DESTABILIZZAZIONE DELL'EUROPA CON L'APPOGGIO DI MOSCA ?

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DI DANIELLE RYAN

rt.com

E’ notizia diffusa lo scorso sabato sera quella secondo la quale gli Stati Uniti stanno per condurre una “grande indagine” sul modo in cui il Cremlino sta “penetrando all’interno dei partiti politici dell’Europa” nella “preoccupazione crescente” di una nuova Guerra Fredda. 
L’esclusiva, che è stata pubblicata dal quotidiano Telegraph del Regno Unito, ha rivelato che James Clapper, il direttore della National Intelligence degli Stati Uniti è stato incaricato dal Congresso per iniziare una profonda revisione nel finanziamento “clandestino” della Russia ai partiti dell’UE negli ultimi dieci anni. Falso? Vediamo ripercorrendo alcune tappe…


Destabilizzazione dell’Europa con l’appoggio di Mosca

In primo luogo, per avere un’idea dei motivi alla base di questa indagine, non dobbiamo guardare oltre la formula utilizzata per giustificarlo. I russi hanno “favorito l’agitazione contro la difesa missilistica della NATO” e hanno tentato di “sfruttare la scissione europea” sull’argomento. Proprio così, il modo di far fronte alla “divisione” Europea sulla NATO, non ha niente a che fare con l’affrontare le cause alla radice, ma è per cominciare ad indagare su come i Russi potrebbero approfittarne. Indirettamente, ciò può significare una distrazione temporanea. Ma realisticamente, Washington potrebbe attribuire ai Russi un po’ troppi meriti.

Questa cosiddetta “destabilizzazione appoggiata da Mosca” potrebbe essere l’ultima delle loro preoccupazioni. Allo stato dei fatti, ci sono logicamente parecchie ragioni di crescente demoralizzazione negli Europei lasciati completamente soli e militarmente bloccati: le immigrazioni di massa dei profughi, la minaccia che l’accordo di Schengen si sgretoli davanti ai loro occhi, il terrorismo che frequentemente prende di mira le principali città europee, per non parlare delle crescenti preoccupazioni per le potenziali ripetizioni delle aggressioni sessuali di massa viste a Colonia la notte di Capodanno. In altre parole, anni di interventismo della NATO hanno suscitato un cocktail politico tossico fuori le porte dell’Europa, e questo, francamente, ha poco a che fare con la Russia.

Guardate chi se ne infischia – e chi no

Non è passato tanto tempo che l’investigazione sull’ “ingerenza” russa ha già catturato l’interesse di alcuni grandi fans.
“Finalmente si sono svegliati”, ha twittato Bill Browder insieme ad un link alla notizia del Telegraph. Banchiere diventato attivista Browder è stato condannato in Russia per un’imponente frode fiscale (ed è diventato per un po’ un eroe per i media occidentali, nonostante l’emergere di buchi nella sua storia e la sua curiosa predilezione per parlare ad una stampa adorante piuttosto che sotto giuramento).

Anche Anders Aslund, membro anziano presso il Consiglio Atlantico ha inviato un tweet alla cronaca del Telegraph. I tweet di Aslund sono interessanti, per non dire altro. Nel mese di novembre, egli su Twitter suggerì che la “forte ripercussione” di un’inchiesta della Reuter circa l’identità delle figlie di Putin ha fatto emergere che una di queste presunte figlie, Ekaterina Tikhonova, sarebbe un probabile “successore” di suo padre, restaurando così una “monarchia” russa. E tale buona notizia merita di essere twittata tre volte, sembra essere stato il pensiero di Jacek Saryusz-Wolski, eurodeputato polacco e Vice Presidente del Partito popolare europeo.

D’altro canto, molte reazioni dei lettori sulla cronaca erano completamente diverse. Un utente di Twitter ha postato un link e ha chiesto: “Quando investighiamo sulle ingerenze degli Usa a livello globale?” mentre uno ha notato “differenti livelli di ironia” nelle notizie, e un altro ha avvertito che parlare semplicemente di fine della NATO in Europa potrebbe presto meritarsi l’onore di essere etichettato come parte di un “programma di destabilizzazione appoggiato da Mosca”.
Su Facebook, il commento che ha ricevuto più “mi piace” diceva semplicemente: “Per prima cosa si prega di indagare sull’ingerenza degli USA”. Se si parla di fine NATO, si potrebbe subito essere considerati complici di un “programma di destabilizzazione appoggiato da Mosca” https://t.co/LQlBcBniWq — Tilo Jung (@TiloJung) 17 gennaio 2016.

E’ solo la democrazia se siete d’accordo con noi

Come reagirebbero Washington e Bruxelles se domani Mosca annunciasse un’ ‘indagine di massa’ sul presunto finanziamento americano di esponenti dell’opposizione dei partiti in Russia – un’indagine destinata puramente a stigmatizzare l’opposizione per dipingerli come agenti stranieri. Oh aspetta, sappiamo già come avrebbero reagito. Avrebbero urlato all’omicidio del regime “punitivo e “autoritario” di Putin che cerca di mettere a tacere i dissidenti e gli oppositori. I titoli se li scrivono praticamente da soli.
 Il messaggio è chiaro e la doppia morale non potrebbe essere più evidente: decenni di influenza degli Stati Uniti in Europa è intrinsecamente buona e accettabile, mentre ogni minima influenza russa è terribile e deve essere eliminata. In Europa, la democrazia è solo democrazia quando i partiti pro-UE e pro-NATO vincono le elezioni – ma è “destabilizzazione” e indebolisce la “coesione politica” quando i politici e i partiti anti-sistema guadagnano terreno.

Il Neo-maccartismo ha segnato un punto

Il perché l’UE non possa condurre da sola questa investigazione non è abbastanza chiaro nel pezzo del Telegraph, ma si potrebbe azzardare un’ipotesi che è perché quello che sta accadendo in Europa ha poco a che fare con gli interessi dell’UE. E’ l’intelligence Usa – con il permesso di Bruxelles – che sta curiosando nel processo democratico europeo, nel tentativo di identificare ed estirpare partiti e personaggi politici che danneggiano gli interessi di Washington. Suona un po’ come quello che stanno accusando i russi di fare, solo peggio.

Ma perché dovremmo essere sorpresi? Qualcosa di simile è già accaduto nell’ambito dei media e del mondo accademico. I giornalisti, gli analisti e gli storici che hanno tentato di razionalizzare o spiegare le azioni della Russia dall’Ucraina alla Siria sono stati etichettati agenti del Cremlino e sono stati spinti ai margini per avere avuto l’audacia di andare contro il consenso tacitamente accettato. Questa indagine in gran parte sarà semplicemente un prolungamento della fioritura del neo-maccartismo. Stiamo solo passando da singoli giornalisti e politici alla stigmatizzazione di interi partiti politici.
Già nel regno Unito, il leader Laburista Jeremy Corbin, per aver peccato nel suggerire che non avrebbe usato le armi nucleari e la sua riluttanza a tuffarsi a capofitto in un conflitto con la Russia, è già stato etichettato “compagno Corbyn” dal Daily Mail, mentre il suo direttore delle comunicazioni, l’acclamato e famoso giornalista Seumas Milne, è stato bollato come “stalinista” dal giornale “Politico”.


Il canale televisivo russo RT nuovamente sotto controllo

Che cosa sarebbe la notizia di un’indagine sull’ingerenza russa in Europa senza una menzione di Russia Today? Gli analisti hanno notato che RT, il “canale televisivo controllato dal Cremlino che opera in Gran Bretagna”, (gasp) ha fornito una copertura “completa ed ampia” per Corbyn durante la sua campagna di leadership. Questa notizia, naturalmente, è stata riportata dai media come parte della campagna nefasta del Cremlino di influenza nelle elezioni del Regno Unito. Non viene fatta menzione, tuttavia, della brutale campagna anti-Corbyn condotta dalla maggioranza dell’establishment britannico dei media per mesi nel periodo fino alla sua elezione. In questo contesto, il fatto che la RT abbia dato a Corbyn qualche favorevole attenzione è considerata appena roba da poco. 
Ma ancora una volta, siamo arrivati ​​a dare troppa importanza ad un’altra falsa sciocchezza. I media occidentali trattano l’opposizione russa come se fosse la seconda venuta di Gesù – e dovremmo ancora farci prendere dall’affanno per i media russi che mostrano interesse per i candidati politici anti-NATO in Europa? Nelle capitali occidentali, il tappeto rosso viene srotolato per chiunque abbia un passaporto russo e abbia qualcosa vagamente di anti-Putin da dire. Precedenti penali? Non importa. Storia di commenti razzisti? Non c’è problema. Ti piace appiccare fuoco agli edifici storici? Fai pure; sei un ‘artista’.

La crisi della leadership dell’Europa

La notizia del Telegraph non è stata largamente confermata da quando è stata pubblicata nel weekend, ma state certi dell’imminente bufera, e ricordate che gli analisti gongolano all’idea di un’altra scusa per dirottare ogni colpa ad est, e sono sempre gli stessi che mai si prendono la briga di preoccuparsi della decennale destabilizzazione appoggiata dagli USA in Medio Oriente, che, è giusto dirlo, sta dimostrando di essere un problema molto più grande per l’Europa che Putin e il canale russo RT.

L’Europa sta attraversando una crisi di leadership – e l’attuale equipaggio che governa la nave è ancora cieco quando non vede che i passeggeri stanno cominciando a guardare nostalgicamente le onde chiedendosi se la cosa migliore sarebbe gettarsi in mare e vedere cosa succede. In Gran Bretagna, la minaccia di un ‘Brexit’ si profila come una possibilità molto reale. Il neo-eletto governo nazionalista della Polonia non sembra pronto a giocare a palla con Bruxelles. La Spagna ha eletto un parlamento “appeso”. I movimenti di estrema destra e dell’estrema sinistra stanno guadagnando terreno in Germania e Francia. La Grecia è a malapena tenuta su e un punto interrogativo rimane appeso sul futuro dell’euro. Ma il vero problema è, ovviamente, l’ingerenza di Putin. Sì, preoccupiamoci solo di quella.


Danielle Ryan

Fonte: https://www.rt.com

Link: https://www.rt.com/op-edge/329433-investigation-russia-eu-meddling/

19.01.2016

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CINZIA PALMACCI

TITOLO ORIGINALE: LE INDAGINI DEGLI USA SULL’ “INGERENZA” RUSSA IN EUROPA SARANNO UNA FARSA

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