DANZA DI GUERRA INTORNO A UNA SORPRESA OTTOBRINA

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FONTE: DEDEFENSA.ORG

L’espressione “Sorpresa di Ottobre” deriva in modo più o meno corretto dalla campagna elettorale del 1980, quando Carter sperava di ottenere la liberazione degli ostaggi presi all’Ambasciata USA di Teheran nel Novembre 1979, per potersela attribuire e fare un secondo mandato presidenziale. Questo affare che seguiva la presa di potere in Iran da parte dei musulmani di Komeini, aveva spaventosamente avvelenato la fine del suo mandato presidenziale.

I negoziati per la liberazione degli ostaggi stavano per riuscire ma all’ultimo momento gli Iraniani frenarono bruscamente. In tal modo assicurarono la vittoria di Reagan e la liberazione degli ostaggi avvenne dopo l’elezione del Novembre 1980; Carter ebbe l’amara soddisfazione di accompagnare gli ostaggi nel viaggio di ritorno il giorno prima della salita al potere di Reagan, nel gennaio 1981. Un episodio che apparve subito dubbio ed è stato chiarito da numerose testimonianze e inchieste, in particolare da un’inchiesta di Robert Parry: furono i repubblicani di Reagan che si accordarono in segreto con gli Iraniani per rimandare la liberazione degli ostaggi e garantire la vittoria a Reagan. (Per Wikipedia si tratta sempre di una “Teoria della Cospirazione”). La faccenda non è priva di interesse né di importanza: si può immaginare come le cose sarebbero state diverse se Carter fosse stato rieletto , cosa che sarebbe probabilmente avvenuta se gli ostaggi fossero stati liberati secondo le scadenze previste all’inizio.

Quest’anno più che mai si parla nuovamente di una Sorpresa di Ottobre.

Questa volta è una questione estremamente seria, che non preoccupa le anime grandi, e che abbiamo già ampiamente richiamata il 29 di Maggio… Quello che da molti commentatori viene esaminato qui, è lo sviluppo di un avvenimento catastrofico, probabile in Ottobre, durante le ultime settimane della campagna presidenziale americana, ed è la possibilità di una guerra nucleare tra Stati Uniti e Russia. Tra questi commentatori troviamo i “Russi degli USA” ( Dimitri Orlov, The Saker-US) che citavamo nell’articolo ricordato, ed a questi si aggiungono altri commentatori statunitensi e russi. Così ieri, in modo inusitato perché pubblica in genere prioritariamente su “Washington’s Blog”, Eric Zuesse pubblica un articolo allarmistico sull’argomento, sul sito del Saker-USA (l’articolo è effettivamente ripreso su “Washington’s Blog” ma con la nota esplicita di essere stato già pubblicato su Saker-USA).

Zuesse riprende la notizia del rifiuto di Obama, proprio il 5 Giugno, di negoziare con i Russi circa il sistema antimissili europeo, detto BMDE, che avevamo anche noi richiamato nell’articolo del 29 Maggio. Zuesse stima che si tratti di un segnale estrremamente grave che gli USA stanno preparando molto precisamente un attacco nucleare “di primo colpo”, come quello immaginato nel marzo 2006 in un articolo di Foreign Affairs, che aveva prodotto reazioni diverse… Non è il primo a esporre questo parere, e le opportunità temporali di una Sorpresa di Ottobre non sono evdenti, ma qui ci interessa soprattutto di parlare del clima di tensione nei rapporti.

Le azioni parlano più forte delle parole, e il Presidente Barack Obama adesso ha agito, non solo parlato. La sua azione è stata il rifiuto di discutere con il Presidente russo Vladimir Putin la più grande preoccupazione della Russia, circa i recenti cambiamenti nella strategia nucleare americana – in particolare un cambiamento impressionante che sta terrorizzando Putin.

Domenica 5 Giugno la Reuters titolava “La Russia dice che gli USA rifiutano i colloqui sul sistema di difesa missilistico”, e riferiva che “Gli USA hanno rfiutato le offerte russe di discutere il programma di difesa missilistica di Washington, il Vice-Ministro della Difesa russo Anatoly Antonov ha detto domenica che l’iniziativa è “molto pericolosa”.

La preoccupazione dei Russi è che se il sistema di “Difesa dai missili balistici” o “Anti missili balistici” che gli USA stanno cominciando adesso ad installare sui confini o nei pressi della Russia, funziona, allora gli Usa sarebbero in grado di lanciare un attacco nucleare di sorpresa contro la Russia e questo sistema antimissile che è stato allo studio per decenni e che tecnicamente è chiamato “Aegis Ashore Sistema di Difesa Missilistico”, annienterà i missili lanciati per rappresaglia dalla Russia; questo lascierebbe il popolo russo senza possibilità di risposta, tranne per la contaminazione dell’intero emisfero nord, e per l’inverno nucleare totale, l’effetto di ritorno per l’attacco americano alla Russia, un effetto di ritorno che alcuni strateghi dell’Ovest dicono che sarebbe un problema affrontabile dagli USA e che varrebbe la pena di pagare questo prezzo per eliminare la Russia.

Questa teoria di una guerra nucleare che si può vincere (che negli Stati Uniti sembra sostituire la precedente teoria chiamata M.A.D. (Mutually Assured Destruction: distruzione reciproca assicurata) è stata per la prima volta esposta nella prestigiosa testata statunitense “Foreign Affairs” che titolava “La Nascita della Supremazia Nucleare” e che auspicava una politica strategica molto più aggressiva degli USA contro la Russia, basata su ciò che argomentava esser la superiorità tecnologica americana rispetto agli armamenti russi, e basata anche su una finestra temporale limitata per approfittare di questa superiorità, prima che la Russia si aggiornasse e l’occasione sfumasse…”

Nella parte finale del suo articolo Zuesse cita un’altra fonte, John Helmer, ne suo sito “Dances with Bear”. Helmer è un cittadino americano che da molto tempo vive a Mosca, appartiene al mondo degli affari ma anche a quello delle comunicazioni, sia come corrispondente, sia come editore indipendente. In generale è considerato una fonte “originale”, tipo un Israel Shamir, con entrature inedite in vari ambienti di vertice in Russia, e legami negli USA. In generale fa parte evidente dei commentatori Statunitensi di genere “dissidente” in relazione al “Sistema”, e a volte chiaramente antiSistema. (secondo gli argomenti). Nell’articolo del 30 Maggio cui si fa riferimento, Helmer parla della “linea Rossa “ di Putin, tracciata con l’installazione della base BMDE/AEGIS Ashore, in Romania, anche questa trattata nel nostro articolo del 29 Maggio.

L’articolo di Helmer sviluppa diversi giudizi tecnici e commenti di analisti USA e Russi, sia circa le possibilità operative, sia sugli aspetti politici di una situazione di tensione che potrebbe arrivare al “punto di innesco”… Cioè, com’è chiaro, “al momento in cui si schiaccia il pulsante”, ovvero nello scenario prevedibile, al momento in cui Putin giudicherà che non vi sono alternative alla decisione di attaccare quella base USA in Romania per evitare di trovarsi in una situazione tale che porrebbe la Russia in una posizione di inferiorità catastrofica nel caso di guerra nucleare. E’ palese che si dibatte di una situazione estremamente delicata. Non abbiamo intenzione di entrare nella discussione tecnico/politica delle capacità strategiche in campo, e di una eventuale decisione di Putin, ma semplicemente constatiamo -ed è già tanto- che la discussione è ormai ufficialmente partita, e questo è un formidabile mezzo di pressione, condotto per mezzo della comunicazione…

Citiamo un passo dell’articolo di Helmer in cui esamina in pochi paragrafi la situazione di Washington nel momento più critico delle elezioni presidenziali… Noterete che Helmer evoca nientemeno che una specie di “complotto femminista” ( Hillary e le donne guerrafondaie che la sostengono – Nuland, Power, Flournoy, – avrebbe potuto aggiungere Susan Rice?) per prevedere delle pressioni che porteranno a una grossa crisi tra Russia e USA circa la base BMDE della Romania…

Ci sono voluti due anni di guerra crescente tra Washington e Mosca prima dell’avvertimento che [Polonia e Romania N.d.T.] potevano essere nel mirino [dei missili Russi –vedi il discorso di Putin in visita ad Atene il 28/29 Maggio- N.d.T.]. Adesso quanto manca al punto di innesco? E dove sarà puntato il grilletto, e come sarà tirato?

Il tempo più probabile, secondo le affermazioni russe, è il mese di Ottobre. La storia dell’”Improvvisata di Ottobre” tentata dai concorrenti all’elezione presidenziale americana per aggiudicarsi la vittoria alle elezioni all’ultimo minuto è ben nota. L’ultima operazione militare direttamente collegata ad un’elezione presidenziale è stato il tentativo non riuscito del Presidente Jimmy Carter di liberare gli ostaggi dell’ambasciata Americana di Teheran nell’Aprile del 1980, e le successive manipolazioni dei negoziati con il Governo Iraniano per il loro rilascio. L’ultima guerra per influenzare l’esito di un’elezione presidenziale fu la guerra del Presidente Dustin Hoffman all’Albania nel film Wag the Dog [n Italia : Sesso e potere- N.d.T.].

In Ottobre il debole Presidente uscente Barack Obama sarà pungolato dalla debole, fallimentare candidata del Partito Democratico Hillary Clinton per aumentare le proprie speranze di vittoria e attrarre i riluttanti elettori americani a votare contro il candidato Repubblicano Donald Trump. La sorpresa di Ottobre, quest’anno, secondo i Russi, sarà violenta. Quest’anno non c’è l’Albania nel mrino. Clinton non può permettersi un’altra avventura libica.

Victoria Nuland, Samantha Power, Michele Flournoy – le donne intorno alla Clinton, che perderanno potere e fama se Clinton perde contro Trump- hanno già provato e fallito in Ucraina, Siria, Iraq e Turchia. La Romania è quasi classificata. Ma i Russi vorranno e potranno sostenere Trump nel suo contrattacco, – con una sorpresa ottobrina tipo quella di Reagan con l’appoggio di Teheran?”

Per collegarci direttamente a Trump di cui parla Helmer, richiamiamo un passaggio, molto breve ma interessante che era sfuggito a noi ma non a una delle nostre amichevoli fonti, dell’intervista a Donald Trump fatta da Wolf Blitzer della CNN, lo scorso 4 Maggio.

Nella seconda parte dell’intervista, verso il minuto 2 e 10, si parla delle relazioni con la Russia e viene chiesto a Trump del sorvolo molto ravvicinato dei Su-24 russi sopra la nave USA Donald Cook nel mar Baltico, avvenuto l’11 o il 12 Aprile. Trump usa un linguaggio cortese per definire l’incidente come mancanza di rispetto per gli USA, la marina e i marinai degli Stati Uniti, e appunta che se fosse stato Presidente avrebbe chiesto fermamente e rispettosamente che questo non si ripetesse, a un Putin con il quale come ripete, sente che potrebbe intendersi perfettamente.

“Blitzer l’intervistatore lo interroga all’improvviso secondo la tecnica della domanda “molto rapida e improvvisa” con la quale si cerca di fare dire cose impreviste: “Lei ha parlato con Putin?”; ma Trump non ci casca (a suo merito) e risponde “incidentalmente” con un’abilità … diciamo al contempo cortese ed enigmatica: “I don’t want to say…” e possiamo tradurlo come “Non voglio dirlo”, o “Non ne voglio parlare”, o “parliamo d’altro”, oppure “Anche se l’avessi fatto non ve lo direi”, eccetera. Da qui noi concluderemmo in forza delle supposizioni che abbiamo noi stessi richiamato, che effettivamente Trump ha parlato con Putin, e più ancora secondo noi, nelle condizioni citate prima e secondo la logica che sottintendono, potremmo arrivare a fare l’ipotesi che Trump e Putin hanno deciso di restare in contatto costante, a seconda delle necessità e delle circostanze.

L’unica incognita, di conseguenza sarebbe di sapere con quale sistema sicuro i due potrebbero parlarsi, magari con l’aiuto ufficiale di una agenzia o dell’altra (per esempio la DIA -Defense Intelligence Agency- se il Generale Flynn vi ha mantenuto delle buone relazioni, e senza dimenticare che il Generale Flynn aveva anche dei contatti di ottima qualità con il GRU russo [Direzione delle informazioni Militari -N.d.T.].

Per il resto non è detto per certo che dobbiamo prendere il rifiuto di Obama di negoziare sulla rete BMDE come un segnale effettivo che è in preparazione una strategia di “Primo colpo”, ma piuttosto come il segnale di un Presidente che non ha praticamente più potere e non trova più nessun interesse a esercitare quel poco di potere che gli resta. Obama chiude la sua Presidenza in modo movimentato sulle questioni sociali, come un presidente francese di facciata, sugli argomenti che riguardano le crisi esistenziali della civiltà conosciute con l’acronimo LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, e trans, e la Q si lascia ad un’interpretazone poetica). E quindi crediamo che lasci fare, del resto e in conclusione come ha sempre fatto, e della cosa se ne occupano il Sistema e i suoi automatismi. (A meno che, ipotesi finale illuminante, questa idea di “complotto femminista” di Hillary e delle sue “donne guerriere” non gli titilli, a lui, al POTUS [President Of The United States-N.d.T.] Obama, il nervo LGBTQ).

Sentiremo certamente un tuono di guerra in Polonia il mese prossimo, per la riunione della NATO; ma una sorpresa o un’altra possono scivolare in questo meccanismo, a Luglio in Polonia, e soprattutto dopo; e dentro questa o quella sorpresa Trump potrebbe avere un ruolo. Il fatto che mai una “Sorpresa ottobrina” sia stata così realizzabile, così pazza, così impensabile, e perciò tanto enigmatica, inarrivabile, tanto improbabile perché così enorme, tanto… Secondo noi bisogna prepararsi a rischi notevoli, a enormi movimenti di notizie, e soprattutto, particolarmente in una siffatta atmosfera elettrica e del tutto fuori controllo, a delle sorprese che potrebbero essere straordinarie.

Fonte: www.dedefensa.org

Link: http://www.dedefensa.org/article/danse-de-guerre-autour-dune-october-surprise

6.06.2016

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIAKKI49

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