8 CITTA' CHE HANNO SOSTITUITO IL COLUMBUS DAY CON L'INDIGENOUS PEOPLES DAY

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DI CLAIRE BERNISH

theantimedia.org

Mentre sale la tensione sulla scena internazionale, otto città statunitensi, nel giro di due mesi, hanno abolito una festa federale che da tempo insulta e offende la popolazione indigena locale ed altri ancora – il Columbus Day – ma questo non è tutto. Queste otto città (di cui tre solo la settimana scorsa) hanno voluto sostituire la festa del 12 Ottobre con una nuova che da tempo attende di essere celebrata: l’Indigenous Peoples Day.

Ecco come queste città statunitensi hanno deciso che l’imperialismo brutale non può più essere considerato una festa da onorare:

1. Albuquerque, New Mexico

In una dichiarazione ufficiale sulla conversione del secondo lunedì di Ottobre in Indigenous Peoples’ Day, la città si è impegnata a “fare luce con dati storici più accurati sulla scoperta degli Stati Uniti d’America” riconoscendo “l’avvenuta occupazione delle terre degli indigeni del New Mexico per la costruzione della nostra città”. Quest’anno, la città di Albuquerque sta incoraggiando aziende e individui a “riflettere sui conflitti attuali” delle popolazioni native, e a “festeggiare il contributo di queste popolazioni attraverso le loro radici e valori culturali”.

2. Lawrence, Kansas

Gli studenti della Haskell University — che rappresentavano 151 nazioni tribali – hanno tentato fin dai primi di Settembre di promuovere l’ istituzione dell’ Indigenous Peoples’ Day. I loro sforzi, alla fine, non sono stati vani e il 6 Ottobre scorso, durante un consiglio comunale, il Sindaco Mike Amyx ha fatto l’annuncio ufficiale, allo scopo di onorare e rispettare il fatto che “la città di Lawrence è stata fondata sui territori dei popoli Kansa e Osaga” e che “il contributo intellettuale, spirituale e culturale di queste popolazioni indigene ha molto contribuito a costruire il carattere della Città di Lawrence.”

Il Presidente del Senato Studentesco delle Nazioni Indiane della Haskell University, Christopher Sindone, ha definito questa misura un passo importante verso l’unità. Esprimendo sorpresa, ha detto: “Una tale decisione da parte loro, come città, noi qui ad Haskell la consideriamo il giusto riconoscimento di 180 anni di resistenza da parte dei Nativi Americani”.

3. Portland, Oregon

Il Consiglio Comunale di Portland, la settimana scorsa, ha annunciato il raggiungimento, dopo quasi sessant’anni, di un importante traguardo da parte dei leader tribali: invece di un Columbus Day, una delibera della città ha stabilito che da ora in poi il 12 Ottobre sarà dedicato all’ Indigenous Peoples Day. In un’ intervista trasmessa da un canale locale – KOIN-6 – il presidente delle Tribù Confederate del Grand Ronde, Reyn Leno, ha commentato così questa importante decisione simbolica:

Siamo qui da migliaia e migliaia di anni e siamo sempre stati timidi nel raccontare la nostra storia. Credo che questo atteggiamento abbia creato una certa curiosità nella gente che vuole conoscere la nostra storia. Noi ci siamo molto impegnati a raccontarla e a raccontare quella dei nativi americani. E’ un passo avanti verso il nostro pieno riconoscimento. Si potranno versare fiumi di cemento, sabbia e sassi: sotto ci saranno sempre le terre dove i nostri antenati hanno posato i loro passi.”

4. St. Paul, Minnesota

In Agosto scorso, il Consiglio Comunale di St. Paul ha approvato una risoluzione che intende “riaffermare l’impegno nella promozione del benessere e dello sviluppo delle comunità Indiane e indigene Americane della Città di St. Paul” sostituendo la festa del Columbus Day, che si celebra tradizionalmente il secondo lunedì di Ottobre, con quella dell’ Indigenous Peoples Day.

Usando un linguaggio molto simile a quello delle decisioni adottate dalle altre città statunitensi, i funzionari cittadini di St. Paul riconoscono che la città è stata costruita “sulle terre natie dei popolo Dakota” e che “le nazioni indigene vivono in questa terra da tempo immemore”.

5. Bexar County, Texas

Martedì della scorsa settimana, i Commissari della Contea di Bexar hanno deliberato di denominare la festa del 12 Ottobre “Indigenous Peoples’ Day” – un passo importante nella storia dei nativi americani che recentemente hanno contribuito a far attribuire alle Missioni di San Antonio il titolo di patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO.

Il Consigliere Comunale Ray Saldaña e l’avvocato indigeno Antonio Diaz stanno lavorando insieme ad una richiesta formale per far estendere la stessa decisione anche alla Città di San Antonio.

6. Anadarko, Oklahoma

“La città di Anadarko sostiene con fermezza la proposta che l’ Indigenous Peoples Day diventi un’opportunità per celebrare le tradizioni e i valori dei popoli indigeni della nostra regione,” ha affermato il Sindaco Kyle Eastwood
nel corso di una riunione di metà Settembre dell’Assemblea Comunale della Città di Anadarko. Apache, Choctaw, Delaware, Wichita, leader ed esponenti di altre tribù affiliate erano presenti alla lettura della proclamazione ufficiale della sostituzione del Columbus Day con l’ Indigenous Peoples Day — proposta fatta originariamente dal Direttore Esecutivo della Camera di Commercio e membro della Nazione Choctaw David Scott.

“Possiamo imparare dal passato solo se conosciamo i fatti,” ha detto Eastwood. “Spero che questo passo sia l’inizio di un reale apprendimento della storia per quanto riguarda il ruolo che la gente indigena ha svolto e svolge nella costruzione di questo meraviglioso paese.”

Ha aggiunto che questa era anche un’opportunità per mettere da parte le divergenze del passato, perché: “Anadarko funziona bene quando lavoriamo insieme”

7. Olympia, Washington

Al posto delle contestate celebrazioni del Columbus Day del secondo lunedì di Ottobre, anche la città di Olympia festeggerà l’ Indigenous Peoples Day, in risposta ad una petizione presentata nell’Ottobre del 2014. Alla manifestazione del 17 Agosto scorso tenutasi all’ Heritage Park, rappresentanti delle nazioni Squaxin, Nisqually, Quileute, and Quinault Nations hanno parlato e intonato insieme canti tradizionali davanti a centocinquanta persone intervenute per sostenere la misura.

L’annuncio ufficiale del Sindaco Stephen Buxbaum, letta dal Sindaco pro-tempore Nathaniel James, conteneva anche l’invito a tutta la cittadinanza ad essere parte attiva per combattere il razzismo sistemico statunitense verso gli indigeni, che porta con sé povertà, disuguaglianze economiche, sanitarie ed educative e mina la stabilità sociale.”

L’Indigenous Peoples Day intende celebrare il contributo e l’influenza sulla città di Olympia da parte delle nazioni tribali Squaxin, Nisqually, Quinault, Puyallup, Chehalis, Suquamish e Duwamish.

La città di Olympia non riconosce e non festeggia più il Columbus Day.

8. Alpena, Michigan

Agli inizi di Settembre, il sindaco di Alpena, Matt Waligora, ha dichiarato ufficialmente che il 12 Ottobre da ora in poi sarebbe stato chiamato Indigenous Peoples Day, allo scopo di promuovere un rapporto produttivo basato su fiducia e rispetto reciproco tra la città, la Tribù dei Saginaw Chippewa Tribe e tutti gli indigeni che abitano nella regione.

L’annuncio ufficiale sarebbe stato letto durante le celebrazioni per il contributo culturale e sociale apportato dalle popolazioni indigene all’area, celebrazioni che hanno soppiantato in modo stabile dal 9 al 12 ottobre quello che fino a oggi si chiamava ‘weekend del Columbus Day’.

* * *

Queste otto città si aggiungono a Minneapolis e Seattle nell’istituzione ufficiale di un Indigenous Peoples Day. Anche Oklahoma City ha tentato di approvare la stessa misura lo scorso Settembre, ma senza successo; ci avrebbe sicuramente riprovato il 13 Ottobre, il giorno dopo il Columbus Day di quest’anno.

* * *

Claire Bernish

Fonte: http://theantimedia.org

Link: http://theantimedia.org/8-cities-that-finally-removed-columbus-from-columbus-day/

12.10.2015

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63

NELLA FOTO: Nel frattempo a Detroit, qualcuno conficca un’ascia nella fronte della statua di Cristoforo Colombo (completa di sangue finto che cola…)

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