ARRIVA L’EURO/TSUNAMI! POVERO RENZINO, EPPURE CE L'AVEVA MESSA TUTTA !

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DI ROSANNA SPADINI

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Nel liquame fangoso della terra di Piddinia, c’è qualche forza misteriosa che negli ultimi anni sta attirando nella voragine della fuffa tutti i premier uno dopo l’altro: prima Monti, poi Letta, poi sembra Renzi (sull’orlo di una crisi da stress adiposo). Si propongono come i salvatori della patria, promettono crescita, benessere e lavoro, poi, dopo aver danneggiato tutti i fondamentali economici del Paese, spariscono nel nulla. Neanche fosse la palude Stigia che risucchia gli accidiosi nell’Inferno di Dante.

Cosa sta succedendo?

Ha cominciato Antonio Polito dalle pagine del quotidiano di Via Solferino, dicendo: “Crescono solo le promesse”, e ricordando quanto affermato da Renzi: “Che la crescita sia 0,4%, 0,8% o 1,5% non cambia niente dal punto di vista della vita quotidiana delle persone”. “In realtà – scrive Polito – la differenza di un punto di crescita è la differenza tra la vita e la morte per l’economia italiana, e dunque anche per le famiglie” (come sono benevolmente sensibili questi rettiliani dei poteri forti!).

Quindi si passa alle bastonate del Fatto Quotidiano, che demoliscono Renzi prima con un editoriale del direttore, Antonio Padellaro, che fa un paragone tra il cantiere stradale permanente delle strade di Roma e quello del premier: “Le strombazzate riforme di Matteo Renzi assomigliano a quegli incasinatissimi cantieri: si blocca il traffico, si dice stiamo lavorando per voi, poi si lascia tutto per aria dando la colpa ai gufi e a chi complotta contro il cambiamento”.
Poi continua a bastonare Marco Travaglio, dicendo di lui che è “l’ultimo guappo di cartone”, immagine spietata, che gli italiani potrebbero “rottamare con largo anticipo sui predecessori” se non porterà risultati concreti (non mi sembra attendibile che gli italiani abbiano questo potere), oltre a confondere presenzialismo con presidenzialismo e imbucarsi nelle feste altrui (dalla partita del cuore alla Costa Concordia al trionfo di Nibali); mentre la riforma del Senato non interesserebbe proprio a nessuno, se non a lui e forse a chi lo ha fatto andare a Palazzo Chigi (il “golpe” interessa sempre a qualcuno, caro Marco …)

Lo stesso Gelli, intervistato dal Fatto nel maggio 2014, si era lasciato andare ad una serie di giudizi sprezzanti: “Verdini mediocre, mentre nel governo ci sono molte giovani donne che lui vedrebbe più volentieri a fare altro” (i “signori” cazzoni e misogini si distinguono sempre e ovunque). “Renzi se mai è un bambinone destinato a durare poco, non un massone.” (Ma scusate, Gelli ha ancora il diritto di formulare analisi politiche via gazzettieri di regime?)

Senza dimenticare Eugenio Scalfari, il fondatore di Repubblica, sempre più ostile verso il premier, bollato addirittura come “Pifferaio che perde tempo mentre il Pil scende, la produzione scende, i consumi scendono, la natalità scende. … Speriamo nella Madia, o nella Boschi, o nella Pinotti, o nella Mogherini. Se il pifferaio suona bene, loro faranno un buon coro, ma se il pifferaio stona, il concertone rischierà di diventare una gazzarra. Il pericolo è questo” (is a joke).

Infine arriva Ferruccio De Bortoli (deve sciacquarsi la coscienza?): Crescita giù, conti pubblici a rischio. Renzi? La rovina dell’Italia, avrebbe confidato ad amici. Comunque il governo Renzi sarà “costretto” a varare in autunno una manovra “lacrime e sangue” da 20 miliardi, cui seguirà la resa sostanziale alla Troika, formata da Commissione Europea, Bce e Fmi, pronta a “mettere le mani nelle tasche degli italiani” anche con un prelievo forzoso dai conti correnti.

Eppure l’avvento di Renzino il Magnifico aveva miseramente sbertucciato Bersani, Letta, Cuperlo, Bindi, Prodi, D’Alema, tutti in una volta sola, da guinness dei primati. Ora però la porca iella si è avventata su di lui, e i gufi se ne stanno seduti sulla sponda del fiume ad aspettare che il cadavere passi sotto il ponte. Ci mancava solo che la carica dei 101 lo mandasse sotto al Senato. Una senatrice del Nuovo Centrodestra è finita in ospedale con una spalla lussata, mentre un suo collega leghista sviene e si riprende solo nell’infermeria di Palazzo Madama. Rottamazione corporale?

Del resto anche il Presidente Pietro Grasso dal suo rispettabile scranno avrebbe detto: “In Aula non sono consentiti i pupazzi!”, quando qualcuno dei grillini aveva esposto un canguro di peluche. Poi è arrivato un messaggio al governo, criptato nel segreto dell’urna: #renzinostaisereno, datti pace, perché il percorso della riforma costituzionale è tutto in salita e i numeri non sono poi così scontati. Ed anche il Presidente Grasso non può fare tutto lui, c’ha provato ad applicare la spudorata regoletta del “canguro” (che non potrebbe applicarsi nella discussione dei progetti di legge costituzionale, secondo l’art. 85-bis), però il gioco delle tre carte non sempre riesce. Ma i veleni dei franchi tiratori da chi provenivano? I cecchini sono quelli del mago Dalemix o degli azzurri di FI? Ma insomma che cosa gli ha fatto Renzino il Magnifico, adorato e venerato fino a qualche tempo fa, a tutti i rettiliani del Regno di Piddinia?

Cominciano a preoccupare anche alcune defezioni ritenute improbabili. Diego Della Valle, amico e grande sostenitore di Matteo, ha sorpreso tutti: «La Costituzione è stata scritta da persone come Einaudi, non facciamola cambiare dall’ultimo arrivato con un gelato in mano. Mi auguro che il governo si occupi delle famiglie italiane». Anche Mister Tod’s è così preoccupato per le famiglie, oppure se l’è presa perché il decreto sulla competitività tocca il treno Ntv? (O si sistema il debito o il treno deraglia)

Diceva Aristofane “L’uomo saggio impara molte cose dai suoi nemici”, quindi Renzino dovrebbe diventare molto saggio, l’elenco degli avversari si allunga ogni giorno.

Insomma non solo i poteri forti lo stanno abbandonando, mentre gli rinfacciano scarsa attenzione all’economia (naturalmente “la loro”), ma anche i tecnici. Pier Carlo Padoan è sempre più preoccupato per la propria credibilità in Europa, tanto che sembra che abbia confessato negli ultimi giorni di aver sbagliato ad accettare di fare il ministro”. “Il quadro dell’economia in Italia e in Europa è meno favorevole di quanto speravamo a inizio dell’anno e la situazione richiede un maggiore sforzo nel sostegno alla crescita e nel consolidamento della finanza pubblica”. (ahahahahah …)
Se ne va anche Carlo Cottarelli, commissario alla spending review, che con lui in realtà non aveva mai legato, accusato di aver fatto tagli alla spesa troppo timidi e poco pragmatici. A sua volta Cottarelli si è lamentato, sempre con il suo staff, che il governo non fosse intervenuto a sufficienza sulla spesa sanitaria, su quella previdenziale, e sull’accorpamento delle forze dell’ordine a cominciare da Polizia e Carabinieri.

Poi dopo i più rinomati gazzettieri del paese, dopo i poteri forti, e i tecnici del governo, arrivano anche i poteri esteri. Larry Fink, il gran capo del fondo Black Rock, la più grande società di investimenti e asset management del pianeta, dice:“Renzi deve avere più coraggio per riformare il Paese, come ha promesso”. Insomma, BlackRock nei mesi scorsi ha puntato molto sul nostro Paese e ha in tasca il 5,2% di Unicredit, il 5% di Intesa Sanpaolo, il 3,2% di Montepaschi, il 6,8% di Banco Popolare e robusti pacchetti di Telecom e altri gruppi quotati. Che il Grande Capitale batta il tempo a Pittibimbo è indicativo.

Se non bastasse arriva un altro segnale da chi maneggia miliardi di dollari in giro per il globo, il finanziere George Soros, un altro che ha scommesso pesantemente sull’Italia renziana, è tra i firmatari di un duro appello, pubblicato su un quotidiano berlinese, che chiede per l’Europa un “Mister Pesc” forte ed esperto (la Moscerini è troppo hymenoptera). La povera ministra insomma non piace a nessuno, né a zia Angie, né a Hollande, e neppure a Jean-Claude Junker. Troppo bolscevica per i loro gusti. Alla fine a Renzino sembrano essere rimasti solo due amici: il Colle e il 40,8% degli elettori italiani. Quanto basta per procedere nei prossimi massacri sociali. 

Ma dunque che cosa vogliono ancora questi fottuti poteri fortissimi? Non hanno capito che prima di poter accontentare le loro voraci urgenze, occorre prendere delle precauzioni, quindi serve un Senato non elettivo con consiglieri regionali nominati dai partiti, inquisiti e dotati di immunità eterna, preda della casta corrotta e ladrona, ed una legge elettorale ignobile, assolutamente antidemocratica che riduce le elezioni ad una farsa ed elimina fisicamente le opposizioni. Occorre insomma neutralizzare le ultime difese democratiche garantite dalla Costituzione, poi finalmente le élites finanziarie di tutto il globo potranno cibarsi direttamente dei gioielli di famiglia e sfruttare manodopera italiana a prezzi stracciati.

Che cosa poteva fare di più questo povero ragazzo? Ha avuto pochi mesi a disposizione per galvanizzare l’economia! La vera macelleria sociale arriverà adesso. Neoliberismo allo stato puro: continuare a tagliare la spesa, ben sapendo che le misure restrittive avranno un effetto recessivo, che la spending review distrugge la domanda interna e manda in crisi il settore privato, che fa calare ulteriormente il gettito fiscale e quindi fa esplodere ulteriormente il debito pubblico; varare definitivamente il Jobs Act per precarizzare a vita il lavoro delle giovani generazioni; continuare ad imporre tasse e balzelli medievali che strozzano ulteriormente la domanda aggregata.

In definitiva Renzino il Magnifico ce l’ha messa tutta per accontentare i burattinai del “Nuovo Ordine Mondiale”! Ma quegli squali ingrati e assatanati di sangue non si accontentano mai. Dategli ancora un po’ di tempo ! Lo so, avete fretta, perché ormai non è più possibile nascondere la polvere sotto il tappeto, sta arrivando l’euro/tsunami, e voi come farete a giustificare l’ennesima bufala?

Rosanna Spadini

Fonte: www.comedomchisciotte.org

3.08.2014

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