GEORGE CLOONEY SI OPPONE ALLA SPECULAZIONE SULLA GUERRA

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DI DAVID SWANSON

informationclearinghouse.info

George Clooney è pagato dalle due maggiori aziende mondiali di armamenti, per opporsi ai trafficanti di armi africani che si ribellano all’agenda del governo degli USA.

Molti anni fa, prima della seconda guerra mondiale, il commercio di armi non era visto di buon occhio negli Stati Uniti. Quelli di noi che cercano di riportare in vita quell’atteggiamento, e lavorare per le organizzazioni di pace che a fatica vengono finanziate, dovrebbero essere entusiasti quando una celebrità del calibro di George Clooney decide di affrontare i profitti basati sulla guerra – e i mass media abboccano.

“La vera leva per ottenere la pace e i diritti umani è che le persone che beneficiano della guerra paghino un prezzo per i danni causati”, ha detto Clooney – senza imbattersi in quel contraccolpo che Donald Trump ricevette quando criticò John McCain.

Quindi tutto quello che serve, per dare una possibilità alla pace, è una celebrità? I mass media ora parleranno di chi finanzia gli oppositori dell’accordo con l’Iran, e di chi finanzia i sostenitori delle guerre in Iraq, Siria, Afghanistan e così via?

Beh, no, non proprio.

In realtà Clooney non si oppone al commercio di armi in generale, ma a quello africano. La sua preoccupazione si limita, almeno finora, a cinque nazioni: Sudan, Sud Sudan, Somalia, Repubblica Centrafricana, e Repubblica Democratica del Congo, anche se queste non sono le uniche nazioni in Africa o al mondo con gravi guerre in corso.

Dei primi 100 produttori di armi al mondo, nessuno ha sede in Africa. Solo uno è in Sud o Centro America. Quindici sono nei paesi alleati e nei protettorati dell’Asia (la Cina non è inclusa nella lista). Tre sono in Israele, uno in Ucraina, e tredici in Russia. Sessantasei si trovano tra gli Stati Uniti, l’Europa occidentale, e il Canada. Quaranta solo negli Stati Uniti. Tra i primi 30 produttori, diciassette sono negli Stati Uniti. Sei dei primi 10 mega-speculatori sono negli Stati Uniti, gli altri quattro sono in Europa occidentale.

La nuova organizzazione di Clooney, “The Sentry” [La sentinella], è all’interno del progetto “Enough”, creato dal Centro per il Progresso Americano che è uno dei sostenitori principali delle guerre “umanitarie”, e varie altre guerre – ed è finanziato dalle due maggiori aziende mondiali di armamenti, Lockheed Martin e Boeing.

Secondo il Congressional Research Service, nell’edizione più recente di un rapporto annuale, ormai non più redatto, il 79% di tutti i trasferimenti di armi alle nazioni povere provengono dagli Stati Uniti. Senza includere le armi nelle mani delle forze armate USA, che si trovano in quasi tutte le nazioni dell’Africa. Quando la droga fluisce verso nord, gli Stati Uniti si concentrano sui produttori con il pretesto per dichiarare guerra. Quando le armi fluiscono verso sud, George Clooney annuncia che bloccheremo la violenza all’origine denunciando la corruzione africana.

L’espansione dell’impero degli Stati Uniti attraverso la forza militare viene spesso legittimata dall’esempio del Ruanda, come il luogo in cui apparentemente fallì la possibilità di una guerra umanitaria, per evitare il genocidio. Ma gli Stati Uniti appoggiarono l’invasione del Ruanda nel 1990 da parte dell’esercito ugandese guidato da killer addestrati negli USA, e sostennero i loro attacchi per tre anni e mezzo, facendo maggiore pressione attraverso la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale (FMI), e l’Agenzia Americana per lo Sviluppo Internazionale (USAID).

Paul Kagame appoggiato e addestrato dagli USA – ora presidente del Ruanda – è ancora il principale sospettato dell’abbattimento di un aereo che trasportava gli allora presidenti del Ruanda e del Burundi, il 6 aprile del 1994. Quando scoppiò il caos, le Nazioni Unite avrebbero potuto inviare forze di pace (non è la stessa cosa, si noti, di sganciare bombe), ma Washington si oppose. Il presidente Bill Clinton voleva Kagame al potere, e Kagame portò la guerra nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) che, grazie all’aiuto e alle armi degli Stati Uniti, ha ucciso 6 milioni di persone. Eppure nessuno dice mai: “Dobbiamo evitare un altro Congo!”.

Che cosa dice la nuova organizzazione di George Clooney a riguardo? Una storia molto diversa da quella raccontata dagli Amici del Congo. Secondo il gruppo di Clooney le uccisioni in Congo avvengono “nonostante gli anni di attenzione internazionale”, e non a causa degli stessi. L’organizzazione di Clooney promuove anche questo argomento [catturare il guerrigliero Joseph Kony dell’esercito di resistenza del Signore LRA] insieme ad altri guerrafondai americani come Kathryn Bigelow, meglio conosciuta per la produzione del film di propaganda della CIA Zero Dark Thirty.

Anche sul Sudan, non viene criticata l’interferenza degli Stati Uniti; invece il gruppo di Clooney ha prodotto un dossier in cui suggerisce un cambiamento di regime.

Nel rapporto sul Sud Sudan, non c’è nessun ammissione del bellicismo degli Stati Uniti in Etiopia e in Kenya, ma un appello per un maggiore coinvolgimento.

Nel dossier, la Repubblica Centrafricana ha ottenuto la stessa diagnosi degli altri stati: sottosviluppo e cronica corruzione che conducono alla guerra.

Co-fondatore insieme a Clooney di The Sentry (la definizione del dizionario è “una guardia, in particolare, un soldato inviato in un determinato luogo per impedire il passaggio di persone non autorizzate”) è John Prendergast, ex direttore degli Affari africani al Consiglio di sicurezza nazionale. Guarda il video in cui Prendergast si imbarazza durante un dibattito con una persona informata qui.

La moglie di Clooney, a proposito, lavora per i dittatori e i brutali assassini amici degli Stati Uniti in luoghi come il Bahrain e la Libia.

Più nazioni potrebbero essere presto individuate da The Sentry. Il Presidente della Nigeria si è recato, questa settimana all’Istituto Americano per la “Pace” supplicando per le armi. Le truppe degli Stati Uniti, sempre questa settimana, sono in Camerun ad addestrare combattenti.

Se l’organizzazione di pace per cui lavoro ricevesse lo 0,0001% del sostegno finanziario di The Sentry, forse la discussione cambierebbe. Quindi, una cosa che puoi fare è sostenere chi si impegna veramente contro la guerra. Un’altra è far capire a The Sentry il pezzo mancante. Chiedono soffiate anonime quando scoprite qualcuno che fa affari sulla guerra. Avete mai acceso C-Span [canale tv americano di politica]? “Se vedi qualcosa, di’ qualcosa”. Fate in modo che The Sentry conosca il Pentagono.

David Swanson

Fonte: www.informationclearinghouse.info

Link: http://www.informationclearinghouse.info/article42477.htm

25.07.2015

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di KOKO

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