ANGELA MERKEL: LA “DAMA DI FERRO” E IL NEONAZISMO

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DI CARLOS SANTA MARÍA

Actualidad.rt.com

Ci sono personaggi intoccabili e inattaccabili nella politica neoliberale europea?

I leader dalle idee neonaziste sono esempi di trasparenza?

La Merkel sta dirigendo il castigo della UE contro la Russia?

Dopo aver appreso che diversi paesi dell’Unione europea, ipocriti all’estremo, acquistano petrolio estratto da Siria e Iraq per lo Stato islamico, la cosa comunque è stata poi anche confermata all’inizio di settembre dall’ambasciatore dell’UE in Iraq Jana Hybaskova, le indagini sul comportamento dei loro leader sono divenute una priorità.

Tuttavia è da notare che nelle analisi internazionali esiste un timore immenso da parte dei giornalisti ad indagare le azioni di dirigenti apparentemente senza difetti, leader perfetti nelle loro performance sociali, che rappresentano il potere assoluto… fino a quando non si scopre l’occulto, i perversi interessi particolari, inclusa l’infedeltà e l’inganno della fiducia nazionale.

Pertanto è importante analizzare il possibile ruolo di Angela Merkel come un’autorità in grado di svolgere un ruolo spesso in contrasto con l’etica sociale e le politiche di equità, perché consente di normalizzare delle leadership inaffidabili ma che apparentemente possono sembrare forti.

In primo luogo l’affermazione della Cancelliera, in un tono di arroganza politica, che dice di non riconoscere le elezioni nel Donbàs, dove si trovano le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, è prendersi una facoltà che nessuno le ha concesso e che si auto attribuisce in proporzione al potere posseduto sul pianeta perché, dal punto di vista della sua retorica vi è un argomento piuttosto debole. Dire che sono state delle elezioni illegittime e che i leader europei sono uniti in questa affermazione è una grave incoerenza. Già il fatto che le leadership delle Repubbliche del Popolo abbiano comunicato che non gli fa “né caldo né freddo” ciò che dicono Kiev e l’Unione europea è simbolo di una posizione abbastanza solida da parte degli indipendentisti e dimostra la dignità di un popolo. La contraddizione è che i paesi sovrani sanno che il governo Merkel è stato uno dei principali promotori del rovesciamento ottenuto con un colpo di stato ai danni del presidente legalmente eletto Viktor Yanukovich, con massacri e genocidi come quelli ottenuti attraverso l’incendio del Sindacato dei lavoratori la cui vigliaccheria era evidente contro persone inermi. Questo non lo ha considerato illegale la Cancelliera, violando così le norme etiche più elementari per le quali parlare di illegittimità in Donbas e legalizzare o nascondere il genocidio è assurdo. I nazisti usavano questa tattica invasiva che è stata ora riprodotta nel sud-est ucraino.

In secondo luogo, dopo che è stato screditato il rapporto tedesco sull’incidente del Boeing MH17 dagli olandesi (incaricati delle indagini), che incolpava gli indipendendentisti dell’Ucraina, presumibilmente sostenuti dalla Russia, si mostra chiaramente come il governo teutonico sia inaffidabile e intenzionale nel suo tentativo di indebolire tutte le nazioni con una scelta veramente democratica. La Cancelliera ha tutta la documentazione che condanna in modo chiaro Kiev e, nonostante questo, insiste nella menzogna di fronte alla comunità internazionale.
Questo lascia evidenti dubbi sulla reale difesa della democrazia e il comportamento privato in politica dove da incontri personali si decidono le azioni da intraprendere.

In terzo luogo, sempre più voci invitano l’UE a cambiare politica economica, allentare l’austerità in favore di nuove misure per promuovere la crescita, voci subito placate dalla stampa di regime. Così il classico discorso europeista, secondo il quale queste misure sono assolutamente necessarie, pur lavorando in modo efficace condannerà milioni di persone alla morte sul lavoro o al suicidio, come in Grecia, tutto ciò indica chiaramente una politica di sottomissione, senza possibilità di manifestazioni per le repressioni che implicano.
La minaccia di aumentare le misure di austerità, le stesse che hanno portato conflitti in diverse nazioni delle quali oggi la Spagna è un esempio vivente (anche se le vere cifre sull’insoddisfazione sono nascoste), confermano che l’applicazione del programma di riduzione del benessere ha causato in molte nazioni l’aumento della disoccupazione e della crisi sociale, come in Italia e in Francia, tra gli altri, essendo recente la mobilitazione a Roma per protestare contro la riforma del lavoro che minaccia la vita dei cittadini.

In quarto luogo, al giorno d’oggi la Germania è il più importante pilastro del sistema politico statunitense nel mondo, rendendola apparentemente indipendente ma in realtà in pieno coordinamento e coerenza con l’attore principale. Il fatto della denuncia di spionaggio del paese contro la NSA e il semplice disgusto del governo teutonico senza difendere conseguentemente l’attacco al suo paese, indica una falsa azione per calmare l’opinione pubblica perchè in segreto è l’attore forte della politica nell’Unione europea e il più importante socio nell’adottare punizioni contro nazioni sovrane come l’Iran o la Russia.

Sicuramente nel campo socio-economico, fino ad ora, non si è visto un crollo della struttura, ma dobbiamo anche denunciare il silenzio riguardo la realtà interna che non è sicuramente messa a nudo dalla stampa internazionale.

In quinto luogo è essenziale ricordare che un governante tradisce il suo popolo se lo guida attraverso un sentiero che colpisce gravemente la sua stabilità, quando è soggetto a spionaggio e non difende la sicurezza della sua nazione (anzi, accettandolo pure), o seguire dei modelli che sono causa di crisi interne. Le sanzioni delle quali la Merkel è leader, pubblico o velato, indicano un continuo percorso di presunzione riguardo la propria economia e interdipendenza, dove un vasto settore ritiene che la sicurezza nel lavoro, l’istruzione, lo sport e la salute fossero ampiamente superiori nella Repubblica democratica tedesca, con livelli oggi irraggiungibili dalla ex Repubblica Federale tedesca.

Uno dei casi emblematici di pressione senza comprendere gli effetti devastanti che ciò comporta è stata l’unione di tre apparati altamente avari ed eccessivamente desiderosi di beni e ricchezze, come sono la Commissione Europea (CE), la Banca Centrale Europea (BCE) e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) che continuano ad ordinare alla Grecia di pagare come fossero suoi i debiti. Tuttavia, lo stesso presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, ha criticato Angela Merkel per affrontare la crisi con risposte improvvisate e senza percezione. Tuttavia, con una forma di autoritarismo classico continua con le sue frustranti risposte.

Forse quello che è accaduto porterà la Germania a favorirsi della crisi dell’euro, riducendo così le perdite rispetto agli altri “soci”, questo aumenterà anche la sua competitività sui mercati globali. Naturalmente riguardo le perdite multinazionali e banche non saranno toccati in nessuno di questi paesi.

La questione delicata è che alcuni analisti hanno ritenuto che le politiche autoritarie per la nazione teutonica possono portare a fratture interne propizie alla crescita di forze neo naziste, le quali sono molto radicate, anche se non lo mostrano pubblicamente per non minare il suo potere, quindi, si violerebbe la lealtà o la fedeltà che invece devono essere salvaguardate dalla cittadinanza per preservarla dalle condizioni favorevoli a una rinascita delle correnti violente. Cioè la Germania dovrebbe essere un modello per gli altri Stati sia di democrazia che di umanità, di conseguenza, nella tutela dei diritti umani e delle libertà come un paese di giustizia.

Considerazioni riflessive

Il neonazismo è l’espressione autorevole di una politica di sterminio dei popoli attraverso misure economiche, militari e sociali che violano anche i loro diritti politici, creando masse spaventate che non alzano la voce per non mettere a rischio la loro sicurezza. Il controllo della polizia segreta in una nazione dove essere attivista è già considerato un pericolo pubblico dimostra che la forma è cambiata ma la filosofia della discriminazione continua ad essere simile. Tendenze anti immigrati, razziste, in cui si respinge con veemenza il contratto base dei lavoratori di livello minimo (sebbene venga utilizzato per le attività che i cittadini non possono svolgere date le sue “condizioni naturali”), è una chiara dimostrazione di un profilo discriminatorio.

Se mettiamo insieme la loro occulta posizione nel castigare o minacciare tutte le nazioni sovrane impugnando una spada come strumento di controllo è chiaro che il dialogo e l’equità non sono i benvenuti.

In entrambe le politiche interne, diversi esperti hanno convenuto che il governo tedesco sta per essere condotto attraverso un percorso senza un ritorno praticabile, non porterà il paese verso un conflitto immediato ma mette però in contraddizione aziende e imprenditori con le sanzioni nei confronti della Russia e le sue prospettive verso la Cina, appoggiando una politica estera di confronto dopo due guerre mondiali, portando tutto ad uno scenario di conflitto.
Nessuno osa toccare la cancelliera Angela Merkel, dato che l’impero mediatico l’ha eletta a modello di autorità e d’imparzialità, quando in realtà è vero il contrario, soprattutto non possiede autonomia e si lascia facilmente guidare dalla politica di regime statunitense dove esercitare pressione psicologica sui difensori dei diritti umani (Hensel-Dmitrij Adamov) è un fatto liberamente eseguito.

Secondo il giornalista Carlos Elordi: “Alcune importanti aziende tedesche hanno espresso la loro preoccupazione perchè la crisi e l’atteggiamento di Berlino stanno configurando un panorama europeo dove ancora una volta, come nei momenti peggiori del ventesimo secolo, la Germania resta sola e contro tutta l’Europa. Ma queste opinioni non sembrano commuovere Angela Merkel che, tra l’altro, sa anche che i suoi più grandi rivali elettorali, i socialdemocratici e verdi, così come i principali organi di comunicazione, condividono la sua politica europea.”

Molto poco si sa nel mondo, a causa dello stretto controllo mediatico, dei problemi tedeschi come, tanto per fare un esempio, nel settore del trasporto aereo dove non è decollato nemmeno un aereo di Lufthansa, a causa di uno sciopero del personale di terra che chiede un aumento salariale del 5,2%, chiedono una negoziazione sul pensionamento anticipato per mantenere i suoi attuali pagamenti di pensione temporanei che hanno permesso ai loro capitani di smettere di lavorare a partire dai 55 anni con il 60% del loro stipendio base. Analogamente, l’esigenza di un adattamento superiore al 6% dei lavoratori delle poste che proseguono il loro sciopero ad intermittenza o dei metalmeccanici che si son fermati per sostenere la loro richiesta del 5,5%, cifra che in alcuni paesi dell’America latina è considerata “inflazionistica”, risultato prodotto dal rigore. Si noti che, di fronte l’attuale avviso di sciopero del Sindacato dei Macchinisti (GDL), il sentimento di malessere diventa pubblico e quindi la Confederazione dell’Industria tedesca ha avvertito del “comportamento esagerato” della GDL definendolo irresponsabile per l’enorme danno economico che causa, mentre la Camera di Industria e Commercio l’ha identificato come un “veleno per la Germania,” mostrando l’aspetto “democratico” del regime.

Sembra che l’auto considerarsi una “Lady di ferro”, a imitazione di Margaret Thatcher, non abbia provocato l’effetto previsto perchè l’Unione europea sta subendo gravi problemi locali, l’autorità si sta fratturando nonostante la propaganda dei media nasconda la realtà. L’incoerenza nella politica internazionale, seguendo gli ordini del complesso militare-finanziario, la pone al terzo posto di comando (dopo Barak Obama e queste compagnie), davanti ovviamente a David Cameron e Francois Hollande, i più vicini.

E’ chiaro che il “pugno di ferro” della Merkel, contro ogni dialogo di equità internazionale e meccanismi opposti alla dittatura, conferma il suo sostegno alle tendenze neo-naziste che hanno dato origine al nuovo governo ucraino e dando il proprio sostegno alle azioni terroriste in Siria e Iraq. Da qui il “disagio” della Cancelliera poichè una parte capitalista tedesca gli chiede di porre fine alle sanzioni nei confronti della Russia, perché colpiti molto più del previsto, in disaccordo con la sequenza di posizioni apertamente ostili alla realtà.

Per fortuna l’importante elezione di Dilma Rousseff fa ben sperare al pianeta di fronte a questa scarna politica contraria alla vera democrazia. Sembra che la chiara posizione della Siria, Iran, Russia e Cina, oltre a diverse nazioni dell’America Latina, di non lasciare che le minacce abbiano effetto e proponendo una resistenza dignitosa, stia creando un nuovo modello di mondo che la popolazione umana ormai chiede con urgenza. E a conferma di quanto abbiamo detto riguardo la possibilità che si verifichi uno sconvolgimento sociale in America, l’economista Martin Armstrong avverte che è possibile una grave rivolta a causa della crescente disuguaglianza economica, forse un’altra primavera araba, anche se questa volta sarà legittima. Possono sorgere anche delle domande, cosa dirà la democratica Unione Europea del trionfo catalano.

Il nuovo ciclo di “sanzioni” annunciate dall’Unione europea per la Russia, per rispettare le elezioni in Donbas, chiarisce che la politica autoritaria e discriminante è sulla buona strada ed esemplifica l’ideologia unilaterale. Pertanto, di fronte ad un governo messicano che usa il crimine come risposta alle esigenze di libertà e non “scopre” i veri autori pur avendoli lì davanti ai suoi occhi, la somiglianza nel modo in cui i leader euro-americani hanno trattato la strage del Boeing MH17, l’assassinio a Gaza e in Ucraina, tra molti altri, conferma che il neonazismo è in piena espansione e deve essere fermato per consentire che la parte buona dell’umanità possa continuare il suo percorso di sviluppo verso una vera società del futuro.

CARLOS SANTA MARÍA

Fonte: actualidad.rt.com

Link: http://actualidad.rt.com/expertos/carlos-santa-maria/view/146892-angela-merkel-dama-hierro-neonazismo

13.11.2014

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIANLUCA MARTIN

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