CANCRO, COLA, PATATINE E BUGIE

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Di COLIN TODHUNTER

counterpunch.org

Cibo geneticamente programmato nell’era del tardo capitalismo

Benetton, Nike, Lacoste ed un centinaio di altri marchi, le sacre scritture dei centri commerciali. Compra finché ce la fai e dopo compra ancora. Tregua da hamburger garantita, cortesia nel “liberiamo le foreste in Amazzonia per il vostro piacere” e “vi portiamo di più per meno” perché “l’assaggio gratuito siamo noi’’, la “qualità gratuita siamo noi’’ e “l’unione del commercio libero siamo noi’’.

“Cancro con la sua cola, signore?” C’è una scelta? Forse no, se sei negli USA, dove alcune cola usano sciroppo derivato da coltivazioni contenenti organismi geneticamente modificati. Ma non lo saprai, perché l’industria OGM ha speso decine di milioni di dollari per assicurarsi che il pubblico rimanga beatamente ignorante sul cibo a riguardo degli OGM. Etichettare è “out”, disonestà è “in”.

Durante gli anni 80, la mia città natale fu descritta come la prima città post-industriale. Perse molta della sua industria e la perse velocemente. La disoccupazione andò alle stelle e le persone erano costrette a chiedere i sussidi pubblici. Ma dovevano ‘provare’ che stavano ‘cercando lavoro’ per ricevere i loro benefit per la disoccupazione. Cercare lavoro che non esisteva più e che era stato esternalizzato all’estero. Le bugie e l’inutilità del capitalismo avanzato.

Negli anni 60, la città aveva subito un programma di sgombero delle periferie e aveva spostato interi quartieri nelle città da poco costruite e nelle case popolari oltre i confini della città. C’erano già enormi tratti di terra vuota come risultato.

Con la chiusura delle fabbriche negli anni 80, fu liberata ancora più terra. Parte di questa terra ora è stata ricoperta con costruzioni a bassa densità abitativa e trendy che separano da quartieri vuoti con appartamenti costruiti con bolle di debito, ma larghe aree sono state coperte e ‘ristrutturate’ – l’eufemismo di tendenza per la terra incolta urbana esposta al vento.

Oggi, la disoccupazione rimane alta ed alle persone viene ancora insegnato a cercare lavori che sono oramai scomparsi oltre l’orizzonte verso economie con salari sottopagati, che sono stati automatizzati o, in questi periodi economici duri, sono stati tagliati con la scusa dell’ ‘austerità’. Povertà significa prosperità e miseria è uguale a felicità. Il fallimento del pensiero che dice che dobbiamo ipotecare il presente per un domani che non verrà mai e case assillate dalla disciplina del tempo-lavoro mentalità della Rivoluzione Industriale. L’ozio è il padre dei vizi, sai – ma non di certo per un ricco criminale.

Come se le cose non potessero andare molto peggio per coloro gettati via dal momento che i loro lavori sono stati esternalizzati ancora con un’altra menzogna – questa volta ‘efficienza’, inerente ogni aspetto della società che incoraggia l’individuo a concedersi un materialismo avido il cui messaggio è persistente. La considerazione è che ‘tu’ – il disoccupato, la classe operaia, il pro, pronipote degli ‘eroi’ carne da macello sacrificati in massa dalla Classe dirigente inglese sui campi di battaglia impregnati di sangue della Prima Guerra Mondiale – devi aspirare a vivere come un calciatore multimilionario, anche se non lo sarai mai o mai potrai perché ti gettammo a mare anni fa. Questa non fu mai progettata per essere una ‘terra fatta per gli eroi’ della classe operaia (o per la loro progenie).

Quante opportunità perse. Quelle terre desolate ricoperte sarebbero potute essere trasformate in campi coltivabili lavorati dalla gente del posto per nutrire la gente del posto. Quante opportunità perse per le persone di reimparare le manualità e i lavori di casa che il capitalismo industriale ha rubato alle comunità locali. Immaginate appena le comunità autosufficienti e le economie localizzate che si specializzano nello sviluppo della propria energia eolica e solare, che coltivano il loro cibo incontaminato usando metodi naturali, che fanno i propri vestiti e creano i propri edifici.

Un ritorno ad una comunità genuina usando la moderna tecnologia per rendere la vita più facile. Energia pulita che alimenta il trasporto pubblico, le moderne telecomunicazioni usate per il bene pubblico e l’auto-istruzione, piuttosto che usarle solo per sostenere il consumismo tramite shopping online o migliorare il controllo statale della popolazione.

Comunità auto-sufficienti, non controllate, dipendenti o che pagano il prezzo per Big Oil, Big Pharma, Big Retail e Big Banking e l’intrusione devastante e le bravate militari messe in atto attraverso il globo per conto loro. Indipendenti da quelle industrie che vengono dall’Europa all’India nel processo di colonizzazione del mondo e strappano via l’agricoltura ‘locale’ tradizionale, i diritti della terra, i diritti umani, dignità e autosufficienza ancora sotto un’altra bugia, questa volta il ‘progresso’.

Ed in molte di quelle terre desolate urbane dalla ‘terra verde e deliziosa’ dell’Inghilterra, veniamo lasciati con persone senza lavoro che, come una volta la Thatcher ci incoraggiò di essere, diventavano buoni imprenditori del mercato libero rivolgendosi all’economia delle droghe illegali per guadagnarsi da vivere fornendo i loro prodotti per attutire la miseria delle masse.

La prospettiva è sconfortante. Molti giovani che stanno crescendo ora in queste aree non avranno un lavoro, almeno un lavoro significativo di nessun genere. Seguiranno i passi dei loro padri che non avevano un lavoro. Anche loro saranno marchiati e non per colpa loro. Ed inoltre il mantra del sistema moribondo della crescita infinita basata sul consumismo e il bisogno di coinvolgimento in lavori di tipo insignificante che il sistema richiede necessari rimane il Sacro Graal, che è insito in ogni deformazione commerciale della mente, in ogni affermazione cinica di un politico ed in ogni soluzione di un commentatore politico di media mainstream altamente pagato per salvare la nazione.

E’ implicito in ogni giudizio borghese, allusione, la condanna ed insinuazione diretta nei confronti di una persona che non ha un lavoro o non mostra i tratti appropriati del consumo di massa. Essere chiamato ‘chav’ (poveraccio, ndr) in Gran Bretagna significa essere per lo più colpito da un’invettiva di valutazione negativa. Chav rappresenta una demonizzazione alimentata dai media delle parti della classe operaia che c’erano tre decadi fa sacrificate sull’altare del tradimento di Margaret Thatcher. Il ‘povero indegno’ che fin dall’epoca Vittoriana ha urtato le sensibilità amorale, ipocrita delle classi medie e elevate dell’Inghilterra che hanno condotto e supportato il massacro più inimmaginabile nei campi di battaglia globali dell’Impero rispetto a ciascuna delle persone della classe operaia che hanno violato il lamento bigotto riguardante il decoro e la moralità dell’inglese medio.

Ma c’è un’alternativa e rispecchia gli obiettivi una volta dichiarati dall’ambientalista Barry Commoner di sostituire con l’energia verde il combustibile fossile e nucleare, sostituire con i motori elettrici il motore a combustione interna, sostituire con la coltivazione biologica le varietà chimiche e usare più metallo, vetro, legno e carta – riciclabili, rinnovabili e durevoli – invece dei prodotti petrolchimici. Coinvolge anche le proprietà pubbliche dei terreni e il capitale che serve il bene pubblico, piuttosto che gli interessi delle elite.

Se c’è da essere un ‘salvatore della nazione’ (di qualsiasi nazione) allora questo è il punto di partenza. Se c’è da essere la speranza per le terre urbane abbandonate allora questa è la bugia. E se c’è da essere un’alternativa al capitalismo e all’oligarchia, questa deve essere trovata. Ma come suggerisce il testo classico di A.L.Moriton ‘A People’s History of England’ (Una storia della gente d’Inghilterra, ndr), senza nessuno scopo sarà servita su di un piatto una gentilezza delle sanguisughe che ci stanno dissanguando.

In assenza di questo, quale potrebbe essere l’alternativa? Forse un migliaio di città dei dannati dalla ‘consapevolezza’ beatamente inconsapevole e tutto il sonnambulismo che potrebbe già essere il Mac-mantra geneticamente programmato: ‘Patatine con la sua cola, signore?’

COLIN TODHUNTER

Fonte: www.counterpunch.org

Link: http://www.counterpunch.org/2015/03/31/cancer-cola-fries-and-lies/

31.03.2015

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ANNA GRASSO

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