipendenti comunali si sono … dimenticati di aprire i locali riscaldati, destinati a salvare la vita dei nostri senza tetto … l’inverno sta anche nelle teste!


Atene, 10 gennaio durante la nevicata
Atene, 10 gennaio
Peloponneso nevoso barca a vela. Al 10 gennaio 2017
Peloponneso nevoso barca a vela. Al 10 gennaio 2017



In questo contesto, il freddo persiste … e il progressivo affondamento diviene più chiaro. Non senza ragione, Kostas Lapavitsas, economista ed ex deputato SYRIZA che ha lasciato la nave pirata della sinistra greca, ritorna a parlare (sul suo blog) delle modalità di uscita dalla zona euro, presentando anche un piano realistico per metterla in atto, in diverse tappe. Il suo articolo è intitolato “Il paese in un vicolo cieco.”

“Ancora una volta il dibattito sull’uscita dalla zona euro, non si svolge solo tra le classi più povere, dove, a dire il vero, non è mai cessato, ma sembra apparire anche nei circoli dei potenti. Alcuni esponenti del potere in Grecia hanno cominciato a rendersi conto che il percorso obbligato di decadenza al quale hanno costretto il paese avrà un impatto negativo, anche sui loro stessi interessi. Sembra si stia aprendo un dibattito sulla cosiddetta “Grexit di velluto”.

“Allora, desidero precisare che era stato subito chiaro che questa cosiddetta ‘Grexit di velluto’ o ‘uscita prudente’ come l’avevamo già definita nel 2010, una volta realizzata, non sarebbe stata nell’interesse né del popolo né del paese. Tale uscita presuppone, infatti, una continuazione delle politiche della Troika da parte delle forze politiche del paese, senza alcuna riduzione del debito reale e lascia l’impatto della svalutazione solo sulle classi lavoratrici. La cosiddetta ‘Grexit di velluto’ è la scelta degli strati dominanti che, dopo aver smontato il paese con gli assurdi tentativi di “salvataggio’, cercano di trovare una via d’uscita che permetta loro di mantenere privilegi e potere.”


Stampa Greca, 2016
Stampa Greca, 2016


“Voglio anche dire che nel corso degli ultimi sette anni, e in particolare dopo l’affaristico governo Tsipras, è stato dimostrato che c’è un’altra versione dei … possibili sviluppi, che potremmo chiamare ‘Grexit caotico’. Sarebbe una Grexit realizzata sotto la pressione di avvenimenti economici e sociali disastrosi così da perdere il controllo della situazione, in cui, tramite alcune mosse tattiche, i politici cercherebbero di aggrapparsi ai rimasugli del potere. Questo potrebbe essere lo scenario peggiore.

“La Grecia ha bisogno di un Grexit ordinato e progressista. Questo piano e la sua preparazione richiederanno la rottura con i creditori e nei confronti dell’UE, e ciò avverrà in vista del recupero della sovranità popolare e nazionale. Un Grexit che rimetterà in moto l’economia greca, cambiando l’equilibrio sociale a favore dei più bisognosi, ripristinando la dignità nazionale nel paese. Questa uscita è perfettamente possibile, ma può essere raggiunta solo se le classi popolari rivestiranno un ruolo di primo piano”.

“Il programma economico al centro di tale Grexit è noto. Esso comprende il blocco dei pagamenti sul debito pubblico, e l’inizio di trattative per una successiva soluzione. Esso comprende anche il recupero diretto della sovranità monetaria, sotto il controllo pubblico, e la nazionalizzazione delle banche, per creare una politica di stimolo della domanda attraverso gli investimenti pubblici e la riduzione delle imposte. Su questa base, il paese sarà in grado di adottare una politica agricola e industriale a medio termine per la riorganizzazione della sua economia. Il programma si basa su azioni che sono state sperimentate in altri paesi. Ma ci vuole un minimo di preparazione e di aggregazione sociale.”


La Grecia,Poros, 2016
La Grecia,Poros, 2016


Nel 2016 è arrivata la fine delle illusioni. All’interno dei memoranda (cioè della politica della troika) non ci sarà nessun ‘programma parallelo’ di Alexis Tsipras né alcuna ‘riforma parallela’ di Kyriakos Mitsotakis (capo della destra). Sotto la Troika c’è solo la inesorabile realtà di Wolfgang Schäuble. Ma in questo momento, vi è anche la fine di un’intera epoca della globalizzazione, l’elezione Trump, la Brexit, il totale fallimento dell’euro e la disintegrazione dell’Unione europea. Per sopravvivere in mezzo alla tettonica della geopolitica, il nostro paese ha bisogno con assoluta urgenza un cambiamento di politica nel suo complesso. Dobbiamo anche liberarci da uomini politici chiaramente insufficienti, quelli che hanno portato a questo punto morto, compresa la direzione di SYRIZA.”

 

Mi ricordo quando Kostas Lapavitsas ed io, intervenimmo nel quadro di una conferenza a Roma, organizzata da Alberto Bagnai sui … problemi generati dall’euro. Era il 2013! Un’altra era? Tuttavia, in modo più deciso di quanto faccia Kostas (come fa, ad esempio, il mio amico Olivier Delorme), preferisco parlare di uscita radicale e definitiva dalla disastrosa UE.

Altrimenti, l’inverno non passerà, e l’hybris dominerà ancora a lungo. Ad Atene, in questo gennaio decisivo, gli abitanti (compresi gli animali adespoti) sono stati sollevati dal ritorno alla semplice pioggia … in questo mondo così complicato, in attesa della rimozione di tutta la nostra classe politica … sulla faccia della terra. Che però ci mette del tempo, a morire. Fine del mondo.


Le persone (compresi gli animali) sollevati dal ritorno della pioggia. Atene, gennaio 2017
Le persone (compresi gli animali) sollevati dal ritorno della pioggia. Atene, gennaio 2017


Panagiotis Grigoriou

Fonte: www.greekcrisis.fr/

Link: http://www.greekcrisis.fr/2017/01/Fr0573.html#deb

11.01.2017

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FRANZ

 

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