CLASSE MEDIA IN RIVOLTA NEGLI USA. E IN EUROPA ?

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DI MARIA GRAZIA BRUZZONE

Underblog

Scende la durata della vita, cresce a dismisura la vendita di armi insieme alla frustrazione, alla rabbia, al senso di precarietà e insicurezza. La fotografia impietosa e allarmante fornita da Robert Reich dei sentimenti che pervadono la sempre più impoverita classe media americana contraddice la rosea immagine divulgata dai nostri media di un’America ‘in ripresa’ dove l’economia cresce e i posti di lavoro aumentano.

Quella che era stata la grande forza degli Stati Uniti – una classe media solida, lavoratrice, fiduciosa, dove l’ascensore sociale funzionava, esempio per il mondo – non esiste più e non è una novità. Ma oggi si sta avviando per una china preoccupante alla ricerca dell’uomo forte che possa salvarla. Sta già accadendo.

Non solo. I sentimenti che pervadono la “classe ansiosa”, come la chiama Reich ci sembrano assomigliare molto a quelli di noi europei. Sempre più attratti infatti da partiti anti-sistema, così come negli Usa volano i sondaggi per quell’outsider estremista che e è Donald Trump, dal quale i media tutti prendono sdegnosamente distanza, non senza imbarazzo, ma senza vederne la spia di un fenomeno sociale.

Così come hanno fatto recentemente nei confronti di Marine Le Pen in Francia. Fino a plaudire all’anomala ‘alleanza’ di sinistra e destra ‘moderata’ che ne ha bloccato la vittoria, ma non l’ascesa come primo partito.

Sono i motivi per cui proponiamo la traduzione del post di Robert Reich, non un estremista e neppure un disfattista, ma un ex sottosegretario al Lavoro durante la presidenza Bill Clinton, e blogger, i cui libri sono tradotti anche da noi. Un allarme, il suo, che fa riflettere. A partire dal titolo: “La classe media americana è in uno stato di rivolta” .

“La grande classe media americana è diventata una classe ansiosa- ed è in rivolta.

Prima di spiegare come questa rivolta sia in atto, è necessario andare alle origini dell’ansietà.

Cominciamo col dire che la classe media si sta vieppiù restringendo, come risulta da un’indagine Pew [non rappresenta più la maggioranza degli americani, sorpassata dalla somma delle famiglie di classe alta – i ricchi- e bassa – i poveri].

Le probabilità di cadere nella povertà sono alte in modo impressionante, specialmente per la maggioranza priva di istruzione superiore.

Due terzi degli americani vivono di stipendio in stipendio. La maggior parte può perdere il lavoro in ogni momento.

Molti appartengono alla crescente forza lavoro ‘a richiesta’, impiegati quando e se ve ne sia bisogno, pagati quel che si può, quando si può.

Se non riescono a farcela col pagamento dell’affitto o del mutuo, o non ce la fanno a pagare il negozio di alimentari o le bollette, perderanno la loro base e arretreranno ancora.

Lo stress paga un pedaggio. Per la prima volta nella storia la durata della vita della classe media bianca sta scendendo.

Secondo una recente ricerca dell’economista premio Nobel Angus Deaton e della sua collega Anne Case, uomini e donne bianchi di mezza età negli Usa hanno cominciato a morire più presto.

Si avvelenano con droghe e alcol, o commettono suicidio.

Le probabilità di essere uccisi da un jihadista in America sono di gran lunga inferiori alla probabilità di queste morti auto-infitte, la recente tragedia di San Benardino si limita ad innalzare un senso di arbitrarietà e fragilità soverchianti.

La ‘ classe ansiosa’ si sente vulnerabile davanti a forze di cui non ha un controllo. Cose terribili avvengono senza una ragione.

Eppure non si può contare sul governo che protegga.

Le reti della sicurezza sono piene di buchi. La maggior parte di coloro che hanno perso il lavoro non hanno neppure un’assicurazione per la disoccupazione [la cassa integrazione negli Usa non è mai esistita].

Il governo non proteggerà il loro posto di lavoro dall’essere trasferito ( outsourced) in Asia o dal venir sostituito da un lavoratore illegale.

Il governo non è neppure in grado di proteggerli da persone malvage con armi o bombe. Ed è il motivo per cui la classe ansiosa si sta armando, comprando armi in quantità record.

[in novembre l’FBI ha censito 2 milioni 243mila nuove armi , il 2015 si avvia superare il record 2013 di 21 milioni. Non si tratta esattamente delle armi vendute, non si considerano fra l’altro le armi usate vendute tra privati, ma sono cifre indicative, si dice qui].

Il governo è considerato non tanto incompetente quanto incapace di dar loro un accidente. Lavora per i big e i ricchi – il “capitalismo degli amici” che foraggia i candidati e ottiene in cambio speciali favori.

Quando ho visitato i cosiddetti stati “rossi” quest’autunno ho sentito gente arrabbiata lamentarsi del fatto che il governo è gestito dai banchieri di Wall Street che sono stati salvati dopo aver provocato il caos nell’economia, dai titani delle corporations che hanno ottenuto lavoro a basso costo, dai miliardari che hanno avuto scappatoie fiscali di ogni genere.

L’anno scorso due scienziati della politica molto rispettati, Martin Gilens e Benjamin Page, hanno esaminato da vicino 1.799 decisioni prese dal Congresso in vent’anni e chi le ha influenzate.

La loro conclusione: “Le preferenze dell’Americano medio sembrano state scarsissime, vicine allo zero, statisticamente non rilevanti nell’impatto sulla politica pubblica”.

E’ solo una questione di tempo prima che la classe ansiosa si rivolti.

Sosterranno un uomo forte che li protegga da tutto il caos.

Uno che salvi il loro posto di lavoro dall’essere trasferito all’estero, si scontri con Wall Street , bastoni la Cina, faccia piazza pulita dei lavoratori illegali, impedisca ai terroristi di entrare in America.

Un uomo forte che possa rendere l’America di nuovo grande – che in realtà significa rendere di nuovo sicuri i cittadini che lavorano.

Era – è – un sogno del tubo, naturalmente, un inganno da illusionista. Nessuna persona singola può fare questo. Il mondo è di gran lunga troppo complesso. Non puoi costruire un muro lungo il confine col Messico [dal quale entrano negli Usa migliaia di immigranti, lavoratori illegali]. Non puoi tener fuori tutti i musulmani come ha appena proposto Trump, con grande scandalo mediatico]. Non puoi impedire alla corporations di spostare sedi all’estero.

Non lo si può nemmeno tentare.

Oltre a questo, viviamo in una democrazia incasinata, non in una dittatura.

Eppure, loro pensano che ci possa essere uno abbastanza intelligente e in gamba da poter cambiare tutto. E’ ricco. Dice le cose come stanno [pensano di Trump].

Rende ogni tema un test della sua forza personale. Dice che i suoi avversari sono deboli mentre lui è forte.

E’ crudo e rude? Forse e’ quel che ci vuole per proteggere la gente media in questo mondo crudelmente precario.

Per anni ho sentito il brontolio della classe ansiosa. Ho ascoltato la sua rabbia crescente – nelle sedi sindacali, nei bar, nelle miniere di carbone e nei saloni di bellezza, nelle strade e lungo le acque stagnanti dell’America.

Per anni ho sentito le lamentele della classe ansiosa, le sue teorie cospirazioniste, la sua indignazione.

Per lo più sono brava gente, non bigotti o razzisti. Lavorano sodo e hanno un grande senso dell’ equità.

Ma il loro mondo pian piano è stato messo da parte. E loro sono impauriti e stanchi.

Ora arriva qualcuno che è anche più bullo di quelli che per anni li hanno angariati economicamente, politicamente e anche violentemente.

L’attrazione è comprensibile, anche se mal riposta.

Se non sarà Donald Trump, sarà qualcun altro che si presenta come uomo forte. Se non sarà questo ciclo elettorale, sarà il prossimo.

La rivolta della classe media ansiosa è appena cominciata”.

(E tralasciamo di parlare dei ‘complottisti’ incalliti per alcuni dei quali la campagna contro le armi negli US sarebbe motivata proprio dai timori di rivolte dei cittadini, più che dalle ricorrenti stragi, che addirittura sarebbero ‘aiutate’ a questo scopo)

Maria Grazia Bruzzone

Fonte: www.lastampa.it

Link: http://www.lastampa.it/2015/12/18/blogs/underblog/classe-media-in-rivolta-negli-usa-e-in-europa-MAiL3hKwo0WwlxhGoQEhtK/pagina.html

17.12.2015

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