E IO DOVREI BERMI LE SUE CONFESSIONI PUBBLICHE ?

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obama

DI SERGIO DI CORI MODIGLIANI

Libero pensiero

[…] Timothy Geithner, l’uomo che è sceso in campo nella campagna elettorale italiana per le europee, sorretto e sostenuto dalla cupola mediatica e dai complottisti, è l’ultima carta utile che Berlusconi, Dell’Utri, Formigoni, Bersani, Salvini e Renzi, possono giocarsi nel disperato tentativo di annebbiare le menti trasformando il nostro pregiudicato condannato in via definitiva in una vittima di un golpe.

La verità, a mio avviso, è che “il golpe” consiste nel far credere proprio questo.

A questo servono i media.

Mr. Geithner è stato l’incubo di Barack Obama.
E’ il grande manovratore della finanza mondiale che conta, imposto al presidente americano a forza nonostante il suo rifiuto, 48 ore dopo che si era insediato, quando Obama capì e si rese conto che cosa davvero volesse dire entrare nella stanza dei bottoni alla Casa Bianca. “O lui con tutte le deleghe in bianco per ciò che riguarda il sistema bancario o mandiamo a puttane il pianeta in tre giorni”.

Così gli prospettarono come doveva funzionare il vertice della gestione finanziaria del potere. E chi conosce i retroscena della vita politica americana sa benissimo come sono andate le cose. I grandi colossi finanziari, gli speculatori squali, gli oligarchi del privilegio, si dichiararono disposti e disponibili ad accettare un governo democratico che voleva abbattere l’egemonia della finanza sull’economia a condizione che fosse il loro guru a gestire il momento di passaggio. Neanche si rivolgevano la parola. Per Obama, Mr. Geithner è stato l’incubo del suo primo mandato, ed è riuscito a liberarsi di lui soltanto nel febbraio del 2013, dopo aver rivinto le elezioni, quando lo voleva cacciare subito ma accettò di dargli ancora un anno per evitare un sanguinoso scontro al vertice del potere americano. Geithner se n’è andato a gennaio del 2014 e da allora investe il 100% della sua energia per tentare di impedire che i governi più responsabili dell’occidente -tra quelli che contano- si decidano a imbrigliare legalmente la finanza speculativa e mettere il sistema bancario sotto ferreo controllo dello Stato, del Parlamento, della Legalità. E’ il suo lavoro. Ha fatto spendere all’amministrazione americana 4.250 miliardi di dollari (finiti in fumo) per salvare le banche corrotte statunitensi e Berlusconi, Dell’Utri, Monti, Bossi, Maroni, Bersani, Letta erano i suoi idoli nel desk Italia. Lui è il responsabile istituzionale numero 1, il vero potere forte americano.

E io dovrei bermi le sue confessioni pubbliche?

Mi sembra chiaro che si dimostri disponibile a dare una mano ai suoi compari.
In questo caso, il nostro presidente Napolitano ha perfettamente ragione.
Sono contrario a tutte le tesi del complotto anti-democratico denunciato da Geithner.
Il vero complotto è stato ordito dai partiti verticali italiani (PD PDL Lega Nord Udc) i quali hanno deliberatamente scelto -carte alla mano- di impedire qualunque forma di accesso al mercato, alla legalità e ai meccanismi decisionali del parlamento, alle rappresentanze dei cittadini, lanciando “ufficialmente” il consociativismo perverso nel nome del business comune, meglio noto come “governo delle larghe intese”. Se a ottobre del 2011 Berlusconi si fosse dimesso e si fosse andato alle elezioni, il PDL sarebbe stato polverizzato, come avverrà il 25 maggio 2014.

La salvezza di Berlusconi, di Dell’Utri, di Formigoni è stato Mario Monti, altro che complotto.
Tanto è vero che lo hanno votato con applausi e affetto, mica erano stupidi.
A meno che uno non sia un mentecatto, avendo la possibilità, si rifiuta sempre di votare a favore di chi gli ha ordito un complotto contro.
[…]

Sergio Di Cori Modigliani

Fonte: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it

Link: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2014/05/lultima-spiaggia-nientaffatto-e-la-prima.html

15.05.2014

Estratto da: “L’ultima spiaggia? Nient’affatto: è la prima!”

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