Bravo Renzi, per una volta (pensate Bersani al suo posto)

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La notizia è questa; ma la devo riprendere da Reuters, perché “i grandi media italiani”  l’hanno bucata, come si dice in gergo.

Renzi a Weidmann: si preoccupi dei derivati delle banche tedesche

(Reuters) – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, da New York, ha replicato alle critiche espresse dal presidente Bundesbank Jens Weidmann.  

“Parla molto delle sofferenze delle banche italiane ma lui (Weidmann) ha il problema di centinaia e centinaia di miliardi di derivati, che è un problema che riguarda anche noi, perché se c’è un problema nelle banche tedesche è un problema per tutta l’Europa. Noi non siamo abituati a dare le pagelle agli altri.

“Le regole europee, che spero vengano rispettate anche in Germania dove il surplus commerciale è particolarmente elevato, prevedono espressamente che vi siano specificità in casi eccezionali come quello del terremoto”, ha concluso Renzi.

E’ la risposta al presidente della Bundesbank Jens Weidmann, che intervistato (in ginocchio) da La Stampa  qualche giorno fa, ha dato lezioni di governo all’Italia:  avete già abusato della flessibilità, riducete il debito pubblico, non ve la godete coi tassi zero che vi regala Draghi, perché i tassi saliranno e   voi fallirete.  Quest’ultimo punto  va’ sottolineato: da parecchi mesi Weidmann, in perfetto accordo con Scheuble  (e poi raccontatemi della indipendenza delle banche centrali dai politici) va’  malignando  che il debito pubblico italiano gode indebitamente dei bassi tassi attuati dalla bCE; che l’Italia debba  essere trattata come un paese insolvente. Come la Grecia, l’Italia deve sottoporsi ad amministrazione controllata: “Più sovranità alla UE o accettare le procedure di default”, ci aveva  suggerito malevolmente ad agosto.

http://www.corriere.it/economia/16_agosto_04/weidmann-piu-sovranita-ue-o-si-accettano-procedure-default-447f2a44-59be-11e6-9678-6c5e366d4cd4.shtml

Ora, il nostro debito pubblico è quel che è.

Ma vorrei fosse chiaro:  quando un banchiere centrale esprime stentoreamente dubbi sulla sua sostenibilità, sta compiendo un atto di ostilità da paese nemico, e invitando i mercati a lanciare l’attacco speculativo  contro Roma, ad esigere tassi d’interesse esosi per i nostri titoli pubblici, a farci crollare e riduci appunto come ha ridotto Atene. Con un argomento del tutto falso e pretestuoso, perché oggi i tassi  d’interesse   sono tenuti artificialmente bassi dalla BCE che monetizza i debiti di tutti i membri dell’eurozona, e lo può fare  per un tempo indefinito.

Perché Weidmann lo faccia, lo sa Iddio; temo che sia parte di una strategia tedesca (di Schauble) di uscita dall’euro in modo da incolparne noi, perché altrimenti bisognerebbe concludere che si tratta di sterile invidia e taccagneria,  un fastidio perché secondo i tedeschi, l’Italia approfitta indirettamente  di tassi favorevoli che spetterebbero solo alla Germania…

Il punto è che, come commenta Zero Hedge, “Renzi può aver torto su quasi tutto, ma qui ha ragione”: invece di occuparsi delle finanze italiane, Weidmann si occupi delle “centinaia e centinai di miliardi di derivati”  che sono in pancia alla Deutsche  Bank. E’ quello il suo mestiere, o no?.

Esposizione Deutsche Bank
Esposizione Deutsche Bank

E non è un problema tedescco; è un problema europeo.   Perché, come dovrebbe essere noto, Deutsche Bank ha  emesso derivati per43 trilioni di euro,  mentre    l’intero Pil tedesco ammonta a  3 trilioni, e il Pil di tutta  l’Europa   sta sui 14,6 trilioni, un terzo dell’esposizione della DB in derivati.   Se  la Deutsche   collassa (anzi, non “se” ma “quando” collasserà), volatilizzerà l’intero prodotto lordo tedesco e quello europeo.  I risparmiatori tadeschoi così soddisfatti delle lkoro virtù saranno chiamati a pagareil conto; e non basterà, e dovremo pagarlo noi europei; e non basterà ancora, perché c’è il rischio (Zero Hedge  lo spiega tecnicamente) che Deutsche Bank non sia chiamata ad onorare  il netto, ma il lordo dei derivati che ha emesso…: il triplo del Pil europeo.

E si è visto – dopo che Washington ha imbastito una causa per esigere dalla Deutsche una multa da 14 miliardi di euro – che la   colossale banca tedesca non ha,  nemmeno lontanamente, questi quattrini. “i mercati hanno capito che anche una modesta transazione finale (con gli americani) di 5,5 miliardi di euro lascerebbe la banca gravemente sotto-capitalizzata e con affannosa difficoltà a raccogliere altra liquidità”.

E’ il diversamente intelligente Weidmann a non fare il suo mestiere, e dunque preferisce fare  quello altrui. Renzi ha fatto bene a ricordarglielo.

Certe manifestazioni del governo italiano non sarebbero state nemmeno pensabili senza la benedetta uscita della Gran Bretagna dalla prigione dei popoli.  Ma il rifiuto di Matteo Renzi di partecipare, a Bratislava, alla   molliccia e tristissima conferenza finale a fianco di Merkel e Hollande (due perdenti al tramonto), è un fatto notevole da non sottovalutare:  perché l’Italia è ancor oggi la terza economia dell’eurozona; è un paese fondatore, e grosso. Ma anche perché non è nemmeno possibile immaginare un Mario Monti, o un Bersani  fare altrettanto: quelli vogliono prendere il posto di Renzi per continuare a servire, anzi servire sempre più gli interessi tedeschi e di Hollande, come hanno sempre fatto – servi e traditori. Certo, Renzi non  è un genio  visionario. Chiede di poter fare un po’ di debito per aumentare i consumi, senza un progetto  di vero risanamento economico,  senza una politica industriale Sindrome di Down (forma lieve)

Sindrome di Down (forma lieve)

o di nessun altro tipo.  Ma pensate a chi sarebbe al posto suo, che intelligenze  Bersani, il pugnalatore D’Alema, il Dottor Morte Mario Monti.   E  se si guarda la faccetta smarrita di  Mutti davanti alle batoste elettorali,   la mutria depressa  di Hollande,  e non parliamo della  fisionomia vagamente sindrome di Down di Weidmann, constatiamo che le grandi leadership e  le intelligenze visionarie non sono frequenti nemmeno all’estero. Accontentiamoci.

 

Dopotutto, persino il nostro immane debito pubblico diventa un punto di forza se ce lo giochiamo con improntitudine e  un po’ di arroganza, invece di chiedere elemosine e scodinzolare davanti a Berlino e alle sue austerità demenziali: non so se Renzi ne approfitterà, ma sono sicuro che Bersani e D’Alema non lo farebbero.

Sicchè torno al principio:  a come i grandi media hanno bucato la notizia importante. Di Renzi, sentito a New Yorkk per la plenaria dell’Onu, hanno riportato solo le sciocche assurdità sui migranti che l’Europa non ci aiuta a fermare (“L’Italia farà  da sola”), mentre hanno bucato  la rispostaccia a Weidmann.  Non è che non l’hanno capita. E’ che hanno voluto nasconderla, Corriere e Repubblica, e  telegiornali. Vi chiedete come mai? Se avete visto   con quanta unzione hanno celebrato la dipartita di Ciampi, traditore e massone e distruttore  delle finanze italiane per ordini ricevuti da fuori, vi siete già dati la risposta.

 

Maurizio Blondet

Fonte: www.maurizioblondet.it

Link: http://www.maurizioblondet.it/bravo-renzi-volta-pensate-bersani-al-suo-posto/

20.09.2016

 

Renzi ha fatto bene a non esserci

 

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