FERTILITY DAY: ANDATE E MOLTIPLICATEVI, LEGGE 40 E LA SCHIZOFRENIA DI UNO STATO TEOCRATICO

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DI HIPAZIA

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Permettetemi di offrire un punto di vista diverso alla critica di questa insulsa campagna pesudo-paternalista e vetero-testamentaria, un punto di vista che mi duole non aver visto neppure sfiorato da nessuno dei tanti che hanno scritto qualcosa al riguardo sul web in questi giorni (ne deduco che siano per lo più uomini, fertilissimi a quanto pare, per i quali il punto contestato è sempre e solo quello economico, o donne per le quali il punto è sempre e solo di autodeterminazione: pur essendo temi reali, vorrei portare l’attenzione più a monte).

Quando Fusaro nel suo breve e condivisibile post scrive:

Una vergognosa presa in giro, se consideriamo che le donne che oggi hanno venti o trenta anni non possono materialmente fare figli: e non per ragioni biologiche, ovviamente.

non fa purtroppo che assecondare il paradigma imperante, nel quale la donna ha la colpa o il merito della fertilità o infertilità, e non è per niente ovvio che le ragioni non siano biologiche, benché indotte. Il luogo comune legato all’età soprattutto femminile “se la donna è giovane allora nessun problema” non solo non tiene conto della dilagante infertilità maschile né delle cause epigenetiche dell’infertilità di entrambi, ma denota una totale ignoranza della necessità di far fare almeno uno spermiogramma al proprio figlio maschio prima di ribaltare come un calzino le figlie femmine dalla preadolescenza alla menopausa, periodo nel quale si spendono molti soldi in visite, esami ed interventi invasivi da ginecologi dando per scontato che l’andrologo abbia a che vedere con problemi compromettenti la virilità: in questo senso credo sia bene, soprattutto in un paesello machista come il nostro, distinguere l’impotenza dall’infertilità o ipofertilità.

Punto primo, la fertilità NON è sempre una scelta o non scelta neppure a 20 o 30 anni e, punto secondo, non è prerogativa esclusivamente femminile, tutt’altro, ma le élite globaliste lo vogliono nascondere avendo tra gli scopi espliciti la decrescita demografica e l’asservimento di gente obnubilata nella capacità di pensiero critico e cliente a vita dei vari Big.

Esistono svariate patologie non tanto congenite quanto acquisite o slatentizzate da vari fattori. Esempi solo tra le cause iatrogene: una banale appendicite e ti forano le ovaie, una chemio o radioterapia a 17 anni e i tuoi gameti sono spacciati a vita a meno che tua mamma non abbia pensato di congelarli prima in un momento così terribile, endometriosi, menopausa precoce (all’improvviso hai esaurito la scorta di ovociti, fine, anche a 25 anni), interferenze endocrine che sono l’epidemia dilagante e che incidono però come vedremo più sulla fertilità MASCHILE che femminile (ma si sa fu Eva a bramare la conoscenza).

Altro che non fumare e non bere un bicchiere di vino.

Parli di fertilità chi sa cosa significhi non averla in questo recinto italico di pecore puzzolente come uno stivale stantio e fra le quali anche le poche nate nere, o anneritesi all’oneroso costo di smettere di delegare ad altri le proprie scelte vitali, talvolta sognano il candeggio per non avvertire la fatica immane del remare sempre contro. E non di (in)fertilità propria come individuo bensì quella della coppia, visto che la questione è sempre della coppia e non del singolo. Questo il mantra che tiene unite le coppie quando decidono insieme di affrontare il mare tempestoso e perlopiù ignoto della fecondazione assistita per consentire la vita, anche se fra aghi e cateteri e devastanti perdite, per poi sentirsi additare dai catto-talebani di turno come creatori di “bambolotti” che non sarebbero “figli dell’amore” (quanto amore ci vuole per non accettare il consiglio del primo bravo cattolico di turno di tradire il partner sterile piuttosto che sottoporsi alla PMA e affrontare invece prove che sarebbero degne del loro quadro di valori masochistico basato sul dolore e sul SACRIFICIO di sé per l’altro, sia quello che esiste già, il partner, che quello che forse esisterà?).

Voi non avete idea di che inferno sia la sanità in Italia per le donne.

Che vogliano o non vogliano un figlio.

Questa campagna suona offensiva ed ipocrita non tanto e non solo a una donna laica e filosoficamente più che marx-freud-nietzscheanamente “sospettosa” (nei confronti della violenza dello sguardo dell’assoluto, direbbe Merleau Ponty), libera (nel senso sartriano ma certo la libertà è un’illusione nel matrix preconfezionato in cui viviamo, benché possa dire di essere ancora abbastanza libera da vederne i fili da burattinai, con conseguente aumento della frustrazione ad ogni frame mai messo in discussione da chi non ne ha neppure percezione), sufficientemente consapevole e quindi kunderianamente pesante.

Suona offensiva soprattutto a una donna che conosce nel corpo e nella mente il calvario che è riservato alle donne (e sempre comunque alle donne, anche quando il problema è maschile) da uno stato confessionale, misogino e sadico. Se poi la paziente è anche disgraziatamente informata e poliglotta ecco che la casta medica si vendica (Cosa ne sai lei di teratospermia? Lei non può sapere. Lei non DEVE sapere” ).

Uno stato schizofrenico che nei fatti ostacola la VITA di cui troppi si dicono paladini a vanvera: vedi la violenza sulle donne che in Lombardia tocca punte di obiezione pressoché totale grazie ai tentacoli ciellini sulla sanità. Ma lo è soprattutto nella violenta e oscurantista legge 40, un abominio che purtroppo non è affatto, come molti pensano, totalmente smantellata, almeno nella concretezza del quotidiano. Già quando saltò l’assurdo e arbitrario divieto dei 3 ovociti fecondabili le strutture lombarde si riunirono per accordarsi su un nuovo limite, stavolta 6 (Position paper), limite scientificamente altrettanto irragionevole (infatti la donna, costretta a sottoporsi a iniezioni di sostanze cancerogene, teratogene, eterologhe, prioni e virus lenti e altre schifezze necessarie per stimolare la crescita multifollicolare e farsi prelevare gli ovociti (3 come 20) con ago transvaginale che entra ed esce dall’ovaio per ogni follicolo con evidenti rischi chirurgici oltre ai danni a lungo termine, per poi vedersi gettare nella spazzatura quelli eccedenti e dover rifare tutto da capo anziché ottimizzare il tentativo, visto il divieto di congelamento di embrioni in sovrannumero dopo il transfer, in caso di fallimento – quando gli spermatozoi malandati del marito non riescano poi a fecondare uno degli ipotetici 3 neppure con ICSI – caso che ha anche coinciso con gli interessi della struttura per ottenere i rimborsi regionali destinati ai cicli andati male – ah già ma quella è la parte di “vita” solo femminile ergo di valore zero per loro).

Molti moltissimi figli non esistono per colpa loro. Molti altri esistono nonostante loro. Loro sono gli stessi che negano i diritti in uno stato laico sulla carta ma teocratico di fatto. Perché le donne usurpano il potere del demiurgo, se poi si mettono in testa di autodeterminarsi e di non essere un mero incubatore, beh allora diventano molto pericolose. Pazienti informate. Da linciare, da bruciare, da torturare. Oggi come allora.

Gli stessi che tanto si riempiono la bocca di vita, per sabotare un referendum abrogativo di questa legge vergognosa, ostacolando la fertilità nei fatti (vedi gli embrioni lasciati morire per non darli né alla ricerca né alle tante coppie, già provate da malattie gravi o tumori, che non sognano altro che dar loro una possibilità con l’embrioadozione, più adozione di così; o il divieto di ricevere una donazione di gameti da una parte sola ad esempio se ti innamori di un uomo che ha fatto chemio anni prima o di una donna che ha perso le ovaie per una malattia ma ha ancora il suo utero; o l’aborto ‘selettivo’ del feto nelle gravidanze plurigemellari indotte proprio dall’obbligo di trasferimento contemporaneo di tutti e 3 gli embrioni , di fatto tutelando più l’embrione del feto; per non parlare della diagnosi pre-impianto, consentita sì ma con obbligo di impiantarli comunque tutti e 3 contemporaneamente inclusi quelli malati condannando di fatto anche quello sano). Gli stessi che CL ingloba come obiettori (soprattutto in terra lombarda, terra che la Legge40/2004 ha generato, tra le tante altre cose abominevoli ), causando dolori fisici e psicologici inenarrabili come nei parti abortivi in 25 settimana lasciati alla donna in sola compagnia del marito nel bagno dell’ospedale o sottoposte a travagli sadici e lunghissimi senza amnioressi e con visita dello psicologo per tormentarle (“così ci pensa bene”), figuriamoci l’IVG. Non si parla di eugenetica, occhi verdi o marroni, si parla di incompatibilità con la vita.

Un lungo e doloroso percorso quello della PMA, reso un inferno da camici bianchi che hanno dimenticato il giuramento di Ippocrate per pigrizia o per profitto.

Ma salendo ancora più su, più che di EUGENETICA è inaccettabile che nessuno parli di EPIGENETICA in un paese ossessionato dalla genetica e che ama attribuire (il vizio italico della DELEGA) ogni cosa all’innatismo e al fatalismo. Nessuno dice che oltre la metà dei casi di infertilità è a carico del maschio la cui spermatogenesi è irrimediabilmente compromessa (in quantità degli spermatozoi in continua discesa, qualità morfologica – capaci di fecondare o no – e motilità – in grado di muoversi o totalmente rintronati davanti alla tv) da atteggiamenti sbagliati sì ma non da parte dell’individuo, bensì in primis causati dall’immobilismo dei decisori istituzionali (per ignoranza o profitto) che permette di perpetrare ascientifiche, anacronistiche e dannose piramidi alimentari contenenti il seme di tutte le più diffuse malattie degenerative, neoplastiche, cardiache ed autoimmuni della nostra epoca, nonché la fidelizzazione certa degli adulti di domani a Big Pharma, Big Medicine e Big Food (probabilmente anche a Big Thought, visto l’effetto depauperante in termini biochimici anche delle sinapsi). Lobby che infiltrano e deformano le loro teste spermatiche con sostanze sterilizzanti quali i bisfenoli (sia il famoso BPA causa nota di infertilità maschile, che i sostituti BPS di pari tossicità), gli ftalati nelle plastiche e nei prodotti di cosmesi nascosti dietro la dicitura ‘parfum’ che migrano dai contenitori al cibo e dalla pelle e in ogni caso entrano nel corpo, i pesticidi di cui il glifosato è solo il più noto rappresentante (vedetevi il lungometraggio francese del 2008 Nos enfants nous accuseront, I nostri figli ci accuseranno, di Jean-Paul Jaud), poi i vari conservanti, additivi, coloranti, lucidanti, miglioranti, ormoni ed antibiotici, interferenti endocrini vari, metalli pesanti, ogm, nanoparticelle etc).

Quanto all’infertilità maschile poi, tra gli innumerevoli stimoli non fisiologici capaci di indurre trasformazioni epigenetiche (dove l’ambiente funge da trigger che slatentizza malattie), secondo il nuovo paradigma epidemiologico in cui le nuove generazioni tecnologizzate ed inurbate sono sempre più immerse, oltre ad un un’alimentazione artificiale iperacidificante e demineralizzante (promossa dalla propaganda e attuata in scuole e ospedali), ad insulti farmacologici ed ambientali in grado di causare nanopatologie di vario tipo, inquinanti che interagiscono con il nostro DNA in modi ancora non studiati (con buona pace del principio di precauzione), non è ammissibile che nessuno parli di ELETTROSMOG dato dall’esposizione a radiazioni a microonde ai basso livello (aumentato a dismisura da quando i sistemi WI-FI hanno raggiunto le scuole). Oltre ad aumentare la pervietà della barriera emato-encefalica permettendo il passaggio ed accumulo nel sistema nervoso centrale di mercurio, organoclorine ed altri agenti tossici, espone i gameti in formazione dei bambini a danni genetici trasmissibili alle generazioni successive, con effetti deleteri sulla riproduttività (sia nei follicoli delle bambine irradiati che nella frammentazione del DNA spermatico) e sull’insorgenza di leucemie, motivo per il quale in molti paesi “sviluppati” (dagli USA – sic – alla Francia) si è tornati spesso a cablare le reti nelle scuole e nelle strutture educative mentre in Italia vantiamo una assurda corsa in direzione opposta.

Poi certo che si facevano figli anche sotto le bombe e la manipolazione collettiva in senso subdolamente depressivo ha il suo peso. Toglie l’idea di futuro. Ma ecco, al netto della deprecabile questione paternalistica, fascistoide, retrograda o forse anti-immigrati (venti di guerra fredda di pance?), e le altre sollevabili (il cui denominatore comune è la PRIVAZIONE DELLA LIBERTA’ INDIVIDUALE), facendo anche finta per un attimo che non vi sia alcuna sovrastruttura imperialista atlantista e plutocratica al di sopra della nazione che dovrebbe esser sovrana, semplicemente: uno stato che butta via gli ovociti e avvelena gli spermatozoi, asseconda le lobby agro-farmaceutiche danneggiando biologicamente i bambini che sono il futuro (fatevi un giro nelle mense scolastiche) e finge di rincorrere le magnifiche sorti e progressive nel falso mito dell’accessibilità di tutto a tutti diffusa tramite il wifi, uno stato così semplicemente non può parlare di FERTILITA’.

HIPAZIA

Fonte: www.comedonchisciotte.org

3.09.2016


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