DI EUFEMISMO IN EUFEMISMO

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DI PANAGIOTIS GRIGORIOU
greekcrisis.fr
Le nostre spiagge si svuotano un poco. Prime piogge, temporali e già ci sono inondazioni. Fine di stagione. Cinque morti nel Peloponneso, tempo definito implacabile a causa dell’abituale superficialità degli umani. E dappertutto in Grecia, la vita – come talvolta si usa dire – non sarà più come quella di prima, tale è la convinzione ormai largamente condivisa: “il peggio del peggio ci attende nella nostra società” crede di sapere Katerina, amica e (ancora e per il momento) vice presidente della regione dell’Attica con delega agli affari sociali. Battaglia persa in anticipo, a mio modesto parere.
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Fine stagione, Spiaggia dell’Attica (set 2016)

Gli affari così detti sociali passeranno di eufemismo in eufemismo, i comuni mortali si dibattono nei loro problemi finanziari, con l’angoscia di vedersi sparire definitivamente dall’economia reale, e così dall’esistenza… che ci resti almeno la luce elettrica.

Basta, per esempio, osservare (e soprattutto vivere) una giornata agli sportelli delle Società Elettrica (DEI) con il “suo” così largo pubblico, furioso e sempre sul punto di esplodere. Dopo l’arrivo della crisi e quindi della Troika in Grecia, la bolletta elettrica è considerevolmente aumentata, fino a diventare insopportabile; ciò a causa dall’aggiungersi di numerose altre tasse (come il ns. Canone Rai; ndt), degli aumenti delle tariffe e degli altri costi e prelievi diversi che via via sono apparsi nelle fatture

Ciò che i Greci non sempre sanno è che questi … altri costi così fatturati in realtà tentano di coprire le perdite che la DEI subisce a causa del moltiplicarsi degli allacciamenti abusivi alla propria rete. Il fenomeno ha proporzioni mai viste: secondo i dati resi pubblici dalla DEI e ripresi da tutta la stampa, più di 5500 casi sono stati registrati nei primi sei mesi dell’anno, contro gli 8500 d tutto il 2015.

Lunghe attese agli sportelli della Società Elettrica, Atene.
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Uffici fuori servizio, Società Elettrica, Atene.
Intero piano … fuori servizio, Società Elettrica, Atene 2016

Gli agenti della DEI registrano ogni mese circa 1000 nuovi casi di allacciamenti illegali e pericolosi (si conta già un certo numero di morti fulminati tra … gli interessati); nell’elenco di coloro che che hanno fatto ricorso a questa pratica si trovano, sorprendentemente, hotel, ristoranti, negozi, interi stabili e, ovviamente, numerose abitazioni. E quando gli agenti si recano sul posto, i loro tentativi di ripristinare l’uso dei contatori si rivelano piuttosto rischiosi, e si svolgono tra minacce e rumoreggiamenti; di qui, forse, l’interesse ad installare in futuro i contatori Linky (oggi in uso in Francia), che consentono di porre in atto interruzioni e riprese di servizio a distanza!

All’inizio di settembre, il padrone di una taverna alla periferia di Atene ha persino aperto il fuoco contro la vettura della DEI e gli agenti sono fuggiti nel commissariato del quartiere. Per evitare di essere colto in flagrante, lo sparatore si è dato alla fuga.

L’elettricità non arriva decisamente più come prima, in Grecia, poichè alle migliaia di allacciamenti abusivi, si aggiungono le bollette impagate, che ammontano ormai a quasi tre miliardi di euro. Per fronteggiare il problema, la DEI rinnova di continuo dei “piani di rientro” che scaglionano su vari mesi i pagamenti non effettuati, ma con l’obbligo di non rinviare più nemmeno di un giorno i pagamenti futuri. Tutto un programma, non c’è che dire. Sui muri di una sede della DEI ad Atene, una scritta dice “puoi mandarmi tutte le fatture che vuoi, ma non ti darò mai quei 492 euro”. Preciso, quantomeno.

 

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Non ti darò mai quei 492 euro. Società Elettrica, Atene, settembre 2016
Società Elettrica, Atene
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Piano fuori servizio. Società Elettrica, Atene

Ed ecco che, con la recrudescenza della violenza “memorandica” (dovuta al memorandum ndt) sulla società greca con la complicità degli pseudo-governanti greci (in testa quello di Syriza) gli uffici della Società Elettrica sono presi d’assalto dal pubblico e le domande di scaglionamento dei debiti elettrici si contano a centinaia di migliaia, a cui si aggiungono i reclami, le contestazioni e, a dirla tutta un diffuso, profondo, senso di averne abbastanza in generale di questo destino, come un continuo lamento di sottofondo.

Gli sfortunati beneficiari della corrente elettrica in Grecia devono ancora recarsi sul posto, molto presto al mattino, e ritirare il loro ticket all’ingresso, già sapendo che dovranno attendere dalle quattro alle cinque ore nel salone, prima che arrivi il fatidico momento. Scossi dalla crisi, i greci si scuotono l’un l’altro nelle file e l’ambiente diventa invivibile. Gli impiegati della DEI sono apertamente insultati, insieme ai politici, e, visto che ormai sono la metà di quanti erano in passato, il lavoro non gli manca.

Escursione al monastero – pasto gratis. Atene. Settembre 2016

Ma c’è di peggio. Visitando un poco il palazzo della Società, l’osservatore interessato constaterà con stupore che si tratta per lo più di un immobile vuoto e in stato di abbandono, con esclusione del piano terreno, per le progressive riduzioni del personale.

“E’ come durante l’altra occupazione tedesca, che mia madre mi raccontava, ci riducono allo stato di bestie per umiliarci” urla a pieni polmoni una signora anziana, a cui un giovane replica subito “bisogna prendersela con i politici, che ci hanno tradito per riempirsi le tasche, Tsipras compreso. Da lustri abbiamo sbagliato a votare in loro favore. Dovremo… toglierli di mezzo a un certo punto, non c’è una strada diversa.” Un’altra donna si alza bruscamente e prende la parola “No, aspettate, per una volta ragioniamo secondo logica, votiamo a favore di Koulis (Mitsotakis – Nuova Democrazia, il partito al governo prima di Tsipras) non perchè faccia nessun miracolo, ma solo perchè ci levi di mezzo la banda Tsipras, perchè è da lì che dobbiamo cominciare.”

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Ristorante fallito, Atene 2016
– Il soldato greco, giocoforza eroe del passato
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Dispositivo antifurto… sul miele greco, Atene 2016

Ma una buona parte dell’assemblea popolare improvvisata non la pensa allo stesso modo. “Sbarazzarsi sì, ma non per metterci Koulis” replica un signore anziano. I toni si alzano, l’aria è elettrica… è il caso di dire. Alcuni impiegati gridano a loro volta “Silenzio, state zitti, non è un bar, non possiamo lavorare in queste condizioni e così perdiamo tempo, il vostro tempo”.

Torna il silenzio, per un poco. Poi il frastuono ricomincia… basta un’osservazione lanciata in aria come un missile agli inizi dell’era spaziale. Alcuni alla fine decidono di abbandonare la sala, per tornare un paio di ore più tardi, quando sarà il loro turno. Dopo essere usciti, andranno a prendere un caffè, osservando i palazzi abbandonati del quartiere, attardandosi forse davanti a una statua di un soldato, eroe necessariamente preso da qualche guerra del passato. Alcuni si spingeranno al discount dell’angolo per comprarsi un po’ di pasta, miele e pomodori, notando che alcune marche di miele, dolcezze autoctone, sono ormai anch’esse dotate di dispositivi antitaccheggio,

Tornando alla … realtà elettrica, essi si accorgono talvolta che il loro turno è passato e molti altri dopo di loro sono stati già chiamati. Allora gridano, protestano, insistono con l’obiettivo di riprendersi il loro posto in questo inferno. Gli impiegati tentano invano di spiegargli che, una volta passato il numero, bisogna tornare il giorno dopo, ma non c’è niente da fare. Insistono e gli insulti sono spesso la chiave per risolvere gli alterchi. Tempo così presente. Umiliazioni.

Manifestanti a Salonicco, 10 settembre, stampa greca
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Tsipras e un cittadino imbarazzante. Salonicco, 10 settembre
Vergogna, bastardi. Manifestazione a Salonicco, 10 settembre
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venerdì 9 settembre ad Atene… incontri.

Sabato 10 settembre Alexis Tsipras ha inaugurato la fiera commerciale (annuale) di Salonicco con un discorso di politica economica nello stile “il paese volta pagina, la crescita ritornerà nel 2018” abbellito da falsi giubbotti di salvataggio lanciati ai naufraghi della crisi tipo “I debiti pregressi (le tasse non versate) dei lavoratori autonomi verso le loro casse di assistenza e di previdenza saranno congelati senza essere cancellati, però, a condizione di pagare le tasse da qui in poi. E tutto il paese ne ride.

Circa ventimila persone hanno manifestato a Salonicco, in occasione della festa governativa (e di quella dei capi dell’opposizione, Mitsotakis, mentre quelli del Pasok non hanno partecipato alla pantomima dei coscienziosi pseudo-democratici). “Vergogna, bastardi” si poteva leggere sul cartello che una donna brandiva senza farsi soverchie illusioni, parafrasi di una espressione presa da Omero, vecchia come il mondo.

Un uomo ha cercato di avvicinarsi a Tsipras durante il discorso, gridandogli tutta la sua indignazione, allontanato subito dal servizio d’ordine. I media greci hanno mostrato ripetutamente le immagini della scena, con uno Tsipras interamente incarnato nella sua stessa pantomima di marionetta sorridente, persino di fronte a una vittima della sua politica che, con tutta evidenza, deve provenire da qualche altro sistema di galassie…
Comunque più di cinquemila poliziotti ed altre forze dell’ordine sono state mobilitate a Salonicco la sicurezza dei politicanti, ormai svuotati di qualsiasi contenuto politico e, a maggior ragione, democratico.

Accecamenti del giorno. Turista a Capo Sunio , settembre 2016
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Accecamenti del giorno. Turista a Capo Sunio , settembre 2016
Prima pioggia esitante. Capo Sunio 2016

La misura è colma, il nostro regime (e sistema) politico è ormai svuotato di ogni senso. Prime piogge e, nel frattempo i greci ridono del titolo riportato sulla stampa “Riunione al vertice dei dirigenti dei paesi mediterranei dell’area Euro” tenutosi ad Atene il 9 settembre ed aperto da Alexis Tsipras con “l’amabile partecipazione del morto vivente della politica francese” (la definizione è di un editorialista della stampa Greca – Kathimerini 11/9). Il caso ha voluto che io abbia assistito, in qualità di guidatore imbottigliato nel traffico, alla corsa delle limousines ufficiali vicino all’aeroporto, in modo da farle entrare direttamente nella pista, così da mischiarsi il meno possibile con la .. plebe, potenzialmente pericolosa oggi come lo era sotto l’agonizzante Ancien Règime. Solo che questa agonia potrebbe rivelarsi fatale per le nostre società o addirittura per il pianeta intero.

Segno dei tempi, ad Atene, la minima manifestazione anche di pochi impiegati licenziati, organizzata nei pressi dell’abitazione del primo ministro, causa un blocco completo da parte della Polizia della … strada del potere. Sinistra radicale!

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Alla minima manifestazione. Atene, settembre 2016
SYRIZA, graffiti invecchiati male, Attica, settembre 2016
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Legno per riscaldamento. Atene
Veliero in panne. Porto di Lávrion, settembre 2016

Anna, la nostra amica cretese che non riusciamo più a incontrare da quando viaggiamo per guadagnarci da vivere (ndt: l’autore ha convertito la propria barca da diporto e si offre come guida alla scoperta della Grecia insolita), ci ha telefonato per dirci che non è stata più richiamata dal Ministero per nessun posto vacante di insegnante precaria (è professoressa di Lettere e Greco antico). Del resto, tutti lo sanno, la linea del Ministero è ridurre il più possibile le ore di insegnamento del Greco antico.

“Ho chiesto di essere aggregata alla raccolta ed alla lavorazione di frutti e legumi. I .. .nostri non l’hanno voluta, preferendole degli immigrati: Abbiamo chiesto di essere pagati come gli immigrati, ma non è cambiato nulla. E’ spaventoso… e comunque sta accadendo: siamo cretesi e il paese, la comunità, ci espelle, i politici ci ignorano”. Accecamenti del tempo moderno, come per quel turista, più anonimo che mai, che visita il nostro Capo Sunio e il suo tempo di Poseidone

Le spiagge si svuotano poco a poco. Prime piogge, temporali e già ci sono inondazioni, quotidiane e prevedibili, legno da stufa stoccato in una nave in panne, tirato da un gommone e scortato da un guardacoste. Decisamente fine di stagione.

Eufemismi dei mortali, solo i nostri esseri adespoti (senza padrone) ne ridono a loro modo. Dolcezze di Grecia!

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Inostri esseri senza padroni. Atene, settembre 2016
Panagiotis Grigoriou
Fonte: www.greekcrisis.fr/
Link: http://www.greekcrisis.fr/2016/09/Fr0529.html#deb
12.09.2016
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da  FRANZ
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