FINCHE' E' DURATA, LA NOSTRA CIVILTA' E' STATA PROPRIO GRANDE, VERO ? PECCATO CHE NON DURERA' PER MOLTO TEMPO ANCORA

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DI TOM MCKAY

policymic.com

Uno studio della NASA calcola quando la civiltà andrà a finire, e non sarà un bella cosa per noi

AGGIORNAMENTO: La NASA chiarisce qual è il suo ruolo in questo studio. Il 20 Marzo 2014 i funzionari della NASA hanno rilasciato questa dichiarazione, nel tentativo di allontanare l’agenzia da quel documento: “Il documento che pubblica prematuramente la ricerca “Human and Nature Dynamics (HANDY): Modeling Inequality and Use of Resources in the Collapse or Sustainability of Societies” effettuata dai ricercatori dell’Università del Maryland, Safa Motesharrei ed Eugenia Kalnay, e dal ricercatore dell’Università del Minnesota Jorge Rivas, non è stato sollecitato, diretto o recensito dalla NASA. Si tratta di uno studio indipendente effettuato da ricercatori universitari che hanno utilizzato strumenti di ricerca sviluppati per una diversa e separata attività della NASA. Come per tutte le ricerche indipendenti, le opinioni e le conclusioni del documento sono quelle degli autori. La NASA non sostiene né il documento né le sue conclusioni”.

Ecco sotto la storia originale

Finché è durata, la nostra civiltà è stata proprio grande, vero? Peccato che non durerà per molto tempo ancora. Secondo un nuovo studio sponsorizzato dal NASA’s Goddard Space Flight Center, abbiamo solo pochi decenni di vita prima che tutto quello che noi sappiamo e che teniamo a caro vada a crollare.

Il report, scritto dal docente di Matematica Applicata Dott. Safa Motesharrei del “National Socio-Environmental Synthesis C, insieme ad un team di scienziati del settore delle Scienze Naturali e Sociali, spiega che la civiltà moderna è condannata.. La colpa non è di un solo settore in particolare, ma dell’intera struttura di base e della natura stessa della nostra società.

Analizzando cinque fattori di rischio che potrebbero portare al collasso sociale [popolazione, clima, acqua, agricoltura ed energia], il report afferma che un crollo improvviso delle strutture societarie complesse può aver luogo quando questi fattori convergono per andare a formare due importanti criteri.

La relazione Motesharrei sostiene che tutti i crolli avvenuti nelle società degli ultimi 5.000 anni hanno coinvolto sia “l’assottigliamento delle risorse a causa della tensione sulle capacità di carico ecologico” che “la stratificazione economica della società in “élite” [ricchi] e “massa” [poveri]”.

Le “élites” limitano il flusso delle risorse accessibili alle “masse”, accumulando per sé stessi un surplus sufficientemente elevato da assottigliare le risorse naturali. Alla fine, questa situazione provocherà inevitabilmente la distruzione della società.

Il report suggerisce che le “élites”, grazie al loro potere, saranno in grado di respingere gli “effetti negativi del crollo ambientale molto più a lungo rispetto a quanto possa fare la gente comune”, permettendo loro di andare avanti come sempre per un po’ di tempo, nonostante la catastrofe imminente.

I negazionisti potrebbero gridare che la scienza sicuramente ci salverà. Motesharrei, però, sostiene che la tecnologia ci condannerà in modo ulteriore:

“Il cambiamento tecnologico può migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse, ma tende anche ad aumentare sia il consumo pro-capite che la misura della loro estrazione al punto che, assente l’azione della politica, gli aumenti dei consumi finiscono con il compensare la maggior efficienza nel loro utilizzo”.

In altre parole, i benefici della tecnologia sono compensati dal fatto che i guadagni che essi generano rafforzano l’esistente, sovraccaricato, sistema – rendendo il crollo ancor più probabile.

Lo scenario peggiore previsto da Motesharrei è decisamente orrendo, perché implica un crollo improvviso della società a causa o della carestia o del consumo eccessivo delle risorse naturali.

Lo scenario migliore, invece, prevede che le “élites” diventino consapevoli della catastrofe incombente, e ristrutturino la società in modo più equo … ma chi crede, davvero, che è quest’ultima cosa che sta per accadere? Ecco, in poche parole, quello che lo studio raccomanda:

“Le due soluzioni principali consistono nella riduzione della disuguaglianza economica – per garantire una distribuzione più equa delle risorse, e per ridurre drasticamente il consumo delle risorse, basandosi su quelle rinnovabili di minore impatto – e nella riduzione della crescita della popolazione”.

Si tratta di due grandi suggerimenti che, purtroppo, quasi certamente mai verranno messi in atto, considerando che la nostra civiltà è andata veramente lontano lungo un sentiero sbagliato.

Esattamente come lo scorso anno, gli esseri umani utilizzano più risorse di quante la Terra possa ricostituirne, e la loro distribuzione è massicciamente diseguale. Secondo il report di Motesharrei, questo è ciò che è accaduto a Roma ed ai Maya.

… le élites, ignorando colpevolmente la traiettoria catastrofica, hanno permesso dei crolli storici [i più evidenti sono quelli di Roma e dei Maya].

E questo senza nemmeno considerare lo spettro del cambiamento climatico globale, che è un’emergenza planetaria incombente. Secondo il biologo Neil Dawe, del “Canadian Wildlife Service”:

“La crescita economica è la più grande distruttrice dell’ecologia planetaria. Quelle persone che pensano che si possa avere allo stesso tempo un’economia in crescita ed un ambiente in salute si stanno sbagliando. Se non riduciamo i nostri numeri, sarà la natura a farlo per noi … Tutto è peggiorato ma noi stiamo facendo ancora le stesse cose. Dato che gli ecosistemi sono resistenti, non puniscono immediatamente gli stupidi ma …”.

In quello che forse è il modo più lieve che Motesharrei ha usato per dire quanto una possibile fine sia vicina, il report del suo studio si conclude dicendo che esso: “riflette da vicino la realtà del mondo di oggi … abbiamo scoperto che il collasso sarà difficile da evitare”.

Nafeez Ahmed del “The Guardian” sostiene al riguardo che:

“Anche se lo studio è in gran parte teorico, una serie di altri studi focalizzati più empiricamente – come ad esempio quello della KPMG e dello K Government Office of Science – ci hanno avvertito che la convergenza delle crisi alimentari, dell’acqua e dell’energia potrebbe creare una ‘tempesta perfetta’ entro circa quindici anni. Ma queste previsioni all’insegna del “tutto deve continuare come prima” potrebbero essere molto conservatrici“.

Beh, gli zombies, almeno quelli, non sono reali.

Fonte: www.policymic.com

Link: http://www.policymic.com/articles/85541/nasa-study-concludes-when-civilization-will-end-and-it-s-not-looking-good-for-us

18.03.2014

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da FRANCO

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