GEAB n. 88 – CRISI SISTEMICA GLOBALE – 2015: IL MONDO STA ANDANDO VERSO EST

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FONTE: LEAP2020.EU

Dalle notizie delle ultime quattro settimane emergono due fatti importanti. Da un lato la Cina sta diventando la più grande economia del mondo – sorpassando ufficialmente gli Stati Uniti, con un peso economico ufficiale (dati FMI) di 17,61 miliardi (contro i 17,40 degli Stati Uniti) – e, dall’altro, noi riteniamo – contrariamente ai media mainstream, che non hanno alzato finanche un sopracciglio davanti a questa informazione – che questo sia un evento storico: gli Stati Uniti non sono la più grande economia del mondo e questo, inevitabilmente, cambia tutto! (1)

Nella foto: Milano blindata per il summit dell’Asia-Europe Meeting (ASEM) (16-17.10.2014)

GEAB N°88 is available! Global systemic crisis – 2015: The world is defecting to the East

PIL cinese (blu) e statunitense (rosso) a parità di potere d’acquisto (PPP), in miliardi di dollari, nel periodo 2002- 2019. Fonte: Financial Times

Tanto più che gli Stati Uniti – dopo aver attraversato questa soglia e cercato d’impressionare il mondo con il militarismo traboccante esibito durante la crisi ucraina – stanno rivelando una notevole debolezza strategica nella gestione della crisi irachena. La politica muscolare, che sembrava dovesse obbligare il mondo a restare sotto tutela americana per un tempo ancora indefinito, ha avuto invece una corsa breve.

Questi due indicatori permettono di vedere l’inizio di un importante punto di svolta nel dispiegarsi della crisi sistemica globale: il passaggio da un mondo americano ad un mondo cinese …

EUROPA, RUSSIA – ISTITUZIONE DI UN PIANO MARSHALL “CINESE”

L’evidente emersione cinese è stata affrettata dalla crisi ucraina. Mentre la Cina aveva interesse a far maturare la sua emersione al riparo dai radars, mentre i russi tenevano a distanza una Cina inevitabilmente invasiva, mentre gli europei dovevano preservare le condizioni per un’emersione morbida di questo mega-attore … la crisi ucraina ha accelerato la mutazione e ha fatto “perdere la partita” (seppur in parte) a questi attori.

Abbiamo già fatto notare che la crisi ucraina e le sanzioni politiche hanno spinto i russi ad accettare la stipula del famoso accordo sul gas russo-cinese con tariffe meno interessanti di quanto speravano. Nella negoziazione di questo accordo con la Cina, l’Ucraina ha fatto “perdere la partita” alla Russia.

In questi giorni il Primo Ministro cinese è in visita ufficiale in Europa e in Russia (2). Egli ha le braccia cariche di contratti, progetti d’investimento e prospettive di business, (3) un vero e proprio Piano Marshall per la ricostruzione dell’economia europea e di quella russa, parzialmente distrutte dalla guerra ucraina (4) … Un piano irresistibile, naturalmente.
Ma si sono create le condizioni perché gli europei debbano stare veramente attenti a preservare la propria indipendenza, nei confronti di questo nuovo potere? Ricordiamo che il Piano Marshall, nel dopoguerra, ha contribuito a legare gli Stati Uniti all’Europa.

La Cina ha già salvato la City di Londra dal fallimento, facendone il principale centro finanziario, fuori dalla Cina, abilitato ad emettere obbligazioni in yuan (5). L’Inghilterra, pertanto, è diventata una fervente sostenitrice del fatto che questa moneta si aggiunga ai DSP (Diritti Speciali di Prelievo) del FMI.

La BCE, inoltre, sta cominciando a considerare l’aggiunta dello yuan fra le sue riserve internazionali (6). Nella transizione sistemica dal mondo-di-prima al mondo-del-dopo (la crisi), l’Europa si trova a giocare il ruolo del “facilitatore”. Ma per giocarlo alle proprie condizioni sarebbe stato meglio essere guidati da una visione strategica, (7) piuttosto che dall’avidità o da un riflesso di sopravvivenza.

Questo attivismo tra Europa, Russia e Cina raggiungerà il suo picco in questi giorni, con lo svolgimento del vertice ASEM a Milano, il 16 e 17 Ottobre. Questo evento è destinato a restare nei libri di storia perché collegherà l’Europa all’Asia, e fornirà la piattaforma per poter risolvere la crisi dell’euro, la crisi dell’ucraina, la crisi russo-europea, la crisi sistemica globale … e permetterà, infine, il passaggio al mondo-del-dopo (la crisi).

Sarebbe stato più “multi-polarizzante” se l’atto di fondazione del mondo-del-dopo fosse stato sigillato nell’ambito di un vertice Euro-BRICS; (8) ma c’è una forte urgenza e, dopo tutto, saranno presenti tre dei cinque paesi BRICS (Russia, India e Cina).

Ma, soprattutto, il vertice ASEM ha sufficienti caratteristiche in comune con quello Euro-BRICS per poter rappresentare le nuove realtà globali (per peso economico, commerciale e demografico). Senza contare il fatto che gli Stati Uniti, in questo momento e fino a nuovo avviso, stanno gettando un’ombra su qualsiasi tentativo di adattare il sistema globale alle nuove realtà.

Il successo di quest’incontro renderà chiaro a tutti il contrasto esistente tra le prospettive offerte dall’alleanza con gli Stati Uniti (essenzialmente una questione di guerra) e quelle offerte da un’alleanza strategica con l’Asia (essenzialmente una questione di ripresa economica) (9).

Il nostro team può anticipare che le speranze alimentate dal vertice ASEM di Milano comprenderanno la scomparsa del Trattato Transatlantico, l’estremamente controverso TTIP (10).

I lettori sanno che il nostro team non ha alcun timore dell’irresistibile ascesa della Cina. Ma non possiamo fare alcuna anticipazione senza mettere in prospettiva le ipotesi di un futuro fatto di cambi di regime, di posizioni specifiche legate a derive di onnipotenza e di indurimento delle posizioni a breve termine.

Così, davanti all’arrivo sulla scena internazionale di un nuovo leader, l’Europa (e tutto il mondo) deve essere in grado sia di accogliere positivamente la nuova realtà, che di ripensare le condizioni per preservare la propria indipendenza.

A questo proposito, il nostro team si permette una punta di ottimismo. Le prime generazioni di studenti che si sono formate in Europa (grazie al programma Erasmus e alle dinamiche trans-europee nel settore dell’istruzione superiore) hanno ormai 45-50 anni, l’età in cui si comincia a contare qualcosa, sia a livello politico che economico.

La loro capacità di integrarsi in un mondo multipolare è infinitamente superiore a quella delle élites delle generazioni precedenti, formatesi a livello nazionale o negli Stati Uniti e che non parlano, nel migliore dei casi, che la sola lingua inglese. Con l’Erasmus l’Europa ha in mano tutte le carte vincenti per contare parecchio su scala globale, nonostante le sue dimensioni relativamente piccole: il multilinguismo ed il multiculturalismo facilitano una naturale apertura al mondo e la comprensione delle complessità, etc.

Riprende vigore, in conclusione (e secondo quanto LEAP aveva anticipato), l’emersione di un mondo multipolare … emersione che sarà solo un po’ più dolorosa, e giusto un po’ più “cinese”, di quanto una transizione organizzata avrebbe consentito.

Fonte: ww.leap2020.eu/

Link: http://www.leap2020.eu/GEAB-N-88-is-available-Global-systemic-crisis-2015-The-world-is-defecting-to-the-East_a17007.html

16.10.2014

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da FRANCO

NOTE:

(1) Fatto meno clamoroso, ma emblematico quanto un cambio di paradigma, la Cina ha annunciato che adotterà un nuovo metodo di calcolo per il PIL, che comprenderà altri parametri oltre alla crescita. Una decisione la cui base (la Cina) e la cui rilevanza possono relegare il vecchio PIL tra gli strumenti della preistoria economica. La nebbia statistica tenderà a scemare e lo scenario non avrà più niente a che fare con quello precedente! Fonte: Europe Solidaire, 2014/09/10.
(2) Fonte: China Daily, 08/10/2014.
(3) Fonte: Business Insider, 14/10/2014; China Daily, 09/10/2014.
(4) La crisi euro-russa e la politica delle mutue sanzioni sono ovviamente le principali cause del forte rallentamento economico degli ultimi mesi sul continente europeo. Questa realtà, che non è oggetto di commenti da parte della stampa, ha messo in evidenza delle cifre catastrofiche, riguardo l’economia tedesca, in corrispondenza degli ultimi sei mesi. Fonti: The Telegraph, 2014/10/06; International Business Times, 2014/10/09.
(5) Fonte: Wall Street Journal, 09/10/2014.
(6) Fonte: Malay Mail, 11/10/2014.
(7) Per promuovere attivamente l’emersione di un mondo multipolare attraverso il ravvicinamento Euro-BRICS , come auspicato fin dal 2009 da Franck Biancheri e da LEAP.
(8) In favore del quale conduciamo delle campagne fin dal 2009: si veda il nostro progetto “Euro-Brics”.
(9) Negli ultimi mesi GlobalEurometre ha evidenziato che molte persone, in Europa, sono consapevoli del fatto che le dinamiche del futuro sono dalla parte dei BRICS, e non degli Stati Uniti.
(10) Abbiamo sempre anticipato che il TTIP non sarebbe stato firmato ma che, nell’eventualità, lo sarebbe stato solo in forma diversa e totalmente annacquata (più che altro per non far perdere la faccia a Bruxelles e Washington). Ma l’inclinazione ideologica “Occidentalista” degli ultimi mesi, scollegando l’Europa dalla realtà e annientandone la naturale capacità di reazione agli eventi, ha davvero fatto correre il rischio di una firma forzata.

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