DEFAULT USA VS DESTABIZZAZIONE DELL' UCRAINA

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DI NIKOLAI MALISHEVSKI
Strategic Culture

Alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di Baviera l’opposizione ucraina e gli Stati Uniti hanno sostanzialmente concordato un piano per costringere Viktor Yanukovich a capitolare. Arseniy Yatsenyuk ha detto che questo piano d’azione è stato preparato con la partecipazione diretta dei rappresentanti occidentali, dopo un incontro con il segretario di Stato americano John Kerry e con i funzionari dell’UE. Mentre «Euromaidan» continua a puntellare le tende nelle piazze, dando prova di voler restare li per tutto il tempo che servirà, il Dipartimento di Stato ha definito un termine entro il quale l’operazione di cambio di regime in Ucraina dovrà essere completata: 24 marzo. Questo è il modo in cui si può interpretare il messaggio apparso sul sito ufficiale del Dipartimento di Stato USA il 24 gennaio (vedi sotto).

« Travel Alert per l’Ucraina . Il Dipartimento di Stato americano informa i cittadini USA dei rischi potenziali di un viaggio in Ucraina per disordini politici in corso e per i violenti scontri tra polizia e manifestanti. La violenza correlata alle forma di protesta, soprattutto a Kiev, è aumentata bruscamente dal 19 gennaio causando diversi morti e centinaia di feriti. I manifestanti hanno occupato Piazza Indipendenza di Kiev e diversi edifici governativi, sia a Kiev che in altre città in tutta l’Ucraina. Gruppi di giovani, che tutti chiamano “titushky” hanno attaccato giornalisti e manifestanti ed hanno commesso atti di violenza occasionale a Kiev e in altre città. Si consiglia ai cittadini USA di evitare le aree di protesta, le dimostrazioni e i grandi raduni. Si avvisa inoltre che residenze o alberghi di cittadini USA in prossimità delle zone delle proteste devono essere abbandonate o, comunque, si deve restare in casa, forse per diversi giorni, perché potrebbero verificarsi scontri. Questo avviso scade il 24 marzo 2014».

L’implementazione del piano di cambio di regime molto probabilmente coinciderà con il 7 febbraio. Ci saranno altri due eventi significativi in questa data: l’inizio dei Giochi Olimpici di Sochi e il termine della sospensione del tetto sul Debito di stato Usa concordato tra il Presidente e il Congresso.

Oggi, come sei mesi fa, quando la situazione in Siria si deteriorò bruscamente e tutti si aspettavano l’inizio di una campagna militare contro quel Paese, i maestri del dollaro della Federal Reserve e il governo degli Stati Uniti, ancora una volta devono affrontare lo stesso dilemma: dovranno dichiarare l’ “AMERICA in default” o dovranno alzare, un’altra volta, il tetto del debito pubblico ed inasprire ancora le misure di austerità? Sulla scena internazionale questo dilemma è direttamente collegato alla necessità di rivalutare lo status e il ruolo della valuta americana .

I maestri del dollaro non riescono più a risolvere il problema che sta rendendo difficile la vita dell’America. Negli ultimi anni hanno sempre rinviato qualsiasi soluzione, facendo passare questo problema in secondo piano grazie a cataclismi ( naturali o provocati) che sono serviti a distrarre l’attenzione dalla drammatica situazione in cui versa la moneta americana. Ora si sta ravvivando la fiamma intorno al problema che è stato rinviato a febbraio, dopo che qualcosa di simile si era già verificato lo scorso autunno, tra le vicende drammatiche che hanno fissato l’attenzione del mondo intero sulla Siria (il dramma di quel paese è stafu istigato dagli alleati che l’America ha tra i terroristi islamici che inventarono un falso «attacco chimico» ad agosto 2013). Qualcosa di simile sta focalizzando l’attenzione del mondo dei media anche oggi, ma questa volta il ruolo del « protagonista della distrazione » è stato affidato ai tumulti ed ai massacri delle strade di Kiev e di altre città ucraine.

Confrontiamo le due illustrazioni sopra : sono identiche. Nella figura incorniciata in rosso le istruzioni sono state scritte in arabo da specialisti americani durante la prima fase della «protesta popolare» in Siria (2011). Quelle Incorniciate in giallo sono state scritte in ucraino ad uso degli attivisti di Maidan-Kiev.

Il problema di un default USA è diventato un problema importante nel 2008, subito dopo la dichiarazione di Mosca, nella quale si annunciava che la Russia stava lavorando per una integrazione economica dei paesi eurasiatici. Poi gli americani sono riusciti a distrarre l’attenzione del mondo con il massacro nella Ossezia del Sud che cominciò per mano dei burattini americani in Georgia nel giorno di apertura delle Olimpiadi di Pechino ed anche quello in cui il mondo dei media chiamò « giorno dell’inizio della crisi economica globale ».

Una bancarotta della «superpotenza globale», il crollo del sistema monetario e quello del dollaro non avverranno molto probabilmente subito dopo il 7 febbraio, malgrado la crisi finanziaria ed economica più grave dai tempi della Grande Depressione e le proporzioni astronomiche del debito aggregato degli Stati Uniti. I maestri della valuta americana hanno già preparato tutta una serie di crisi che serviranno a dare tregua al dollaro ancora un pò.

La crisi « su cui si punta di più » è quella creata in Ucraina, dove gli Stati Uniti sono già pronti ad inviare navi da guerra con il pretesto delle Olimpiadi di Sochi. Grazie alla sensazione che provocano i disordini in Ucraina, i fatti chiave che testimoniano la gravità dei problemi americani restano praticamente dimenticati dal mondo dei media. Come le informazioni sulle dimensioni della diminuzione del reddito reale disponibile (RDI) degli americani dal 1974 in poi (la variazione si può vedere nel grafico qui sotto) :

Ma questi eventi colpiscono particolarmente l’Europa. Ne parlano preoccupati anche dei politici polacchi filo-americani, come l’ex presidente della Polonia A. Kwasniewski , che rappresenta il Parlamento europeo in Ucraina per quanto riguarda il caso Tymoshenko.

« La situazione in Ucraina » dice Kwasniewski « potrebbe uscire completamente fuori dal controllo delle autorità e dell’opposizione con conseguenze estremamente tragiche non solo per gli ucraini, ma anche per l’Unione europea … Il fatto che persone innocenti vengono uccise in Ucraina potrebbe provocare un’ondata di migrazione e di problemi economici … Siamo veramente a rischio di una grave tragedia. Penso che i diplomatici europei, quelli dei paesi vicini e quelli polacchi dovrebbero essere molto più sensibili a queste questioni. Potremmo entrare in una spirale di eventi che non saremo più in grado di fermare .. » .

Oltre alla crisi in Ucraina, che serve a distrarre l’opinione pubblica internazionale dalla imminente lotta per il futuro del dollaro, a Capitol Hill si stanno preparando altre « tre crisi di riserva » in Thailandia, in Egitto e in Siria. Alla vigilia delle Olimpiadi, Damasco dovrebbe riferire in merito alla soppressione delle sue armi chimiche. Il piano adottato nel novembre scorso prevede che le armi siano completamente rimosse dal paese entro il 5 febbraio. Tuttavia, la Siria sarà chiaramente in ritardo oltre il massimo ritardo. Ma sia le incombenze che Damasco adempirà (disarmarsi di fronte ad un potenziale aggressore ) sia quelle che potrebbe non-adempiere ( in materia di armi chimiche) comunque offriranno tutte a Washington un pretesto per intensificare le sue azioni contro la Siria: l’ultima frontiera della Russia in Medio Oriente.

Non per nulla alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, gli Stati Uniti hanno tentato ancora una volta di parlare alla Siria usando la lingua degli ultimatum, e gli islamisti radicali degli Emirati del Caucaso, quelli che combattono dalla parte dei ribelli siriani, sono già pronti ad agire in Ucraina, dopo aver chiesto ai loro alleati di «estendere la jihad» , sia in Siria che nel Caucaso settentrionale.

NIKOLAI MALISHEVSKI

Fonte: http://www.strategic-culture.org

Link: http://www.strategic-culture.org/news/2014/02/05/what-links-threat-of-a-us-default-with-destabilization-ukraine.html

Il testo italiano di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte ComeDonChisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque.Primario

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