FUGA DAL WASHINGTON CONSENSUS ? NASCE LA BANCA DEI BRICS

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Causale: Raccolta fondi

DI CHEMS EDDINE CHITOUR

Mondialisation.ca

“Un giorno tutto andrà bene, ecco la nostra speranza. Oggi tutto va bene, ecco la nostra illusione.” Voltaire

Una buona notizia passata praticamente inosservata dai media occidentali. I cinque paesi del BRICS hanno creato una banca per lo sviluppo che avrà come capitale 100 miliardi di dollari e che avrà come sede Shanghai. Diversamente dal FMI e dalla Banca Mondiale, i prestiti effettuati non sarebbero accompagnati da condizioni vincolanti (aggiustamento strutturale).

Le scarne informazioni occidentali presentano questa banca come un’aggressione all’ordine stabilito dall’Occidente. Il famoso Washington Consensus, creato per congelare l’architettura finanziaria internazionale, secondo i desideri del grande capitale.

Il potenziale dei paesi del BRICS

Per François Houtart, i cinque paesi che compongono i cosiddetti paesi “emergenti”, cioè Cina, India, Russia, Brasile e Sud Africa, formano un blocco importante su scala mondiale. La loro popolazione ha raggiunto 3 miliardi di persone, il 42% della popolazione mondiale e nel 2010 il PIL è stato circa 14.000 miliardi di dollari USA, pari al 18,5% del PIL mondiale. Le loro riserve di valuta estera sono stimate in 5.000 miliardi di dollari US, di cui 3.200 miliardi nella sola Cina. Tuttavia, nonostante il loro peso, tutti questi paesi, in particolare i BRICS, sono saldamente fissati all’economia capitalista dominante. E’ sufficiente citare pochi fatti. Le loro riserve monetarie sono per lo più formate dal dollaro, al punto da detenere una quota significativa del debito estero degli Stati Uniti e quindi, indirettamente aiutare a mantenere il sistema.

“La “re-primarizzazione” di continenti come l’Africa e l’America Latina, sempre più produttori di materie prime e prodotti agricoli, li pone in una posizione di debolezza nella divisione internazionale del lavoro, anche se negli ultimi 15 anni la congiuntura dei prezzi è stata loro favorevole.”

“Sul piano finanziario, la dipendenza è altrettanto chiara. Così, la politica della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse a lungo termine tra gennaio e agosto 2012, ha determinato una diminuzione del valore della valuta di diversi paesi emergenti: Sud Africa -20%, India -17,2%, Brasile -17,4%, Russia -8,4%. Solo la Cina, con la sua enorme capacità produttiva e l’importanza delle sue esportazioni, ha resistito meglio al fenomeno. Tuttavia, questo paese ha aumentato la sua partecipazione ai buoni del Tesoro degli Stati Uniti, vale a dire, come detentore di debito degli Stati Uniti, passando da 1.268 miliardi di dollari di agosto 2013 a 1.293 miliardi a settembre dello stesso anno, ossia il 27,8% del totale della partecipazione straniera.”(1)

Il lungo cammino verso la vera indipendenza

Leggiamo cosa ne pensa Pepe Escobar, giornalista di Asia Times:

“Il BRICS, gruppo delle potenze emergenti (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), lotta contro il (Dis) Ordine Mondiale (neoliberismo) con una nuova banca di sviluppo e un fondo riserva istituito per compensare le crisi finanziarie. Il diavolo, naturalmente, è nei dettagli di come essi ci riusciranno. Questa è stata una strada lunga e tortuosa, da Ekaterinburg nel 2009, loro primo vertice, fino al contrattacco, lungamente atteso, dei BRICS contro il convegno di Bretton Woods – il FMI e la Banca mondiale – ma anche l’Asian Development Bank (ADB) dominata dal Giappone, (ma rispondente in gran parte alle priorità degli Stati Uniti)” (2)

“La banca di sviluppo del BRICS investirà nei progetti infrastrutturali e di sviluppo sostenibile su scala globale. In pochi anni raggiungerà una capacità di finanziamento fino a 350 miliardi di dollari. Con ulteriori finanziamenti, specialmente di Pechino e Mosca, la nuova istituzione potrebbe far mordere la polvere alla Banca Mondiale. Comparate l’accesso al risparmio reale ai biglietti verdi stampati dal governo degli Stati Uniti, senza garanzie [dollari]. E poi c’è l’accordo che istituisce un fondo di riserva di valuta estera di 100 miliardi dollari [Contingent Reserve Arrangement (CRA) (Accordo Riserva Contingente]. Per il fondo, la Cina contribuirà con 41 miliardi dollari, Brasile, India e Russia con 18 miliardi ciascuna, e il Sud Africa con 5 miliardi. Al di là della economia e della finanza, è essenzialmente geopolitica – come queste potenze emergenti che offrono un’alternativa al Washington Consensus che ha fallito. La strategia viene anche ad essere uno dei nodi chiave dell’alleanza Cina-Russia progressivamente consolidata, recentemente disegnata durante “l’accordo del secolo sul gas” e il forum economico di San Pietroburgo” (2)

“In Sud America, Putin incontra non solo il Presidente dell’Uruguay, Pepe Mujica discutendo tra gli altri argomenti, la costruzione di un porto in acque profonde – ma anche Nicolas Maduro del Venezuela e Evo Morales della Bolivia. Xi Jinping è anche lui in tournée, recandosi in Brasile, Argentina, Cuba e Venezuela. Quel che Pechino dice (e fa) completa Mosca; l’America Latina è vista come estremamente strategica. Ciò dovrebbe tradursi in maggiori investimenti cinesi e aumentare l’integrazione Sud-Sud.

Questa offensiva commerciale e diplomatica russo-cinese corrisponde alla spinta concertata verso un mondo multipolare. L’Argentina è un esempio di prim’ordine. Mentre Buenos Aires, già impantanata in una recessione, lotta contro i fondi avvoltoio degli Stati Uniti – sintesi della speculazione finanziaria – nel Palazzo di Giustizia di New York, Putin e Xi stanno offrendo di investire in tutto, dalle ferrovie al settore energetico” (2)

“Quel che i BRICS tentano di presentare al Sud del mondo, scrive Pepe Escobar, è ora una scelta; da un lato, la speculazione finanziaria, i fondi avvoltoio e l’egemonia dei Padroni dell’Universo; dall’altro, il capitalismo produttivo (…) È sempre istruttivo ritornare all’Argentina. L’Argentina è intrappolata in una crisi cronica del debito estero principalmente innescata dal FMI, da oltre 40 anni – e ora perpetuata da fondi avvoltoio. La banca BRICS e il Fondo di Riserva, come alternativa al FMI e alla Banca Mondiale, offrono l’opportunità a decine di altre nazioni di sfuggire alla difficile situazione dell’Argentina. Per non parlare della possibilità che altre nazioni emergenti come Indonesia, Malesia, Iran e Turchia contribuiscano presto alle due istituzioni”. (2)

Le reazioni occidentali tra condiscendenza e foschi presagi

Le reazioni occidentali tendono tutte a dichiarare che a lungo termine la coesione è impossibile: “Non è sorprendente, prosegue Pepe Escobar, che i Padroni egemoni della gang universale siano a disagio sulle loro sedie di cuoio. Il Financial Times riassume con cura il punto di vista della City di Londra – noto paradiso del capitalismo da casinò. Sono giorni emozionanti in Sud America per diversi aspetti. L’egemonia Atlantista sarà parte dello scenario, ovviamente, ma è la strategia dei BRICS che mostra la via più lunga dal fondo della strada. E la ruota multipolare continua a girare…. “(2)

Le Monde de l’économie ci chiarisce gli scopi della banca:

“Obiettivo: permettere ai propri membri di proteggersi in caso di un’altra tempesta, come quella innescata sulle loro valute a metà del 2013, dopo l’annuncio del cambio di direzione della politica monetaria degli Stati Uniti. I BRICS hanno dovuto poi affrontare violente uscite di capitali. (…) Nondimeno , alcuni esperti dubitano che 100 miliardi di dollari bastino a contrastare tali attacchi. “L’efficacia del fondo sarebbe preventiva e simbolica: è già molto,” sentenzia M.Zlotowski. (…)” (3)

Insidiosamente, le Monde de l’économie s’interroga:

“Le incognite sono numerose. I paesi aiutati accetteranno di mettersi sotto la tutela ufficiosa della Cina, che sarà il principale contribuente finanziario? Come si posizionerà la banca di sviluppo dei BRICS di fronte a istituzioni similari, tra cui la nuova banca asiatica di investimenti in infrastrutture che Pechino ha lanciato in parallelo? La coesione tra i paesi membri sarà sufficiente per portare questi progetti alla fine? “Dubito: tutti perseguono obiettivi politici ed economici molto differenti”, afferma M. Jean-Pierre Lehmann, specialista di politica economica internazionale. Prima di aggiungere, non senza ironia: “Tra i BRICS, è sempre mancato il cemento” (3)

Secondo il South China Morning Post:

“Il presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim ha accolto questa iniziativa, dichiarando che non sarebbe una minaccia per le istituzioni di Washington [Banca Mondiale e FMI], e che contribuirebbe a combattere la povertà.” Jim Yong Kim ha aggiunto che “la nostra sfida è la lotta contro la povertà, il nostro nemico è la mancanza di crescita o una crescita non inclusiva”. (4) (5)

“L’Hindustan Times scrive anche che “il vertice terrà in conto il rifiuto del Congresso americano di ratificare le proposte dando più peso ai paesi emergenti in seno al FMI. ” Oltre-atlantico, la preoccupazione è talvolta opportuna. Come testimonia questo studio pubblicato da Forbes, che titola: “Più che una alleanza antidollaro, un nuovo strumento per la stabilizzazione del commercio che costituisce un rischio reale per la predominanza del dollaro americano.”(5)

Semplicemente stanchi di aspettare che il Congresso degli Stati Uniti autorizzi la riforma del FMI che donerebbe loro una rappresentazione più coerente del peso che hanno acquisito nell’economia globale, i BRICS creano l’embrione di un sistema parallelo che si pone di contrappeso, se non alternativo, a quelli le cui basi erano state poste durante la Seconda Guerra mondiale, in un momento in cui gli equilibri erano molto diversi da quelli di oggi. (5)

I BRICS e la costruzione di un nuovo mondo

L’importanza del vertice BRICS ha annunciato un nuovo mondo che sta nascendo. Altri paesi potranno unirsi agli attuali BRICS che presto sarebbero raggiunti da Iran e Indonesia. L’Iran è un capo fila, pilastro politico tecnologico importante. Ha fatto straordinari progressi tecnologici. Ci sarà presto un altro membro del BRICS. E sarà l’Indonesia, che ha la quarta più grande popolazione, un’economia in rapido sviluppo (circa il 7% annuo) e, ancora una volta, ingenti risorse naturali. Già ora, i BRICS esistenti hanno il 40% della popolazione mondiale, il 30% della massa terrestre e il 25% del suo PIL, e quest’ultimo è una cifra in forte aumento. Il ragionamento di fondo è semplice: i BRICS sono determinati a sfidare l’Occidente, dominazione politica ed economica e, in particolare, a spezzare il dominio del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale che non hanno servito i bisogni di sviluppo dei paesi poveri e sono solo serviti in genere a farli sprofondare in un debito non rimborsabile. (6)

“Forse il risultato più importante del vertice BRICS è la proposta di creare un cavo in fibra ottica che collega i cinque stati (con estensioni relativamente facili all’ Iran e all’Indonesia). Anzi, potrebbe essere che i BRICS siano alla costruzione di un sistema in fibra ottica, un Internet indipendente mondiale o almeno un’area su cui essi avranno un controllo completo”. La Cooperazione Sud-Sud può trovare numerosi obiettivi, la disconnessione del Sud dal Nord non sarà raggiunta che per l’abbandono del paradigma capitalista e, in cambio, dalla costruzione congiunta di una soluzione alternativa per la vita dell’umanità sul pianeta. In realtà, la crisi strutturale che vive tutto il mondo non lascia scelta e una cooperazione Sud-Sud può contribuire a stabilire i nuovi obiettivi e a definire le transizioni. “(6)

Tuttavia è vero che i BRICS sono in realtà molto diversi in termini di sistema politico, di livello di crescita economica e di altri indicatori di sviluppo, di cultura e di crescita della popolazione. C’è da sperare che i paesi del BRICS facciano realmente di questa banca il piatto girevole [punto di svolta,ndt] dello sviluppo senza domandare ai paesi che chiedono assistenza di sacrificare i fondamenti della vita, l’istruzione, la salute, i diritti al cibo, all’acqua e ad avere un tetto. Inoltre, la vertigine del potere potrebbe portare i grandi paesi del BRICS a monopolizzare le decisioni. Lo abbiamo visto con la difficoltà di scegliere la sede. In definitiva, l’ha vinta la Cina. (7)

Chems Eddine Chitour

Professore alla Ecole Polytechnique enp-edu.dz

Fonte: www.mondialisation.ca

Link: http://www.mondialisation.ca/la-banque-brics-operationnelle-une-sortie-du-consensus-de-washington/5392515

21.07.2014

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FABRICE

Note:

1.François Houtart http://www.cahiersdusocialisme.org/2014/01/08/cooperation-sud-sud-pour-un-nouveau-modele-de-developpement/

2.Pepe Escobar http://www.elcorreo . eu.org / BRICS-contro-la-consensusdeWashington15 juillet20143. http://www.lemonde.fr/economie/article/2014/07/16/les-brics-ont-lance-leur-banque-de-developpement_4458144_3234.html

3. http://www.lemonde.fr/economie/article/2014/07/16/les-brics-ont-lance-leur-banque-de-developpement_4458144_3234.html

4. http://www.scmp.com/business/economy/article/1549975/world-bank-chief-backs-launch-brics-bank

5.Lionel Pelisson http://www.courrierinternational.com/article/2014/07/14/la-brics-bank-pourra-t-elle-redessiner-le-monde

6. http://alalumieredunouveaumonde.blogspot.com/2013/03/attention-les-briiics-sont-venir.html

7.CE Chitour http://www.legrandsoir.info/L-Avenement-des-pays-du-BRIC-peut-il-changer-le-monde.html

http://www.mondialisation.ca/la-banque-brics-operationnelle-une-sortie-du-consensus-de-washington/5392515

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